Il 52% italiani non usa internet
Roma, 5 giu. (Ign) - Nell'era dei contenuti digitali e del Web 2.0, oltre la metà degli italiani, precisamente il 52%, non usa internet. E solo il 31% è all’avanguardia tecnologica. È la fotografia scattata da ACNielsen nell’indagine 'Liquidi e mutanti. Industrie dei contenuti & consumatori digitali' commissionata dall’Osservatorio permanente contenuti digitali e presentata oggi a Roma.
''L’indagine evidenzia in modo chiaro che l’utilizzo consapevole ed evoluto delle tecnologie dipende in gran parte dagli strumenti culturali di cui gli utilizzatori sono dotati'', ha sottolineato il presidente del Gruppo Editoria Digitale di AIE, Fernando Folini che aggiunge: ''Stiamo vivendo un momento significativo per l'industria dei contenuti digitali, per questo AIe, Aidro, Fimi, Univideo e Cinecittá Holding, che insieme danno vita ad un comparto rilevante con 200 miliardi di euro di fatturato, hanno scelto di dare vita ad un osservatorio permanente. Solo capendo come gli utenti utilizzano i contenuti sulle varie piattaforme e come integrano l'offerta tra i vari produttori, infatti, si possono affrontare le sfide delle nuove tecnologie e sensibilizzare gli italiani su temi delicati come la tutela del diritto d’autore''.
Dalla ricerca, realizzata su un campione rappresentativo della popolazione italiana di 8.500 individui con più di 14 anni e su specifici focus group per cinque tipologie di utilizzatori di contenuti, emerge anche che oltre al digital divide cresce nel paese il cultural divide. Aumenta cioè il numero di chi utilizza le tecnologie come sistema di comunicazione e di svago, mentre è ancora in minoranza chi usa con consapevolezza gli strumenti più creativi ed evoluti del Web 2.0. Ma uso evoluto delle tecnologie e forti consumi culturali sono strettamente legati: l’indagine chiarisce infatti come - ed è questo il segnale più preoccupante - neanche i genitori tecnologicamente più avanzati riescano a trasmettere la passione per la cultura ai figli, che, di conseguenza, utilizzeranno sempre più le tecnologie come puro gadget.
Come spiegato da Roberto Borghini, Consumer marketing maneger ACNielsen Italia, infatti, ''i dati mostrano un'ulteriore suddivisione di quel 31% che rappresenta la reale 'avanguardia tecnologica'''. ''A fronte di un 14% di 'eclettici' , che utilizzano le nuove piattaforme mediatiche per contenuti di alto valore culturale, troviamo infatti un 17% di 'technofan' , pari a 8.9 milioni di italiani, che utilizzano le tecnologie per lo più in modo passivo, come svago o per comunicare. Un gap che rischia di aumentare nel futuro''.
Per quanto rigurda invece le piattaforme, quelle più utilizzate, almeno una volta alla settimana, sono il pc con dvd (39%) e il cellulare con mp3/video/fotocamera (33%). Seguono il lettore dvd (26%), i lettore mp3/i-Pod e tv lcd/al plasma con il 15%. Mentre i sistemi di messaggistica istantanea (Messenger, Skype) e forum/blog sono i servizi Internet più frequentemente utilizzati: lo usano almeno una volta la settimana rispettivamente il 27% e il 22% dei fruitori di internet.
Lo studio dimostra anche come l'acquisto di contenuti online sia fenomeno emergente che mostra caratteristiche interessanti ai fini di uno sviluppo futuro. Mentre sul totale della popolazione ci sono ancora delle differenze in termini di approccio all’acquisto (il 59% acquista libri, il 44% dvd), la popolazione che acquista online esplicita invece una chiara tendenza a fruire di tutti i contenuti indistintamente: è eclettica, versatile e onnivora.
A fronte di tutto questo, quali sono le principali trasformazioni che le imprese produttrici di contenuti devono affrontare? Per Emilio Pucci, dell'e-Media Institute, ''gli editori si devono muovere verso una progressiva interazione tecnico-funzionale tra sistemi della comunicazione interpersonale, del trattamento dei documenti e del consumo di contenuti digitali. Assumono sempre più rilevanza, quindi, le funzioni dei neo-editori che contemporaneamente devono offrire la possibilità di cercare, comunicare, vedere, comprare, giocare, memorizzare e personalizzare''.
Infine, come ha affermato Peter Kruger, consigliere del ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni, ''la ricerca segna un punto di svola tra gli editori e le nuove piattaforme distributive. Svolta che parte da una nuova concezione dei contenuti digitali visti non più come minaccia, ma come nuova opportunità di marketing che parte dalla centralità dell'utente, ormai soggetto attivo della catena del valore''. ''Purtroppo -conclude - manca ancora la capacità di comprensione dell'utilizzo dei nuovi mezzi per via di un ritardo del sistema educativo nel fornire adeguati strumenti di conoscenza''.
Tags: internet