Deodato Scanderebech, che subentra a Michele Vietti, promosso a nuove incombenze, appena mette piede in parlamento, si iscrive al gruppo del PdL. Si può ipotizzare uno scambio fra i centristi e il partito di Berlusconi?
Lo scenario politico è quello che è: e quando le cose stanno così, si lavora sulle persone, sui numeri a una cifra, sulle singole teste. E così, fa comodo al PdL incassare un deputato in più: si tratta di Deodato Scanderebech, che è subentrato avietti Dietro lelezione di Vietti al Csm, un patto fra PdL e UdC?Michele Vietti, dell’UdC, eletto nei giorni scorsi all’importante poltrona di vicepresidente del Csm. Ma il centrista piemontese, impegnato, nel frattempo, nel braccio di ferro giudiziario con il neoeletto presidente della regione Piemonte Roberto Cota, entrato in parlamento, non segue la sua naturale destinazione politica, andando a sedersi con i parlamentari dell’UdC. No, si iscrive al PdL, che quindi ora conta un nome in più. Il che, come abbiamo detto, fa comodo, di questi tempi.
SI FA PECCATO, MA CI SI AZZECCA – E allora, volendo pensar male, forse l’elezione praticamente all’unanimità di Michele Vietti alla guida di un Csm in maggioranza di centrodestra forse assume un’altra veste. Forse Vietti è stato votato a cuor leggero anche perchè il suo seggio, liberatosi, avrebbe ospitato una matricola ben poco allineata all’attuale corso dell’UdC, ma invece ben disponibile all’incontro con il PdL. Quantomeno un pontiere, se è vero che oggi Scanderebech stesso può affermare su Repubblica che il suo sogno “è di fare il possibile per congiungere le forze di centrodestra con l’Udc. Ho già incontrato il presidente Berlusconi, e presto vedrò Casini. Il traguardo è quello di realizzare il grande sogno elettorale dei moderati”, che è lo stesso obiettivo politico che ha sul lungo periodo Pierferdinando Casini: ma in un altro partito.
PROBLEMA RISOLTO – Così, tutti contenti. Berlusconi, sorridente, con una bandierina in più in Parlamento; l’UdC, soddisfatta, con una poltrona di prestigio occupata da un elemento di sicura fedeltà e provata competenza, come Vietti, e un centrista in più nel PdL – certo, attualmente su posizioni distanti e critiche dal partito madre, ma, a sentire le intenzioni dello stesso, ampiamente recuperabile. Contento soprattutto Scanderebech, che ora non ha nulla da perdere nell’aspettare a cuor sereno la sentenza del Tar del Piemonte, perchè, comunque, un suo sogno l’ha realizzato: “quello di sedere tra i banchi del Parlamento”. Possibile che, a questo punto, l’unico attore che possa dirsi scontento di questa vicenda sia la Lega, che vede una pericolosa spina del fianco, come appunto Scanderebech, in Piemonte, promosso su di una comoda e sicura poltrona, ad incrementare il margine di sicurezza in Parlamento del più importante partner politico di maggioranza e, dunque, a ridurre il proprio margine di manovra e di ricatto a Berlusconi sui numeri e sui temi.
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