Spire MegaPOD III eSATA e PowerFuse

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Maggiori sono gli spunti di riflessione per quanto concerne il MegaPodIII. Lo chassis è costituito da alluminio (nel corpo principale) e da plastica rigida per le basi.

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In particolare la base frontale ha colore avorio e presenta delle fessure per facilitare l’entrata di aria fresca nello stesso e agevolare il raffreddamento dell’HD.
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Inoltre questa nasconde un paio di LED: uno rosso segna l’alimentazione dello stesso, uno blu per il trasferimento dati.
La particolarità di questa versione del MegaPodIII, come detto nell'introduzione, sta nella sua connettività.
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L’HD SATA al suo interno può essere interfacciato con il sistema principale in 2 modi: il consueto USB2.0 e il recente eSata per i sistemi più moderni.
La particolarità di questa tipologia di porta esterna sta essenzialmente in una: la velocità. eSata consente infatti di godere appieno della velocità degli HD di cui porta il suffisso, al contrario delle porte USB2.0 o Firewire che, per quanto veloci, fanno spesso da collo di bottiglia per gli HD più veloci di nuova generazione. In quanto alla lunghezza dei cavi, però, abbiamo il limite fisico dei 2m; altro elemento positivo è la possibilità di poter sfruttare tutte le funzioni SMART, nascoste dalle altre connessioni esterne.
Il sistema, quindi, oltre ad essere molto dotato dal punto di vista della connettività e della flessibilità di utilizzo (entrambe le porte sono di tipo hot-plug), supporta HD per una capienza massima di 800Gb.
Il corpo in alluminio presenta in basso, in posizione centrale, un foro vite in cui si andrà ad avvitare una vite philips per il fissaggio dell’HD.
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All’interno dello chassis, invece, si andrà a fissare la coppia di spugne che consentono all’HD, una volta fissato con altre 4 viti, di evitare la trasmissione delle vibrazioni al piano di appoggio dello stesso.
Il sistema non presenta sistemi di raffreddamento attivi ma, puntando sull’estrema silenziosità operativa, dissipa il calore prodotto dall’HD per contatto diretto con lo chassis in alluminio che diviene, quindi, una sorta di dissipatore passivo di grandi dimensioni.













Scritto da nico64 | il 2007-12-02 20:21:16 |

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