Primo si' dalla commissione giustizia della Camera al disegno di legge del governo sulle intercettazioni. Dopo una riunione di sei ore, i deputati hanno votato i 18 articoli del testo, ora il provvedimento sara' all'esame delle altre commissioni competenti per i pareri per poi passare al voto del mandato al relatore Enrico Costa a riferire in Aula. Secondo il calendario della Camera, il ddl approdera' in assemblea lunedi' prossimo, 23 febbraio, per poi essere rinviato all'inizio di marzo, quando l'esame potra' procedere con tempi contingentati.
Via libera dalla commissione giustizia della Camera anche due emendamenti al ddl, entrambi del Pdl, che introducono una nuova figura di reato, quella della pubblicazione di intercettazioni per le quali "sia stata ordinata la distruzione". Per questa nuova fattispecie di reato (finora punita con una 'contravvenzione'), si prevede il carcere da uno a tre anni. La stessa sanzione è stabilita per la pubblicazione di intercettazioni "espunte" perché riguardanti terzi estranei alle indagini e "irrilevanti". Gli editori che pubblicheranno atti o intercettazioni in divieto degli obblighi di legge saranno passibili di una multa fino a circa 370mila euro.
STOP ANCHE A PUBBLICAZIONE NOMI MAGISTRATI
Stop alla pubblicazione di nomi o immagini di magistrati "relativamente ai procedimenti e processi penali a loro affidati", fatto salvo il caso in cui l'immagine non sia indispensabile al diritto di cronaca. Lo prevede un emendamento a prima firma di Francesco Paolo Sisto (Pdl) al ddl intercettazioni che è stato approvato oggi in commissione Giustizia alla Camera. "L'obiettivo - spiega Sisto - è quello di far sì che il giudice abbia il volto del suo provvedimento e non viceversa. Sono molto soddisfatto che sia stata approvata questa modifica".
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