di Beleg il 05 mar 2010, 17:29
Quello dei fatti del 1956 in Ungheria (non del '68 di Praga) fu un grave errore da parte sua, Ara Ma quella stagione politica è chiusa da 40 anni e Napolitano ha preso le distanze dalla sue stesse dichiarazioni, in quello che è stato definito un "grave tormento autocritico" che lo ha assillato per anni dopo quel tentativo di giustificare la repressione sovietica. E poi un episodio (e intendo ora quello del '68) che, dopo i tentennamenti iniziali che interessarono vari membri della dirigenza, alla fine venne comunque condannato dal Pci: fu quella, infatti, una delle "rotture" decisive rispetto alla politica di Mosca.
Altrimenti dovremmo andare a rispulciare e schifarci per troppe dichiarazioni di troppi politici attuali, in tutti gli schieramenti, che negli anni di Scelba, negli anni di Piombo, nel terrorismo nero, sulle dittature sudamericane e sui vari conflitti sorti nel tempo hanno preso posizioni terrificanti. Troppe ce ne sarebbero...
Sulla vittoria di una fazione politica xenofoba, il Presidente può esprimere liberamente il suo parere o la sua preoccupazione proprio perchè la nostra è una democrazia: la critica è libera poichè non è detto che determinate idee dominanti debbano essere ritenute condivisibili, anche se abbracciate da molte persone. E onestamente neanch'io mi sentirei tranquillo se intolleranza e xenofobia dilagassero in Europa: mi sembrano un disperato tentativo di resistere ad un cambiamento ormai inevitabile nella composizione della società. Sono mutamenti che possono non piacere, ma sono ormai una realtà.

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