Half Life 2 - 3DMark05 - The Project

Pag. 8 - 3DMark05: storia

Il 3DMark è in generale un prodotto ben visto da tutti coloro che ricercano un metro di paragone tra computer di diversa configurazione e, in particolare, stabilisce un riferimento di valutazione, preciso e rapido, delle prestazioni 3D di un sistema informatico. Per capire quanto sia importante fornire un valore numerico di valutazione, pensiamo a come si stia diffondendo in questi mesi la tendenza, da parte soprattutto dei produttori di sistemi integrati, la pubblicizzazione delle performance grafiche del proprio PC attraverso il punteggio fornito dal 3DMark in fase di test.

La storia che sta alla base dell'azienda produttrice del titolo, e ora denominata FutureMark (fino a qualche tempo fà conosciuta con il nome di MadOnion), dura ormai da diversi anni ed accompagna lo sviluppo della computergrafica fino dai suoi albori. Alla base di questo lavoro vi è una metodologia sempre confermata: diversi test grafici (caratterizzato, ognuno, da particolari caratteristiche tecniche) e uno score finale che nasce da una sorta di media pesata del punteggio (in fps) degli stessi test.

Col trascorrere del tempo sempre più scrupolosa è stata l'attenzione che la casa ha posto nello sviluppo dei nuovi benchmark, operazione svolta in pieno accordo con i produttori di GPU, CPU e personal computer. Al di là del mero discorso politico, vi è da apprezzare il tentativo della casa finlandese di cooperare con i produttori al fine di avere un prodotto quanto più vicino alle reali caratteristiche tecnologiche dell'elettronica.

Quello in figura è il processo di sviluppo del test secondo FutureMark e denominato Benchmark Developer Program (BDP). Nella prima fase si decidono le caratteristiche del test, tenendo conto delle esigenze attuali e dei feed-back delle precedenti versioni. Poi si diffondono le caratteristiche del benchmark ai membri del gruppo del BDP e si elabora la specifica del benchmark che viene poi diffusa. A questo punto la casa elabora un codice di programma prototipo e vengono fatti dei test sulle tecnologie attuali. Infine si eseguono dei test periodici con conseguente invio dei risultati ai membri del BDP.

La storia del 3DMark, come dicevamo in apertura paragrafo, è coincisa con la storia della grafica 3D. Si inizia dal 3DMark99 che valutava la capacità di un chip grafico di eseguire funzioni fisse, trasformazioni di vertici, luci e semplice multitexturing. Poi si passa al motore grafico MAX-FX che era alla base delle versioni 00 e 01 dello stesso 3DMark: al primo si aggiunge l'adozione del Transform and Lightning (T&L) mentre il secondo vede la comparsa delle prime funzioni programmabili, pixel e vertex shader 1.1 dosati in maniera parsimoniosa (vedi superficie dell'acqua, foglie ed alberi) con le prime comparse del character skinning gestito, però, dalla CPU.

E arriviamo agli ultimi periodi di sviluppo con le versioni 03 e 05 che, per scelta tecnica, non hanno un vero motore grafico alla base ma un DirectX wrapper, un semplice esecutore di istruzioni in standard DirectX. In particolare lo 03 vedeva l'utilizzo delle funzioni fisse in uno solo test (per questioni di retrocompatibilità) e l'introduzione di pixel e vertex shader in standard 2.0 (DX9) per i rimanenti.

 

 

Scritto da nico64 | il 2005-03-14 00:00:00 |

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