Intervista ad AMD Italia
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1- Vogliamo partire dalle tecnologie disponibili al segmento medio-basso del mercato: AthlonXP ha permesso a molti utenti di costruire un notevole sistema sotto il profilo prestazionale senza spendere un patrimonio; pensate di continuarne la produzione per affiancare ad Athlon64 una soluzione molto economica?
Si, la disponibilità del prodotto di settima generazione, AthlonXP, continuerà come il mercato lo richiede nel segmento consumer ed entry-level; mentre Athlon64 si posizionerà nel segmento main-stream, una fascia di clientela più esigente che ama avere immediatamente contatto con le ultime tecnologie.
2- In attesa del lancio di Athlon64, lÂ’AthlonXP ha subito il raddoppio della cache L2. Questa mossa ha consentito di ridurre il divario con i veloci processori della concorrente Intel. Pensate in un ulteriore modifica del core? E del socket?
No, non ci saranno ulteriori sviluppi per quanto riguarda la famiglia AthlonXP. Il socket rimarrà sempre il socketA per tutta la famiglia di settima generazione.
3- Athlon64 nasce come evoluzione di Opteron: il processore che sta permettendo alla vostra azienda la conquista di un mercato molto interessante come quello server. Ci può dire come procedono le vendite? E quali sono le vostre stime nel breve periodo?
Premetto che tutto viene racchiuso nella famiglia Hammer. Quando abbiamo annunciato questa famiglia di prodotti, abbiamo detto delle tre innovazioni principali: memory controller integrato, HyperTransport Technology e AMD64 Technology, la prima e sola evoluzione del mercato IT che permette la compatibilità degli applicativi 32/64 bit che coesistono sullo stesso sistema e girano in modalità non emulata ma full-speed. Da qui si delianeno i diversi prodotti: per primo Opteron con alcune caratteristiche; con altre meno performanti nasce quello per mercato desktop e mobile.
Le vendite, dal canto loro, stanno andando davvero molto bene, soprattutto per il settore dell’high-performance computing. I nostri clienti sono molto entusiasti per le attuali performance a 32bit e coloro che hanno provato United Linux a 64bit hanno trovato un boost di performance nell’architettura evidente, scalabilità nelle frequenze che ha consentito di raggiungere floating-point molto alti.