ThermalTake SilentBoost
Pag. 3 - Prestazioni
Il SilentBoost è stato montato su una Abit NF7-S con Athlon XP 2400+ e si è utilizzata l’utility AIDA32 per rilevare le
temperature di CPU e case in condizioni operative opposte. Le temperature sono state registrate in condizione di idle
(avviato WindowsXP Professional si è solo tenuto acceso il computer per 30 min) e poi in condizione di carico (si è avviata
lÂ’utility Toast per altri 30 min).
Abbiamo deciso di confrontare il comportamento di questo nuovo prodotto di ThermalTake con il Volcano11 della stessa casa a parità di regime di rotazione, per comprendere
lÂ’efficienza di dissipazione della nuova tecnologia implementata nel SilentBoost.
I risultati sono stati i seguenti (i valori sono espressi in °C, la temperatura ambientale misurata è di 26°C):

I valori mostrati dall’istogramma sono davvero palesi. A parità di regime di rotazione, il nuovo prodotto riesce a generare
una portata dÂ’aria sensibilmente migliore che non solo raffredda meglio le alette in rame del dissipatore, ma genera un
rumore indubbiamente inferiore. A nostro parere molto dipende dalla griglia montata sulla ventola del Volcano11. Essendo
molto estesa in larghezza, una certa frazione della portata dÂ’aria assicurata nominalmente dalla Smartfan II del Volcano
viene dispersa, con conseguente creazione di turbolenze dell’aria. Il SilentBoost ha il pregio di non avere griglie ma ciò,
secondo noi, aggiunge un ulteriore paradosso. Sicuramente il nuovo prodotto non si presta ad essere un oggetto sicuro. Molto
spesso si ha la necessità di “metter mani" all’interno del case ed ora lo si dovrebbe fare con maggiore attenzione vista la
totale assenza di un dispositivo di protezione passivo che possa evitare il contatto delle dita con lÂ’organo mobile.
Dal grafico si evince che proprio sotto stress, il prodotto mostra tutta la sua efficienza, con un distacco di ben 7°C. Dalla
temperatura del case, rilevata dal sensore posto ai piedi del socket, si comprende che l’aria che lascia il dissipatore è più
fresca di ben 8°C, segno di un migliore flusso dell’aria fresca sulle alette in rame.
Come sempre abbiamo provato, poi, a “spremere" l’Athlon XP di qualche decina di Mhz in più. A tal proposito abbiamo portato
il processore, che lavora ad una frequenza di 2000 Mhz, a poco più di 2240 Mhz (2800+, portando il moltiplicatore da 15 a
13,5, lÂ’FSB da 133 a 166Mhz e con un leggero overvolt di 0.1V rispetto al valore di default di 1,65V) dimostrando di poter
sopportare benchmark di stress per la CPU come Toast.
In particolare a tale frequenza le temperature (in °C) sono state le seguenti:

Molto interessanti i valori registrati in queste condizioni operative. Nonostante l’overclock, il sistema riesce a stare nell’intorno dei 60°C sotto carico. Questo ci convince sulla bontà del prodotto nel raffreddare processori che funzionano anche ad alte frequenze e, magari, sotto overvolt.