Gigabyte 7VAXP-A Ultra
Pag. 3 - Caratteristiche e BIOS
Gigabyte è stato il primo produttore a presentare un nuovo modello di scheda madre basato su KT400A. Naturalmente la mossa era prevedibile se pensiamo che è stato anche l’unico produttore (di quelli di un certo rango) a non presentare un modello basato su nForce2. Chiaramente la casa ha voluto il più rapidamente possibile recuperare il terreno perso rispetto ai concorrenti. Così è nato il nuovo membro della famosa serie “K7 Triton", cioè la 7VAXP-A Ultra.

La “duplicità " del BIOS è una delle caratteristiche principali dei recenti prodotti di Gigabyte, meglio nota come DualBios. Questa tecnologia evita di incorrere in pericoli quasi irreparabili (se non acquistando un chip nuovo), che costringono molti utenti a cambiare scheda madre. Sono infatti forniti due chip gemelli installati su piastra denominati MainBIOS e BackupBIOS. L’idea di fondo è far sì che automaticamente possa entrare in funzione il secondo in caso di avaria del primo, il BIOS usato per default, in maniera del tutto trasparente per l’utente.
Il BIOS installato è il classico Award datato 27/03/2003. Con la pressione del tasto F8, si accede alla sezione DualBIOS/Q-Flash per la gestione del doppio BIOS, in cui sono presenti diverse impostazioni. Con il Wide Range Protection è possibile superare un qualsiasi errore in fase di boot dovuto al MainBIOS, usando il BackupBIOS. In caso l’errore sia dovuto a periferiche esterne (schede LAn, SCSI, ecc.), il BIOS principale rimarrà tale senza alcun cambiamento. Con “Boot From" si decide da quale chip effettuare il boot e con “Auto Recovery" si fa in modo che nel momento in cui uno dei due BIOS va in errore, l’altro lo possa recuperare e procedere al normale avvio del sistema. E’ altresì possibile dire alla scheda madre di avvisare l’utente in caso di errore, di non modificare i dati DMI, di usare uno dei due BIOS per il recupero dell’altro, di salvare o caricare ambedue su/da floppy. Nella sezione “Advanced BIOS Features" è possibile stabilire l’ordine di boot, attivare la funzione SMART degli HD, definire le modalità di trasferimento dati del bus AGP (8X, 4X e Auto), ecc. Nell’ “Integrated Peripherals" è possibile impostare tutti i connettori interni e/o esterni, i vari chip integrati e le diverse porte. All’ordine e precisione di questa sezione non corrisponde quello della “PC Health Status". Alcuni errori sono evidenti ad un primo colpo d’occhio: Vcore di ben 1,70V (invece che 1,65V), temperatura del sistema maggiore di quella della CPU (impossibile per una scheda madre posta completamente all’aperto durante il funzionamento), A questi si aggiungono la possibilità di allarme in caso di malfunzionamento delle ventole di CPU e di sistema, e la possibilità di spegnere il calcolatore in caso di superamento di una soglia termica massima del processore. Anche questa opzione poco felice nella realizzazione: l’unica temperatura selezionabile è 110°C, troppo alta a nostro parere per poter salvare in tempo qualsiasi processore. Nemmeno molto positiva è apparsa la sezione “Frequency/Voltage Control". Da qui e possibile attivare lo Spread Spectrum, selezionare la frequenza delle memorie (266, 333 e 400Mhz) e quella del processore. Con un processore con FSB a 266Mhz, il range di variabilità è limitato all’intervallo [133, 165], mentre con FSB a 166Mhz si può arrivare a ben 250Mhz a passi di 1 Mhz. Negativo è stato scoprire che comunque l’overclock viene limitato dall’assenza di un blocco delle frequenze dei bus PCI e AGP che, quindi, aumentano all’aumentare del bus del processore. Scarse anche le possibilità di overvolt: per il processore sono possibili incrementi del 5%, del 7,5% e del 10%; per lo slot AGP e per le Ram di 0,1V, 0,2V e 0,3V. Con la pressione contemporanea dei tasti Ctrl ed F1 nella schermata principale, è possibile attivare la sezione “Advanced Chipset Features" dedicata essenzialmente all’impostazione dei timing della memoria. Al contrario delle precedenti, questa sezione è molto dettagliata ed è possibile intervenire manualmente su tutti i parametri per un settaggio ottimale o selezionare un comando rapido (Normal, Fast, Ultra). Con 512Mb in modalità DDR400, i miglioramenti sono stati i seguenti:

Proprio grazie all’utility Q-Flash abbiamo provveduto all’aggiornamento del BIOS direttamente da floppy, dalla versione MG2 del 14/03 a quella F2 del 27/03 appena descritta. I miglioramenti sono stati minimi. Si è intervenuto sulla frequenza di bus (da 136Mhz si è ridotta a 133,9Mhz) ma non su altri parametri importanti come Vcore, ecc. Ma il bug più grave è stato riscontrato nell’incapacità della scheda di selezionare la modalità AGP8X in ambedue le versioni del BIOS, per cui siamo stati costretti ad utilizzare il bus AGP nella modalità 4X durante i test. Siamo sicuri che è già pronta una nuova versione del BIOS che risolve questo fastidioso problema.