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Pressocchè invariato l’avanzato motore di gestione video PureVideo, sempre più valorizzato dai nuovi driver che ne affinano e potenziano le caratteristiche in termini di qualità e prestazioni.

Volendo fare un rapido confronto con la concorrente Ati, possiamo subito mettere sull’altro piatto della bilancia ben 48 unità di shading, con 2 ALU ciascuna capace di 4 MODDs, 4 addizioni per ciclo di clock, 16 unità di TMU indipendenti. Anche per R580 (alias Radeon X1900) si può parlare di 16 ROP che rinunciano alla doppia capacità in fase di gestione di z e stencil buffer, ma facendo posto alla gestione dell’HDR con FSAA attivo. Pur mantenendo lo stesso numero di motori di elaborazione vertici (8), nVidia ha quindi deciso di rinunciare a parte della potenza aritmetica per gli shader (che si riduce ancora in presenza di forti carichi di texture per via della dipendenza parziale delle ALU dalle TMU), al contrario G71 presenza maggiore scioltezza nel gestire applicativi dall’elevato numero di texture rispetto alla tecnologia della casa canadese. Vedremo comunque un confronto diretto tra queste soluzioni nei prossimi articoli.

G71 introduce in casa nVidia il concetto di HD-Gaming per via della compatibilità del chip a poter lavorare, oltre che in configurazioni SLI, anche in quelle Quad-SLI in cui vi sono ben 4 chip dedicati al rendering (2 per ciascuna scheda SLI); il tutto viene poi valorizzato dalla possibilità di operare fino a risoluzioni da 2560x1600 con memorie video di 512Mb per ciascuna scheda video. Stiamo parlando di nuovi livelli di visualizzazione, oggi raggiunti anche grazie all’evoluzione dei monitor denominati X-HD, lo standard con qualità fino a 7 volte maggiore dell’HDTV 1080i e 2 volte del 1080p.

Se questa è la base di G71, nel dettaglio di questo articolo G73, noto meglio come GeForce 7600GT, possiede 5 motori di vertex shader, 12 pipeline, 8 rop, con un bus dimezzato a 128bit verso la memoria (attraverso 2 controller da 64bit).