ci sono nazioni che vivono grazieal nucleare, uno su tutti, il belgio, il 91% dell'energia che utilizzano è prodotta dal nucleare..
ti scegli semprele fonti non di parte da quel che leggo in sta pagina..
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nemesys_72 ha scritto:ci sono nazioni che vivono grazieal nucleare, uno su tutti, il belgio, il 91% dell'energia che utilizzano è prodotta dal nucleare..
Aragorn ha scritto:L'ad di Enel, Fulvio Conti, spiega i possibili vantaggi nelle tasche degli italiani. Ma Alfiero Grandi, ex sottosegretario all'Economia, parla di un possibile ricorso alle urne Commenta
Centrale nucleare Roma, 24 maggio 2008 - ''Famiglie e imprese potranno concretamente risparmiare dal 20 al 30% sulla bolletta elettrica''. Così l'amministratore delegato di Enel, Fulvio Conti, spiega in un'intervista al Messaggero quali potranno essere i vantaggi del ritorno al nucleare nelle tasche degli italiani. Secondo Conti, inoltre, si potrebbe arrivare a ''posare la prima pietra'' prima del 2013, scadenza fissata dal ministro per lo Sviluppo Economico, Claudio Scajola. ''Volendo, si puo' anche anticipare a quattro anni'', precisa.
Il numero uno del gruppo elettrico spiega che ''servirebbero cinque centrali da 1.600 Mw per rimpiazzare'' la quota di energia nucleare che già importiamo, pari al 20% del fabbisogno nucleare. Per i costi, si viaggia intorno ai 3-3,5 miliardi di euro per i
reattori di terza generazione: ''Ma il vantaggio del nucleare - sottolinea l'a.d. - è che il costo variabile di produzione è drasticamente più basso che con le altre fonti''. Ma sopra ttutto, ribadisce Conti, ''con l'atomo l'Italia può raggiungere l'indipendenza energetica che oggi e' uno dei nostri maggiori problemi''.
DA SINISTRA SPUNTA L'IDEA DEL REFERENDUM
Un nuovo referendum per dire no al nucleare. E' quanto prospetta Alfiero Grandi, esponente di Sinistra Democratica ed ex sottosegretario all'Economia del governo Prodi. In un'intervista al Corriere della Sera, Grandi spiega: "Anche se la sinistra non è in Parlamento è perfettamente in grado di promuovere un nuovo referendum sul nucleare".
Una decisione che, nelle parole di Grandi, nasce da diverse considerazioni: "Il ministro Scajola parlando di centrali nucleari ha buttato il cuore oltre l'ostacolo molte volte. La prima quando ha parlato di centrali nucleari già pronte nel 2013, evidentemente dimenticando che i tempi di realizzazione sono per forza di cose più lunghi".
"La seconda - ha aggiunto Grandi - quando ha parlato di nucleare senza problemi, dimenticando di dire che questa tipologia per ora è allo studio, ma nel mondo semplicemente non esiste. Quindi l'unico nucleare disponibile è quello che genera problemi rilevanti di sicurezza per i cittadini".
Per questi motivi, ha concluso Grandi, la sinistra "e quanti hanno a cuore la sicurezza e si ispirano al fondamentale principio di precauzione promuoveranno un referendum sulle misure del Governo e a quel punto si vedrà".
Aragorn ha scritto:cmq leggendo l'intervista al ministro delle infrastrutture dice che saranno fatte centrali solari, eolice, a carbone pulito e rigassificatori, risalinatori oltre alle nucleari, insomma tutto quello che era stato bloccato in 2 anni dal governo prodi-pecoraroscanio
paperina ha scritto:sono d'accordissimo all'utilizzo di tutte le fonti di energia rinnovabili: in Italia possiamo sfruttare sole e vento!!
Ma sono d'accordo anche al nucleare che. se ben gestito, può davvero essere una preziosissima fonte di energia... Certo, più che a norma, più che controllato...
