ThermalTake AquariusIII

Pag. 2 - Caratteristiche (1)

Il prodotto viene venduto in una elegante confezione che ritrae il motivo già visto per il case XaserIII LanFire VM2000A.

Aperta la confezione, all’interno troviamo tutti i componenti posti in maniera molto ordinata ed in numero inferiore rispetto a quanto trovato per l’AquariusII. Tra gli elementi comuni troviamo le tre staffe (due in metallo e l’altra in materiale isolante) per l’installazione del waterblock anche su CPU Intel con socket478 e AMD Athlon64 K8 (socket754, socket940 e futuro socket939) oltre che il comune socket462 proprio dell’Athlon. Oltre a questa caratteristica comune con il “fratellino minore", ne troviamo altre come: le clip di bloccaggio dei tubi, le viti di fissaggio delle staffe, le calamiti. Vi diciamo immediatamente che con l’AquariusIII non sono necessarie tutte le clip di bloccaggio presenti e non viene fatto uso di calamiti che per l’AquariusII venivano utilizzate per far aderire pompa e radiatore al case.
Troviamo, inoltre, un contenitore della soluzione raffreddante, un tubetto di pasta siliconica e un adesivo. Altra caratteristica comune è la presenza del vano di back-up per il ripristino del livello di acqua termoconduttrice presente nel circuito che, con il passare del tempo, si riduce. A questo punto vogliamo iniziare ad analizzare le differenze: la prima riguarda il “gruppo waterblock". Adoperiamo il termine “gruppo" perché, come è possibile notare nell’immagine allegata, il waterblock risulta già collegato con la prima parte del circuito che l’acqua seguirà nel suo percorso.

Il waterblock sembra rappresentare un passo indietro rispetto all’edizione passata del sistema Aquarius in quanto il materiale utilizzato per il trasferimento del calore da CPU ad acqua è alluminio, e non rame (l’alluminio era presente solo nella parte posteriore del waterblock in AquariusII). In compenso, però, si nota un miglioramento nella disposizione delle prese di immissione e recupero dell’acqua che, riscaldata, ora fuoriesce immediatamente dalla parte centrale, la zona più calda del blocco.
Il waterblock è collegato con un paio di tubi (in e out) ad una staffa PCI da collegare al proprio sistema prima della messa in funzione del dispositivo. Sulla stessa staffa è presente un connettore a 9 pin che termina con un connettore MOLEX (per l’alimentazione di AquariusIII) e con un sensore termico da applicare sulla parte superiore del waterblock per il monitoraggio della sua temperatura. Altro accessorio “nuovo" è il cavo conduttore che trasmette energia e segnale di monitoraggio all’AquariusIII ed è corredato di viti fissabili a mano (dello stesso tipo di quelle del cavo monitor) per assicurare lo stesso ai due terminali.

Dalla staffa PCI fuoriescono due prese (con relative valvole) per lÂ’alloggiamento degli altrettanti tubi che portano lÂ’acqua allÂ’AquariusIII e viceversa.

La dotazione è completata dai due tubi di cui prima (di lunghezza pari a 1.5m) e da un manuale che molto chiaramente giuda l’utente all’installazione del sistema. E’ anche presente una pratica borsa per sfruttare la portabilità di AquariusIII: essendo un sistema molto compatto, si può decidere anche di portarlo in altri posti (vedi LanParty) grazie alla pratica e resistente borsa (corredata di cinta imbottita) con cui viene proposto.
A questo punto, e prima di analizzare il cuore di AquariusIII, vogliamo spendere due parole a favore di quanto visto sin’ora. L’installazione del sistema è divenuta molto più facile: i tubi non sono da tagliare, le molle che evitano la compressione dei tubi sono già inserite e non necessitano di adattamento alla lunghezza degli stessi, il “gruppo waterblock", come denominato poc’anzi, è pronto per l’installazione e non necessita di ulteriori modifiche o adattamenti.




Scritto da nico64 | il 2003-12-12 00:00:00 |

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