Arrestato uno degli spammer più 'prolifici' al mondo
Roma, 31 mag. (Ign) - "E' fra i 10 spammer più ricercati al mondo. E' sempre stato un grosso problema per i nostri clienti, questo è una grande giorno per noi". Con queste parole Microsoft ha salutato l'arresto di Robert Alan Saloway: uno degli spammer più prolifici del mondo.
Le autorità federali sostengono che il suo fermo gioverà di sicuro alla situazione dello spamming negli Stati Uniti: sono convinte che ci sarà presto una considerevole diminuzione della posta spazzatura in giro per la rete.
Contro Soloway, la scorsa settimana il grand jury ha emesso 35 capi d’accusa per aver truffato gli utenti del web con e-mail fittizie e avere ottenuto indebitamente i loro dati personali al fine di sottrargli ingenti somme di denaro, che poi si preoccupava di riciclare a dovere.
Dopo aver visionato 4 dei suoi numerosi conti registrati in diverse banche del paese, considerato il fatto che Soloway è proprietario di un lussuoso appartamento e guida una Mercedes decappottabile, il giudice ha stabilito che lo spammer è nelle condizioni di poter sostenere l’esborso chiesto dalla pubblica accusa, rappresentata da Kathryn Warma: una multa di 773mila dollari.
Soloway ha iniziato ad arricchirsi illecitamente con lo spamming nel 2003: penetrava nei pc di alcune reti informatiche, li “infettava” con dei virus e se ne serviva per diffondere su internet milioni e milioni di e-mail spazzatura. I pc in questione vengono chiamati “zombie”, perché i loro proprietari erano del tutto ignari del fatto che le loro macchine erano state infettate.
Il giovane hacker non si è fermato neanche di fronte ad avvocati e citazioni in giudizio. Ha proseguito con le sue attività illecite anche quando Microsoft vinse una causa civile da 7 milioni di dollari proprio contro di lui nel 2005 e continuò persino dopo averne persa una successiva, questa volta da 10 milioni, contro l’operatore di un piccolo provider di servizi per il Web.
Il procuratore Jeff Sullivan, ha dichiarato che questo è il primo caso negli Stati Uniti in cui uno spammer è stato chiamato in giudizio ricorrendo alla legge per il “furto d’identità”. Le indagini sono scattate quando le autorità hanno cominciato a ricevere centinaia di reclami nei confronti di Soloway, che così è stato inserito nella lista degli hacker ricercati dello Spamhaus Project, organizzazione internazionale contro il fenomeno dello spamming, che, come i vertici di Microsoft, si è detto felice dell’arresto.
Secondo gli inquirenti, Soloway si serviva dei pc “zombie” per inviare un numero esorbitante di messaggi in cui esortava i destinatari a servirsi della sua Newport Internet Marketing Corporation per fare pubblicità ai loro prodotti. Gli utenti che cliccavano sul link nell’e-mail, venivano automaticamente indirizzati alla home page del suo sito, dove lo spammer dava sfoggio della sua abilità nell’inviare fino a 20 milioni di e-mail in appena 15 giorni e riempire così le sue tasche con 495 dollari ogni volta.
Fra le conseguenze più gravi dovute all’attività di spam di Soloway, c’è il dipartimento dei Servizi Sociali della contea di Santa Barbara in California che, per far fronte ai messaggi spazzatura, è stato costretto a spendere 1000 dollari a settimana. Per non parlare poi dei danni di reputazione subiti dalle associazioni e dagli individui proprietari – del tutto inconsapevoli - dei personal computer dai quali arrivavano le e-mail incriminate.
Soloway potrebbe rimanere in prigione tra i 10 e i 20 anni, sebbene l’accusa non abbia ancora stabilito quali saranno i criteri per fissare in modo preciso la pena che dovrà scontare.
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