Anche perchè mi sembra ipocrito dire no al nucleare e poi fornirci di energia dalla francia che, guiarda caso, utilizza proprio il nucleare
TEHERAN - L'Iran è tornato a criticare la linea di fermezza, favorevole alle sanzioni contro il programma nucleare della Repubblica islamica, espressa dal ministro degli Esteri Franco Frattini. "Alcuni Paesi europei mostrano reazioni negative e illogiche", ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Mohammad Ali Hosseini. "Ci aspettiamo reazioni logiche dai Paesi europei, e specialmente da Paesi amici come l'Italia", ha aggiunto Hosseini, che rispondeva ad una domanda nella sua conferenza stampa settimanale. Da Vienna però il direttore generale dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea), ha diffuso un rapporto che sarà esaminato dal consiglio dei governatori il 2 giugno nel quale chiede "spiegazioni sostanziali" all'Iran sul suo programma nucleare in corso, nel più breve tempo possibile, nel sospetto che possa avere un carattere militare. Nel rapporto si rileva che l'Iran non ha ancora autorizzato l'accesso richiesto in aprile dall'Aiea al suo sito nucleare di Natanz, dove di recente sarebbero state installate nuove centrifughe per l'arricchimento dell'uranio, mentre è continuata la costruzione di un reattore "di tipo IR40". Nel giro di qualche ora dal nuovo richiamo iraniano, il titolare della Farnesina - al termine di un colloquio a Bruxelles con l'Alto rappresentante per la politica estera dell'Ue Javier Solana - ha puntualizzato: "La mia posizione resta quella di un allineamento alle posizioni dei partner europei. Ho dato questa comunicazione a Solana, che può contare oltre che sulla Francia, la Germania e il Regno Unito, anche sulla posizione italiana". Ed è la linea - ha aggiunto il ministro - che esprimerà lo stesso Solana quando andrà a Teheran, come da lui stesso annunciato, "entro un mese". Frattini, in una intervista alla Stampa il 22 maggio, aveva affermato che "tutta l'Europa, Italia compresa, dovrebbe essere unita sulla linea delle sanzioni all'Iran", un passo che, aveva sottolineato, va fatto "innanzitutto in un quadro Onu". Vale a dire da parte del Consiglio di Sicurezza, che ha già chiesto inutilmente a Teheran, con quattro risoluzioni, di sospendere l'arricchimento dell'uranio e che, nelle ultime tre, ha introdotto prime misure restrittive nei confronti dell'Iran. E' questa la seconda volta, nell'arco di una settimana, che si registra una reazione iraniana ad affermazioni di Frattini, con le quali il capo della Farnesina ha voluto sottolineare l'intenzione del governo Berlusconi di tenere una linea più "ferma" verso la Repubblica islamica rispetto al precedente esecutivo. Lo stesso Hosseini il 19 maggio aveva invitato l'Italia a "una posizione più realistica sul programma nucleare pacifico dell'Iran". Tutto ciò avviene mentre il presidente Mahmud Ahmadinejad si appresta a recarsi a Roma per partecipare, dal 3 al 5 giugno, ad un vertice della Fao. La visita, anche se non ancora annunciata ufficialmente, sarà la prima di Ahmadinejad in un Paese dell'Unione europea, anche se nel 2006 il presidente ebbe un colloquio con l'allora presidente del Consiglio Romano Prodi a New York, a margine dei lavori dell'Assemblea generale dell'Onu. Nulla si sa ancora sul programma di Ahmadinejad in Italia, e in particolare se vi saranno incontri bilaterali con le autorità di governo. Tra i due Paesi esiste una forte tradizione di interessi bilaterali e nel 2007 l'interscambio commerciale ha superato il valore di cinque miliardi di euro. Ciò è stato sottolineato dallo stesso Frattini, quando ha affermato che proprio per questo l'Italia può anche "svolgere un ruolo di facilitatore " nel dialogo tra l'Iran e l'Occidente, compresi gli Usa. Proprio nel nome di quella che ha definito l' "amicizia" tra i due Paesi, Hosseini ha chiesto all'Italia di tenere in considerazione due "iniziative" del suo governo: "L'Iran - ha detto - ha avuto una cooperazione costruttiva con l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) e ha risposto a tutte le domande poste da questo organismo". Inoltre ha presentato alla comunità internazionale un "pacchetto" di proposte volte a risolvere vari problemi mondiali, tra i quali il nucleare. Tale pacchetto, però, non prevede la sospensione dell'arricchimento dell'uranio, mentre dovrà essere la stessa agenzia delle Nazioni Unite a stabilire nel prossimo rapporto, che sarà pubblicato a giorni, se le risposte fornite dalla Repubblica islamica ai suoi quesiti siano soddisfacenti.
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