Sapphire Radeon 9800 Atlantis Pro Ultimate 256Mb DDR-II
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Le caratteristiche tecnologiche che sono alla base del recente R350 di Ati Technologies non appaiono come una rivoluzione rispetto all’architettura dell’R300, ma come una naturale evoluzione della stessa. Tutti i motori della serie Radeon, ormai celeberrimi, hanno subito un raffinamento della tecnologia che ha consentito di sprigionare ancora più potenza.

Il primo elemento su cui vogliamo focalizzare la nostra attenzione, sta nelle frequenze di funzionamento del core. Si dice che 400Mhz sia il limite teorico per un chip costruito con processo produttivo a 0,15 micron e Ati ha migliorato la trasmissione del segnale così tanto da raggiungere i 380Mhz con la frequenza del core e i 680Mhz DDR per quella della memoria.

La complessità dell’R350 è cresciuta così tanto da portare a ben 110 milioni (rispetto ai 107 di R300 e 125 di NV30) il
totale dei transistor integrati nel chip.
Il motore che gestisce tutti gli effetti di smussamento e miglioramento dell’immagine, cioè dell’applicazione del FSAA e del
filtro anisotropico, è stato migliorato rispetto alla versione 2.0. Lo SmoothVision2.1 conserva lo stesso approccio di R300
e, con un’ottimizzazione più spinta del controller della memoria, riesce ad essere più efficiente, soprattutto quando sono
applicati i filtri 4X e 6X dellÂ’ FSAA. Anche Ati, dopo nVidia, introduce la compressione del colore, quella tecnica che
consente, in approccio totalmente loss-less (senza perdite) di ridurre i dati di colore che viaggiano da e verso la memoria
fino a ben 6 volte (il GeForceFX si ferma a 4).
Anche lÂ’HyperZ-III ha subito unÂ’ottimizzazione o, meglio, una nuova implementazione, arrivando a definire lÂ’HyperZ-III+. EÂ’
stato migliorato lÂ’HierchicalZ attraverso la funzione Enhanced Z-caching che accelera drasticamente tutti i calcoli in tempo
reale che vengono fatti su scene ricche di ombre volumetriche, effetto che viene sempre più utilizzato nei giochi odierni
(SplinterCell e il futuro DoomIII).

Ma il motore che ha subito quella che molto probabilmente era l’innovazione più attesa da tutti gli utenti della casa canadese è lo SmartShader, ora giunto alla versione 2.1. Come nVidia, anche Ati ha deciso di oltrepassare il limite del numero di istruzioni eseguibili imposto dalle DirectX9 di Microsoft, coniando il termine “DirectX9++" per sottolineare il distacco dal DirectX9+ di nVidia. Anche Ati porta la lunghezza dei programmi di Vertex Shader a 65280 istruzioni e aumenta la precisione dei calcoli (per non essere da meno nei confronti di nVidia) portandola a 128 bit lungo tutta la pipeline.
