Comparativa schede video fascia bassa
Pag. 3 - Caratteristiche tecniche: Ati
Fino a poche settimane fa, la proposta di Ati per
la fascia bassa del mercato delle schede video era costituito dai
prodotti della serie X1300: la versione base della scheda, la versione
Pro e quella HyperMemory2 per l'utilizzo di parte della memoria
virtuale di
sistema come memoria dedicata alla GPU. Tutte queste si basavano sulla
GPU RV515 caratterizzata, oltre che da tutta l'architettura di base di
Ati della nuova serie X1000, da 4 pipeline, altrettante TMU e ROP, bus
alla memoria di 128bit o 64 bit e memoria on-board da 32Mb a 256Mb
(DDR, DDR2, GDDR3) a
seconda delle versioni commercializzate. Al pieno supporto delle
DirectX9, Ati proponeva, quindi, 4 motori di pixel shader e 2 di vertex
shader e frequenze di core e memorie così costituite:
600/800Mhz per la versione Pro, 450/500Mhz per la versione base ed
infine 450/1000Mhz per la versione HyperMemory.
Con queste configurazioni, il chip RV515 era in grado di offrire, in
circa 105 milioni di transistor con processo produttivo a 90nm, consumi
contenuti (per cui bastavano i 75W del solo slot PCI-Ex per assicurare
la stabilità della scheda video) e prestazioni sufficienti.
Per la fascia intermedia del mercato, Ati ha avuto
a disposizione i modelli X1600 Pro, e X1600XT, tutti basati su chip
RV530 e che differivano per le sole frequenze operative di core e
memorie.
Non contenta di ciò, Ati ha quindi deciso di portare lo stesso
chip alla fascia bassa del mercato, per cui il modello Radeon X1300XT,
oggi in analisi, porta con sè lo stesso chip che fino a poche
settimane fa era dedicato alla fascia superiore. Questo comporta un
aumento della superficie del die fino a 150mm2 per via dell'incremento
del numero di trasistor a 157 milioni rispetto ai circa 100 milioni di
RV515.
L'incremento nella complessità del chip si spiega con la
maggiore potenza nella gestione degli shader: 5 motori per i vertici e
12 per i pixel. Come nel Radeon X1600, le TMU e le ROP permangono nel
numero di 4 andando a tagliare la capacità di fill-rate del chip.
Ati consiglia frequenze di base pari a 500Mhz per
il core e 800Mhz DDR per le memorie, ma molto distante si trova la
soluzione di Sapphire che dimostra il perché della dicitura
"Overclocked" sulla confezione: il core viaggia a ben 575Mhz e le
memorie a 1380Mhz (690Mhz DDR).
Ecco come è vista la scheda di Sapphire da Everest:

Se consideriamo il fatto che la X1600Pro aveva
frequenze pari a 500/800Mhz mentre la X1600XT pari a
590/1380Mhz, possiamo comprendere come la X1300XT di Sapphire stia
sotto solo per un piccolo scalino al modello di punta della X1600XT.
Per l'analisi di tutte le caratteristiche di base
della scheda video, inteso come bagaglio tecnico della serie X1000 di
Ati, vi proponiamo la lettura di un nostro precedente articolo.
A parte il motore HDR e quello di filtraggio, è importante la
presenza di quello di gestione video denominato, come noto, Avivo per
l'accelerazione di codifica/decodifica MPEG2, MPEG4, VC-1, H.264,
filtri, compensazione del moto, iDCT e DCT, pulldown, ecc..
Infine la scheda è compatibile con la tecnologia CrossFire, il
sistema di rendering parallelo proposto da Ati mediante schede madri
"CrossFire ready" montanti un chipset della stessa casa per la
sincronizzazione del sistema video.
Oggi CrossFire si è evoluto con l'avvento della scheda video
Radeon X1950Pro per cui, come già avviene per nVidia, non
è più necessario un connettore esterno di legame delle
schede video e, soprattutto, che una delle schede video sia nella
versione CrossFire. Ricordiamo che questo vincolo era necessario per
consentire la sincronizzazione di entrambe le GPU attraverso un chip
"esterno" alle stesse denominato Compositing Engine e presente sulle
schede video in versione CrossFire. Si tratta di una scheda che era
necessario acquistare per
poter costruire un sistema di rendering parallelo "Made in Ati". Questo
chip si occupa della fusione delle immagini che vengono fuori
dall'elaborazione singola delle GPU e le invia al sistema di
visualizzazione. Non vogliamo dilungarci sui dettagli tecnici di
CrossFire, piuttosto anticipare che con la nuova versione dei chip
video a 80nm, la stessa Ati sta adottando la strada già dettata
da nVidia con connessione diretta e interna tra le schede video, senza
alcun bisogno di avere vincoli sul fatto che almeno una delle schede
video sia CrossFire Edition. La Radeon X1950Pro è la prima
scheda capace di ciò, ma per il settore
medio è pronta la X1650XT con la stessa potenzialità . Per
avere un quadro
completo di quali siano i requisiti CrossFire al momento, vi invitiamo
a prendere visione della seguente tabella:

Se è vero, quindi, che è corto il passo tra il Radeon X1300XT e la passata serie X1600, il quadro non cambia certo con il Radeon X1650Pro in quanto anche in questo caso parliamo del chip RV530 opportunamente configurato. A differenza del modello X1300XT della stessa Sapphire, le specifiche sono in questo caso meglio rispettate, per cui il core è a 600Mhz e le memorie a 1400Mhz (noi abbiamo registrato 595Mhz/690Mhz rispettivamente per core e memorie). Per cui la prima e più importante differenza con il modello X1300XT Overclock Edition è la frequenza del core di circa 20Mhz in più, invariata quella delle memorie.
Questo il quadro globale fornito da Everest:

A dire il vero, però, riscontriamo una incongruenza tra il valore di temperatura registrato dal Catalyst (di soli 20°C) e quello mostrato dall' utility Everest o da altre nello stesso momento di 46°C per la GPU e 39°C per il suo ambiente circostante.
