ECS L7S7A2, Abit NF7-M e Biostar M7NCD Pro

Pag. 2 - ECS L7S7A2

Specifiche:


Caratteristiche e BIOS:
La L7S7A2 è una delle ultime proposte della casa taiwanese Elitegroup Computer Systems (ECS), nota ai più per la convenienza dei suoi prodotti. Questa è una scheda madre basata su tecnologia SiS (SiS 746 + 963L) che già abbiamo avuto modo di analizzare nell’articolo riguardante la GameUnion746, con l’unica differenza del Southbridge: il 963L non integra il controller Firewire. Il produttore propone anche una versione più dotata di questa scheda, nota come L7S7A che viene accompagnata dal SiS 963 (con relativa porta Firewire) e dal controller SATA Sil3112A della Silicon Image posti su un PCB di dimensioni maggiori (305x244 mm). L’aspetto più interessante del prodotto, oggetto di questa analisi, è la predisposizione all’overclock. Anche se non stiamo parlando di una ingegnerizzazione spinta e dedicata al funzionamento fuori specifiche come per altri prodotti, la L7S7A2 mostra una discreta flessibilità nella modifica dei voltaggi, dell’FSB e del moltiplicatore.


Abbiamo immediatamente provveduto all’aggiornamento del BIOS alla versione datata 13/03/03. Nella sezione “Advanced Chipset Setup" è possibile intervenire su diversi parametri al fine di ottimizzare le prestazioni. Molto interessante è stato notare come sia consentito modificare il FSB da 133 a ben 200 Mhz a passi di 1 Mhz, attivare funzioni di overvolt per CPU e Ram (+1%, +3% e +5% per il primo, +0.8%, +2.7%, +3.5% per la seconda) e scegliere un divisore CPU/Ram tra i numerosi disponibili (1/1, 1/2, 2/3, 10/9, 3/4, 3/5, 4/5, 5/6, 8/9, 2/1, 3/2, 5/2, 4/3, 5/3, 5/4). Inoltre si può anche decidere di rilevare la frequenza di default delle memorie installate, attivare Spread Spectrum, LAN, Fast Synchronizer, apertura bus AGP e AGP Fast Write. Ricordiamo che in tale sezione è possibile attivare una delle cinque opzioni disponibili per le temporizzazioni delle memorie (Safe, Normal, Fast, Turbo, Ultra) e impostare la CAS Latency (by SPD, 2, 2.5, 3). Altre sezioni permettono di accedere ai comandi relativi alla gestione del “Power Management", così come delle periferiche attivabili via Southbridge o porte esterne. Dalla schermata “System Hardware Monitor" si controllano i parametri interni del sistema come voltaggi CPU e Ram, regimi di rotazione, temperature, ecc.. Infine è possibile cambiare Password o caricare preferenze globali predefinite.
Vogliamo subito sottolineare la praticità del Bios di ECS. Anche se non include opzioni di controllo altamente avanzate, viene mostrata una certa ottimizzazione che permette, a fronte del consueto basso costo, di cimentarsi con la strada dell’overclock.

Dotazione e scheda:
Il prodotto viene venduto confezionato in una scatola di cartone che riporta la sigla “Mainboard K7" senza specificare il modello della scheda madre ivi contenuta; naturalmente l’utilizzo di una confezione standard per i prodotti di questo tipo consente di livellare il prezzo verso il basso, fattore indispensabile quando la priorità commerciale sta nel basso costo. La scheda è avvolta in una busta antistatica accompagnata da un cavo floppy, uno IDE, un pannello in alluminio da applicare al case attorno alle porte posteriori e un CD. Nel supporto ottico troviamo il PC-Cillin 2002, il PageABC per facilitare la costruzione di pagine web, diverse utility e tutti i driver necessari per il corretto funzionamento del sistema.
Come ormai tradizione dei prodotti ECS di questa fascia, il PCB (di versione 1.1) è di colore viola e di dimensioni leggermente inferiori (190 mm e non 244mm) sul lato più corto.


Immediatamente al di sotto delle porte posteriori, sono chiaramente visibili due jumper di utilizzo molto interessante: con il primo è possibile effettuare il collegamento ad un Card-Reader di tipo USB, con il secondo si interviene sul moltiplicatore della CPU (da 5.5 a 12.5). Leggermente “soffocato" dai condensatori circostanti, è il socket462 che, di conseguenza, poco si presta ad essere sormontato da dissipatori di grosse dimensioni. Questi, d’altronde, possono essere muniti dei quattro agganci bassi in quanto la scheda presenta gli altrettanti fori per il relativo montaggio.


Sia Northbridge che Southbridge sono sormontati da un dissipatore passivo in alluminio le cui alette sono alte rispettivamente 1.5 e 0.5 cm. Durante lÂ’utilizzo, le temperature degli stessi si mantengono nella norma, anche in condizioni di leggero overclock. Poco distanti tra loro, sono i tre socket delle Ram le cui clip di aggancio ostacolano la scheda grafica in fase di apertura. In ottima posizione troviamo il connettore ATX per lÂ’alimentazione e quelli IDE. Accanto al Southbridge (provvisto dei consueti fori per lÂ’applicazione di un diverso dissipatore passivo, troviamo il connettore per il System Management Interrupt e i consueti per LED, accensione, speaker, ecc.; la batteria (posta in posizione ortogonale al piano della scheda per questioni di spazio), il ClearCMOS e il connettore floppy. Tra i primi due slot PCI, troviamo il connettore per le porte USB2.0 supplementari.
Nella parte alta della scheda, partendo da sinistra, notiamo il chip del BIOS, quello di gestione delle grandezze interne dell’ITE, il connettore IrDA, il chip Realtek TRL8201BL per la gestione della porta LAN e quello di Cmedia (CMI 9739) che fornisce il codec AC’97 2.2 con supporto audio ai sei canali. Concludiamo l’analisi riportando la presenza di due connettori di ingresso audio da CD (a seconda del lettore usato), il gruppo di connettori per la selezione della modalità audio e quello per l’uscita SPDIF.
Una scheda che mostra un buon livello di progettazione (anche tenuto conto delle ridotte dimensioni) e di ricca componentistica elettrica che fa presagire una certa tendenza a favorire l’overvolt. Ben distribuite sul lay-out sono anche le prese per le ventole (3) e il connettore AGP è munito della classica clip di ritenzione della scheda video.




















Scritto da nico64 | il 2003-06-07 00:00:00 |

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