Ati Radeon 9800XT

Pag. 4 - Scheda

Il primo elemento che ci ha colpito del prodotto, non appena presa tra le mani, è stato il suo peso (430g circa) che conferma l’elevato quantitativo di rame, elemento dall’elevato peso specifico, montato sul PCB; una novità per una scheda marchiata Ati. Il supporto in vetroresina, del classico rosso che contraddistingue le soluzioni della casa canadese, ci ha sorpresi anche per la compattezza delle dimensioni. Infatti l’estensione della scheda è pari a 19x10cm, anche inferiore ai 20x10cm del modello Radeon 9800Pro 256Mb. Il guadagno è stato ottenuto grazie all’utilizzo di nuovi moduli di memoria DDR (invece che DDR-II) a capienza raddoppiata: questo ha consentito di ridurre lo spazio destinato ad ospitare gli 8 chip supplementari e, quindi, di usarne solo 8 per ospitare ben 256Mb di memoria.

La sezione dedicata all’alimentazione della scheda è concentrata nella parte alta e a destra del PCB. In particolare nei pressi della staffa PCI (dove troviamo presenti le consuete 3 porte VGA, DVI-I e S-VHS) la sezione elettronica è caratterizzata da 2 regolatori di voltaggio posti nei pressi della porta VGA. Questi dispositivi, necessari per la stabilizzazione del segnale elettrico, hanno però indotto Ati ad adoperare un connettore VGA di tipo compatto al fine di “ risparmiare" lo spazio occupato dalle 15 tracce che generalmente si diramano, come per il connettore DVI-I, a “piena vista" verso il PCB. Nella parte anteriore della scheda è posto il connettore MOLEX per permettere la corretta alimentazione del chip.

Prima di passare all’analisi del dissipatore di calore della GPU, che sempre più spesso diviene il protagonista di scheda video così performanti, vogliamo analizzare la parte posteriore, dove riscontriamo una placca in rame che facilita il raffreddamento dei chip di memoria. Il contatto ottimale dei chip con la piastra (di notevole estensione) è assicurato con dei pad termoconduttivi. Inoltre una staffa centrale permette il bloccaggio del dissipatore della GPU. Interessante notare che nella parte posteriore del PCB sono presenti delle tracce per l’alloggiamento di un chip RageTheater per finalità di acquisizione video dalla porta TV.
Il fatto che il chip R350 sia stato costruito con l’intento di avere un chip di fascia alta compatibile con lo standard DDR- II fa presumere che anche R360, che deriva dal precedente, possa in futuro montare delle veloci DDR-II poiché già pronto per questo tipo di upgrade. Molto più difficile sarà, invece, trovare modelli di R360 che montano “soli" 128Mb di memoria.
Come già annunciato è il dissipatore di calore della GPU il protagonista di questa sezione e, molto probabilmente, lo strumento che permette più di tutti ad un chip costruito a 0.15micron il raggiungimento di una tale frequenza operativa. Come già detto, questo è costituito interamente da rame con un’alettatura molto ricca al fine di incrementare la superficie del metallo a contatto con l’aria.

Possiamo dividere idealmente lo strumento in due zone: quella occupata dalla ventola e quella ricoperta dalle alette. L’ elemento mobile è davvero innovativo: come per i processori, adesso anche i costruttori di schede video comprendono che non sono necessarie ventole che ruotano a velocità sostenute (e che generano rumori fastidiosi), bensì ventole più ampie e capaci, a parità di regime di rotazione, di spostare una portata d’aria notevolmente maggiore. Quindi Ati ha dotato questo prodotto di una ventola di ben 6.5cm di diametro che, ruotando, raffredda la base in rame su cui poggia e spinge l’aria verso l’alettatura. Altro elemento innovatore sta nel fatto che la ventola non è montata coassialmente con la GPU per un motivo molto semplice: il motore avrebbe coperto proprio la zona più calda, quella a contatto con la GPU, riducendo di molto l’ efficienza di raffreddamento. Quindi si è pensato di spostare la ventola verso la staffa PCI e mettere la GPU a contatto con l’alettatura che, una volta calda, sarebbe stata raffreddata dall’aria fresca spinta dalla pale della ventola. Altro particolare interessante è il convogliatore di plastica trasparente che ricopre tutto l’elemento dissipante che, ricordiamo, tocca anche i chip di memoria. In questo modo l’aria è “indotta" a seguire un circuito preferenziale che permette anche alle zone più lontane dalla ventola di ricevere aria in movimento. Il vantaggio di una soluzione cosiffatta sta nel volume occupato dal dissipatore che, al contrario delle soluzioni adottate da nVidia sui chip più performanti, non occupa il primo slot PCI immediatamente accanto a quello AGP.
La soluzione di raffreddamento attiva di Ati è “intelligente", infatti alla classica coppia di fili per alimentare la ventola, è stato aggiunto quello addizionale per il monitoraggio del regime di rotazione della stessa. Una delle novità di R 360 sta proprio in questo. Il chip può, in tempo reale e senza bisogno di alcun driver apposito, controllare la propria temperatura con un sensore interno e comandare la ventola in modo adeguato affinchè questa viaggi alla minima velocità in ambito 2D per poi accelerare, in maniera graduale, durante un’applicazione che richiede “lavoro" da parte del chip. Anche in questo caso, comunque, la soluzione di Ati si è dimostrata molto silenziosa poiché la differenza con lo stato di “quiete" è quasi irrilevante. Sembra che una delle prossime versioni dei Catalyst integreranno una funzione di monitoraggio della scheda che permetterà all’utente di sapere sempre, ed in tempo reale, lo stato del proprio acceleratore grafico.
Vi rimandiamo alla prossima sezione per i dettagli sul funzionamento “intelligente" del chip.







Scritto da nico64 | il 2003-12-04 00:00:00 |

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