MILANO, 3 aprile 2010 - E' morto la notte scorsa all'ospedale San Matteo di Pavia, Maurizio Mosca, il noto giornalista sportivo, per 20 anni alla Gazzetta dello Sport. A dare la notizia è stata la famiglia. Da tempo malato, Mosca aveva lavorato fino all'ultimo in televisione, alla radio e sui giornali. L'ultimo articolo è apparso ieri mattina sul suo blog: una presa di posizione sul complicato rapporto tra Josè Mourinho e Mario Balotelli. A giugno avrebbe compiuto 70 anni.
20 anni in gazzetta — Conduttore, opinionista e grande personaggio televisivo, Maurizio Mosca era nato a Roma il 24 giugno 1940. Figlio di Giovanni Mosca, grande umorista e giornalista, e fratello dello scrittore Paolo, ha iniziato la sua carriera lavorando per il quotidiano La Notte di Milano per poi diventare caporedattore alla Gazzetta dello Sport. Le prime esperienze televisive risalgono al 1979: ha debuttato come conduttore di un programma sportivo di un'emittente locale milanese. Successivamente ha diretto il periodico Supergol. Poi il piccolo schermo. Il programma che lo ha consacrato come un personaggio tv è stato L'appello del martedì (1991), che Mosca ha condotto indossando una toga da giudice in uno studio le cui scenografie ricalcavano un'aula di tribunale. Poi sono arrivati Calciomania, Guida al campionato, Controcampo, Zitti e Mosca, La Mosca al naso e Il processo del lunedì con Aldo Biscardi. Nel 2002 ha condotto con Paolo Liguori la trasmissione Senza Rete, in onda su Rete4. Nel 2004/2005 è stato l'opinionista fisso di Guida al campionato e Controcampo, trasmissioni di Italia 1 in cui Mosca ha messo in gioco tutta la sua carica di ironia, esprimendosi come opinionista ed esperto di mercato, azzardando colpi clamorosi che chiamava simpaticamente "bombe", mitiche quanto il famoso "pendolino".