La storia del computer - Introduzione
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Nel 1946, John Mauchly e John Presper Eckert costruirono per conto del ministero della difesa USA l'ENIAC I, costato 500.000$ (nel 1946!!!). Conteneva 17468 valvole, 70000 resistenze, 10000 condensatori, 1500 relè e 6000 interruttori manuali. Occupava 600 metri quadrati , pesava 30 tonnellate e consumava 160 KW. Infatti all'accensione causò un calo di tensione alla città di Philadelphia. In un secondo poteva eseguire 5000 addizioni, 357 moltiplicazioni o 38 divisioni.
Durante lo stesso anno, Sir Frederik Williams e Tom Kilburn stavano cercando un modo di memorizzare informazioni su valvole. Williams tentò di memorizzare un bit di informazioni in un tubo a raggi catodici. Kilburn lo migliorò, ed arrivò a memorizzarne ben 2048 bit. Nel 1948 lo stesso Kilburn creò Baby, un computer basato su valvole.
Le valvole cominciavano a non andare più bene in quanto richiedevano continue sostituzioni. Anche se già utilizzato in passato, il termine "bug" si diffuse proprio in quel periodo.
Nel 1957 si cominciò a cercare un modo di integrare transistor, resistenze, condensatori e cablature che componevano un circuito completo in un singolo cristallo, il chip.
Robert Noyce e Jack Kilby stavano ignaramente lavorando parallelamente a questo progetto. Entrambi chiesero il brevetto nel 1959, Kilby lo chiamò Germanium e Noyce invece Silicon. Dopo varie battaglie legali si accordarono per una licenza incrociata.
Nel 1961 Noyce, tramite la Fairchild , produsse il primo circuito integrato a livello commerciale, mentre Kilby usò la sua invenzione per creare le prime calcolatrici tascabili.