AD77 Infinity
Pag. 3 - Dotazione e scheda
La scheda giunge ben confezionata in una elegante scatola di cartone rigido dalle dimensioni compatte.

All’interno della stessa si trovano molti accessori per il nuovo prodotto di DFI: un CD contenente tutti i driver, il Winbond Hardware Monitoring e il McAfee Virus Scan, un floppy con i driver RAID, una staffa con il connettore Midi/Game, un pratico adesivo di 13*20cm che spiega in maniera sintetica le impostazioni dei pochi jumper presenti nonché il significato di ogni connettore presente sul lay-out, una staffa con due prese Firewire, un’altra con altrettante prese USB2.0, la mascherina in alluminio da applicare al case, un cavo SATA, uno floppy e due IDE-133.


Molto soddisfacenti sono i manuali multilingua presenti nella confezione che guidano l’utente nell’impostazione di tutte le features del prodotto nonché nell’utilizzo della tecnologia RAID permessa dalla versione Infinity della AD77.

A tal proposito vogliamo ricordare che questa è venduta in due versioni: la Pro e la Infinity. La prima versione non è dotata dei tre connettori IEEE1394a, dei connettori SATA e RAID nonché della porta LAN RJ45 che invece contraddistinguono l’Infinity.
Racchiusa nellÂ’ormai classica busta antistatica, troviamo la scheda in formato ATX (30.5cm x 24.5cm) costruita utilizzando un PCB di colore militare da quattro strati.

Nell’alto a destra della figura si possono notare il buon numero di mosfet e condensatori; questo dato, oltre che far presagire un’ottima stabilità operativa, permette l’utilizzo contemporaneo dei quattro socket Dimm presenti. In quest’area si può anche notare il connettore da 20 pin utilizzato per l’alimentazione. Sicuramente è stata scelta una posizione poco felice per chi utilizza dissipatori dalle grosse dimensioni (tipo Volcano 9) per cui i fili che vanno verso questo connettore potrebbero ostacolare il normale ricircolo dell’aria o comunque il montaggio/smontaggio del dissipatore.
Procedendo verso il basso, sempre nella zona di destra, troviamo il socket 462 per l’alloggiamento del processore di AMD e il Northbridge di VIA sormontato da un dissipatore passivo dalla ricca alettatura. Questo è alto soltanto 1.5cm (molto meno di quello che, per esempio, Asus monta sulle sue due nuove schede madri per sistemi AMD) ma, comunque, molto efficiente: anche toccandolo dopo ore di funzionamento intensivo, la bassa temperatura dimostra non solo l’efficienza del dissipatore, ma anche l’ottima progettazione del chip di VIA che produce poco calore. Il dettaglio appena citato non è banale: una scheda madre che non monta un dissipatore attivo sul Northbridge è vero che raggiunge qualche Mhz in meno in overclock, ma è anche vero che regala un comfort acustico di gran lunga maggiore. Vogliamo inoltre far notare che attorno al vano processore sono presenti i quattro fori sfruttabili dai dissipatori Alpha e Swiftech.
Continuiamo la descrizione con quella che è, con ogni probabilità , la caratteristica più interessante del lay-out: la presenza di quattro zoccoli da 184 pin per l’installazione di altrettanti moduli di memoria. La AD77 è una delle pochissime schede madri con KT400 in commercio che contano il supporto di ben quattro moduli di memoria (le altre si fermano a tre) e permette di differenziare meglio il quantitativo di Ram installabile. A differenza delle altre, però, i quattro socket sono stati ottimamente progettati e ben distanti tra di loro (circa 2 mm). Questo permette l’installazione dei nuovi moduli di memoria DDR400 CL2 che, producendo molto calore, richiedono il montaggio di lamine dissipanti supplementari sulla superficie dei chip. L’ottima distanza tra i socket permette il normale ricircolo dell’aria e, quindi, una maggiore durabilità dei componenti elettronici. Sul manuale sono specificate le configurazioni creabili con i quattro socket:

Mentre sul sito è stato pubblicato l’elenco dei moduli di memoria DDR400 il cui utilizzo è stato certificato dalla stessa DFI:


Non molto felice è stata la scelta di aver portato l’alloggiamento del processore troppo vicino al primo modulo Dimm. Questo può costringere, chi utilizza i nuovi dissipatori della CoolerMaster con aggancio facilitato, a rimuovere il dissipatore ogni volta che si desidera accedere al primo socket Dimm. Questo perché la leva di aggancio creata da CoolerMaster intralcia l’installazione e rimozione del primo modulo di memoria. Sicuramente un piccolo neo di una scheda, nel complesso, ben progettata. Un ultimo particolare importante da segnalare è l’ottima posizione relativa tra lo slot AGP (munito di clip di bloccaggio della scheda grafica) e i quattro alloggiamenti della memoria: il fatto di essere ben distanziati permette, oltre che una migliore circolazione dell’aria, anche la possibilità di montaggio e smontaggio dei moduli di memoria, senza dover intervenire preventivamente sulla scheda grafica.
Continuando in verso orario troviamo il connettore floppy e i due IDE-133, poi (in rosso) quello RAID gestito dal controller HPT371 della HighPoint che permette la creazione di un array RAID (massimo in due elementi) per configurazioni RAID 0 (striping) e RAID 1 (Mirroring). Quindi, nel totale, è sei il massimo numero di periferiche IDE installabili. Accanto troviamo il connettore SATA (Serial-ATA) gestito dal chip 88i8030 della Marvell in standard SATA-150 (massimo 150Mb/sec). Completano il lay-out i cinque slot PCI, lo slot CNR, e quello AGP8X. Sul contorno del PCB sono presenti i connettori per l’installazione di altre due porte USB2.0 (con staffa allegata) e quelli per tre porte IEEE1394a (due con staffa allegata) controllati dal chip VIA VT6306. Proprio sotto la porta LAN troviamo il chip VT6103 di VIA preposto alla gestione del connettore RJ45. Oltre al chip Winbond per il monitoraggio del sistema troviamo, per concludere, i connettori per l’utilizzo di porte S/PDIF e Audio a 4 canali, IrDA, AUX In e CD In per l’audio che, in standard AC’97, è gestito dal chip Realtek ALC650 che supporta anche audio a 6 canali (5.1) con una buona qualità riproduttiva.
Concludiamo la serie di connettori menzionando il Wake on Lan (WOL) e il Wake on Ring (WOR) nonché il basso numero di jumper che accompagna la scheda e le tre prese per ventole tachimetriche.
La descrizione del prodotto termina facendo notare anche la presenza di sei pratici ed utilissimi LED. Due di questi sono deputati all’avvertimento, per l’utente, di spegnere completamente la macchina (no stand-by) per un eventuale inserimento o sostituzione di una scheda PCI o di un modulo di memoria. Sono inoltre presenti altri quattro LED con funzione diagnostica nei pressi del chip della HighPoint il cui significato è ben spiegato sull’ottimo manuale.
