ECS L7S7A2, Abit NF7-M e Biostar M7NCD Pro
Pag. 4 - Biostar M7NCD Pro
Specifiche:

Caratteristiche e BIOS:
La Biostar M7NCD Pro è la prima scheda che testiamo pienamente compatibile con il recente AthlonXP 3200+. Infatti la
revisione dell’nForce2 montata è la C1, cioè quella che supporta il FSB a 400Mhz. Tra le diverse innovazioni introdotte da
Biostar, vogliamo citerne alcune non trattate nella recensione della M7NCG. Con la WatchDog si protegge il sistema da
situazioni pericolose che derivano da una scelta di overclock molto spinto, protezione che viene completata dalla WarpSpeeder
che riavvia il sistema a frequenze standard; con la BiosReverter è possibile rieseguire l’operazione di flashing del Bios
qualora la precedente non fosse andata a buon fine.
Il Bios è l’Award della Phoenix datato 24/04/03. oltre alle ormai classiche schermate, vogliamo soffermarci su quelle più
interessanti. Nella sezione “Advanced Chipset Features" è possibile stabilire le performance di sistema. Sono presenti tre
opzioni: con Optimal si scelgono le impostazioni più stabili e si può intervenire solo su moltiplicatore, FSB ( da 100 a 250
attraverso passi che in generale sono di un Mhz, in alcuni casi di due o tre Mhz) e limitatamente sulle frequenze di memoria
(Auto e bySPD). Con Turbo, il sistema sceglie automaticamente i timings, la frequenza delle memorie e lo SpreadSpectrum di
FSB e AGP, consentendo la sola selezione del moltiplicatore e del FSB. Con Expert si dà la possibilità di una più completa
configurazione manuale: la frequenza di memoria può essere scelta tra le diverse opzioni (bySPD, 50%, 60%, 66%, 75%, 80%,
83%, 100%, 120%, 125%, 133%, 150%, 166%, 200%, e Auto) così come i timings (Optimal, Turbo ed Expert). In generale è sempre
possibile scegliere l’apertura del bus AGP con relativa modalità e frequenza (Auto, 50, da 66 a 87 a passi di un Mhz, 90, 93,
95, 97, 100) e scegliere il valore di CPU Thermal-Throttling (Disabled, 87.5%, 75%, 62.5%, 50%, 37.5%, 25%, 12.5%).
In PC Health Status si può monitorare i voltaggi di CPU e AGP, la temperatura della CPU e la velocità della ventola del
processore e di una aggiuntiva montata su chipset. EÂ’ anche consentito mostrare un monitor harware durante il Post e
controllare lÂ’apertura del case tramite connettore apposito. Molto interessanti le funzioni di controllo dei voltaggi: per la
CPU da 1.3V a 2V attraverso passi di 0.025V; per l’AGP da 1.5V a 1.8V, per le RAM da 2.5V a 2.8V e per l’IGP (cioè per il
chipset che in realtà è la versione SPP) da 1.6V a 1.9V, tutti attraverso incrementi di 0.1V.
Come da tradizione Biostar, l’aggiornamento del BIOS può avvenire direttamente dalla sua schermata principale tramite la
funzione “Upgrade Bios", senza l’utilizzo di alcuna utility di flashing.
Il Bios è globalmente apparso molto completo e configurabile, flessibile in molti parametri (FSB, moltiplicatore, voltaggi,
ecc.) e ben strutturato. L’unico neo più evidente è riscontrabile nella selezione del moltiplicatore (da 5X a 12.5X), valore
massimo leggermente limitato per un uso ottimale della scheda madre; sicuramente una successiva versione del Bios migliorerÃ
questo parametro.

Dotazione e scheda:
La scheda viene venduta nella confezione standard usata da Biostar per le proprie schede madri. AllÂ’interno troviamo una
staffa con quattro porte supplementari USB2.0, un CD per la suite Norton (Antivirus2003, Ghost2003 e Personal Firewall2003),
un altro con drivers ed utilities e un altro con lo Studio Fun, un media player basato su distribuzione GNU/Linux. EÂ’
presente un manuale (in inglese e tedesco) molto più preciso di quello incontrato nell’M7NCG che guida in maniera sintetica
alla conoscenza delle caratteristiche e dei connettori di cui la scheda è dotata.

La scheda, di PCB rosso e revisione 1.1, è contenuta nella sicura busta antistatica. Ad una prima occhiata, colpisce la “mancanza" di alcuni componenti in basso a sinistra del lay-out dove sono disegnate le tracce di un connettore RAID, di 2 SATA con relativo chip, di due connettori Firewire ed altri disseminati sull’intero lato sinistro e nella parte alta del PCB. Nella zona in alto a destra, troviamo il socket462 ed accanto il Northbridge SPP sormontato da un dissipatore passivo di discreta alettatura.

Nella parte bassa sono concentrati i connettori ATX, floppy e IDE (2). Spostandoci verso sinistra troviamo il ClearCMOS, il WOL, il chip del Bios e il connettore IrDA per l’installazione di una interfaccia ad infrarossi. Nella parte alta è presente il connettore AGP (con il sistema di ritenzione della scheda video già incontrato sulla M7NCG), i chip Realtek per audio e Lan, il connettore per alimentare una eventuale ventola su Northbridge, lo spinotto per il segnale audio digitale da lettore CD e il chip Winbond per il monitoraggio del sistema. La scheda mostra una progettazione non definitiva e il fatto di disporre di piste libere su PCB di cui parlavamo all’inizio, fa supporre in una ulteriore evoluzione della M7NCD Pro, magari con controller SATA, RAID, Southbridge MCP-T, ecc..