ThermalTake Ruby Orb
Pag. 8 - Test
Nel primo test vogliamo vedere il comportamento del dissipatore con l' apporto minimo di calore da parte del processore, in questo modo andiamo a valutare quanto sia ottimale la conduzione del calore sulle lamelle in alluminio. Questo è da valutare soprattutto per dissipatori come quello in oggetto in quanto, avendo alette in alluminio molto lunghe con una ventola che raffredda essenzialmente la parte alta delle stesse, ci possiamo trovare di fronte a situazioni poco piacevoli.
In questo caso il Ruby Orb è agevolato dal fatto che la dispersione avviene in maniera uniforme su tutti e 360° della base e delle alette, mentre il SilentBoost, avendo approccio di raffreddamento assiale, copre con il motore della ventola il cono centrale del dissipatore in rame, parzializzandone il raffreddamento.
Se è molto ridotta la differenza in termini di CPU, si nota subito che grazie all' allontanamento del calore dalla scheda madre da parte del Ruby Orb, la zona in corrispondenza dei mosfet è agevolata perchè più fresca. Il SilentBoost, dal canto suo, soffia aria calda proprio in questa zona.
Con la modalità standard del processore, la temperatura della scheda madre cresce + per il nuovo prodotto di ThermalTake e si nota che con il passare a carichi sempre maggiori dall' idle ad un core e fino a 2 core, il Ruby Orb riesce sempre meglio a dissipare tutto quel calore portandosi a -5°C dal concorrente a pieno carico.
Ancora più interessanti i valori in fase di overclock. Per valorizzare ancora di più il potere dissipante dell' Orb, abbiamo deciso di salire con il voltaggio del core fino a 1.55V (+0.2V) portando il processore a 2.52Ghz; in questo modo si va a far carico del dissipatore di altri 200W all' incirca.
Come si nota la scheda madre ha conosciuto una minima differenza, quasi non accorgendosi del maggiore calore che si stava sviluppando nella zona limitrofa.
In idle il Ruby Orb riesce a tenere 5°C in meno del SilentBoost, ed anche in questo caso si vede che le cose migliorano sempre più man mano che aumentiamo il carico della CPU che con doppio core attivo raggiunge un vantaggio di circa 6°C rispetto al concorrente. Certo in assoluto stiamo parlando di quasi 60°C (+18°C rispetto alla condizione di default), ma non abbiamo mai registrato problemi di stabilità in diverso tempo di utilizzo con questi parametri.