Gigabyte GV- N595U256V

Pag. 4 - Dotazione e scheda

La scheda viene proposta in una elegante confezione che riporta in primo piano il soggetto scelto dalla casa per lanciare la nuova linea di acceleratori grafici Phoenus. AllÂ’interno troviammo la scheda ben potetta in un involucro elettrostatico e da una spugna.

EÂ’ presente un manuale, che guida allÂ’installazione hardware e software del prodotto, in lingua inglese e cinese. Inoltre sono presenti ben 4 confezioni per CD: una per i driver e lÂ’utility di overclock proprietaria denominata V-Tuner, un altra per il PowerDVD5, lÂ’altra con 2 CD contenenti il gioco Rainbow Six3 Raven Shield, infine i 2 CD del celeberrimo Tomb Raider - The Angel of Darkness.

La dotazione è completata da un accessorio hardware che, installandosi in corrispondenza della porta TV della scheda, permette di eseguire acquisizione e uscita di flusso video con ben 4 connettori: RCA e S-Video, tanto in entrata che in uscita. Questo accessorio, tanto utile quanto compatto, ha il suo lato negativo nel suo peso. Non avendo la possibilità di blocco in corrispondenza dello slot TV-Out sulla staffa della scheda video, una tale soluzione potrebbe apparire instabile al peso di altri cavi video collegati. Sarebbe stato consigliabile adoperare un cavo più lungo che, poggiandosi da qualche parte, potesse permettere di scaricare il peso proprio e quello degli altri cavi da un’altra parte piuttosto che sul connettore TV-Out della scheda.
La scheda appare chiaramente di dimensioni molto generose. Il prodotto di Gigabyte si basa integralmente sul reference model preparato da nVidia. A differenza di altri produttori, Gigabyte ha preferito utilizzare le specifiche dettate da nVidia al fine di portare sul mercato un prodotto valido e stabile il più presto possibile. Ricordiamo che proporre una scheda video che si basa su una reference board consente ad ogni casa di ridurre il time-to-market, l’intervallo di tempo che intercorre tra l’ideazione di un prodotto e la sua disponibilità sul mercato finale. In questo modo Gigabyte ha potuto disporre di tale prodotto in pochissimo tempo.
Come tutte le schede basate su NV38, anche questa colpisce per le dimensioni e l’ingombro all’interno del case. Le dimensoni raggiungono i 21,5x10cm, necessari al fine di disporre in ordine tutta la circuiteria dedicata all’alimetazione del chip e delle memorie. Gli ingegneri nVidia sono stati costretti a disporre tutti i dispositivi elettronici nella parte destra della scheda, per permettere a chip, memorie sistema di raffreddamento e DSP vari l’occupazione della zona rimanente. Il connettore MOLEX, necessario per il prelievo dell’alimentazione supplementare, è disposto ortogonalmente al PCB della scheda, soluzione che consente una migliore presa dello stesso e, quindi, un miglior comfort di installazione/disinstallazione.

Data la decisione di riprendere integralmente il dissipatore di nVidia, Gigabyte ha dovuto sottostare anche ai limiti di tale soluzione. Dal punto di vista dell’efficienza, la soluzione adottata permette al chip di operare in condizioni termiche che non destano preoccupazioni e che, soprattutto, non pregiudicano la piena stabilità operativa. Al di sopra del chip, è posto un dissipatore in alluminio di cospicua alettatura: 40 alette di circa 3,5x4 cm permettono di distribuire il calore prodotto da NV38 su una buona superficie. A questo punto entra in gioco il motore di aspirazione, costituito da una ventola blower che, posto tra tale dissipatore e la staffa PCI della scheda, aspira l’aria del case, le impone l’attraversamento della zona compresa tra le alette, e la costringe a fuoriuscire dallo chassis. Il risultato è un sistema di raffreddamento che, oltre a raffreddare la GPU, crea un naturale ricircolo d’aria nel case. I lati negativi sono da ricercare nell’eccessivo ingombro della soluzione (che occupa lo slot PCI vicino a quello AGP, e nella rumorosità operativa quando la GPU entra in fase di gestione di materiale “3D". Come tutta la famiglia GeForceFX di fascia medio-alta, anche NV38 ha due stati di funzionamento: 2D e 3D che differiscono, in questo caso, per ben 175Mhz a favore dell’ultima. Se tale dissipatore si dimostra silenzioso nel primo scenario, lo stesso non si può dire nel secondo in cui il livello di rumorosità sembra attestarsi oltre i 30 dB(A), valore non proibitivo e sicuramente migliore di quello a cui si era abituati per NV30 (GeForceFX 5800Ultra) ma comunque fastidioso per gli amanti di sistemi silenziosi.
Le memorie, Hynix da 2 ns (per una frequenza massima di 1 Ghz DDR) sono disposti a raggiera attorno al chip grafico, soluzione che consente una stabilizzazione del segnale elettrico necessaria per operare a tali frequenze. Delle placche in alluminio permettono ai chip di memoria (8 su ogni lato del PCB) di scaricare il calore prodotto durante il funzionamento che viene trasmesso tramite dei pad termoconduttivi. In particolare la placca posteriore presenta anche una leggera alettatura di circa 0,5 cm.

La scheda presenta il connettore VGA sulla staffa, assieme a quello S-Video per la trasmissione del segnale TV e quello DVI-I per quello digitale. Rispetto ai modelli di Radeon 9800XT della concorrente Ati, la reference preparata da nVidia ha un peso inferiore per via dellÂ’utilizzo dellÂ’alluminio come materiale di dispersione del calore invece che del rame, elemento con maggiore peso specifico.
Infine al di sotto del sistema di raffreddamento sono celati due DSP: un TMDS della SiliconImage (modello Sil166CT64) e un chip di gestione dei flussi video, che controlla la porta TV, della Philips (modello SAA7108AE).
Evidentemente, data la presenza del connettore DVI di tipo Integrated, un convertitore DVI->VGA sarebbe stato adeguato per usufruire della possibilità di connessione di un secondo monitor analogico, così come di un cavo TV. In realtà, dopo una breve ricerca, queste sembrano essere mancanze attribuibili al solo sample in nostro possesso.
















Scritto da nico64 | il 2004-02-09 00:00:00 |

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