ThermalTake Extreme Volcano12
Pag. 3 - Prestazioni
L’Extreme Volcano 12 è stato montato su una Abit NF7-S con Athlon XP 2400+ e si è utilizzata l’utility AIDA32 per rilevare le
temperature di CPU e case in condizioni operative opposte. Le temperature sono state registrate in condizione di idle (
avviato WindowsXP Professional si è solo tenuto acceso il computer per 30 min) e poi in condizione di carico (si è avviata l
Â’utility Toast per altri 30 min).
Abbiamo deciso di confrontare il comportamento di questo nuovo prodotto di ThermalTake con il SilentBoost della stessa casa e con il Jet7 della concorrente CoolerMaster.
I risultati sono stati i seguenti (i valori sono espressi in °C, la temperatura ambientale misurata è di 20°C):

Il diagramma è molto chiaro e mostra l’enorme potenza di raffreddamento del Volcano12. A soli 2000rpm, con un livello di
rumore che si attesta intorno ai 21dB (lo stesso del SilentBoost), il nuovo nato di casa ThermalTake fa segnare valori molto
positivi, tanto in idle quanto, soprattutto, sotto stress. Ancora più interessanti i valori mostrati facendo salire la
velocità della ventola.
Come sempre abbiamo provato, poi, a “spremere" l’Athlon XP di qualche decina di Mhz in più. A tal proposito abbiamo portato
il processore, che lavora ad una frequenza di 2000 Mhz, a poco più di 2240 Mhz (2800+, portando il moltiplicatore da 15 a 13
,5, lÂ’FSB da 133 a 166Mhz e con un leggero overvolt di 0.1V rispetto al valore di default di 1,65V) dimostrando di poter
sopportare benchmark di stress per la CPU come Toast.
In particolare a tale frequenza le temperature (in °C) sono state le seguenti:

Incredibili i valori fatti registrare in overclock. Se andiamo a considerare tutti gli altri concorrenti, del Volcano12 stupisce la capacità di far rimanere il processore in condizioni molto vicine a quelle standard. A 5500rpm la temperatura sale di soli 3°C, costanza mai mostrata da un dissipatore ad aria. Inoltre l’aspetto che più ha destato il nostro stupore è la stabilità raggiuta dal sistema a soli 2000rpm. Anche se la temperatura ha raggiunto quota 60°C e la portata d’aria fosse totalmente inadeguata a sopportare il cambio di condizione da idle a stress (incremento di 10°C), l’enorme superficie messa a disposizione dalle 66 alette in rame ha permesso il raggiungimento di questo risultato.