Dalla rivoluzione alla poltrona: rissa fra grillini

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Dalla rivoluzione alla poltrona: rissa fra grillini

Messaggiodi Aragorn il 12 apr 2010, 14:10

Diceva Giovanni Giolitti che «il miglior sedativo per le smanie rivoluzionarie consiste in una poltrona ministeriale, che trasforma un insorto in un burocrate». Ai ribelli di Beppe Grillo è bastato un seggio in consiglio regionale. «Nel movimento a Cinque stelle, a differenza di ciò che accade nei partiti, non vi è nessuna corsa alle poltrone» era il biglietto da visita del candidato alla presidenza dell’Emilia Romagna Giovanni Favia. E invece, potenza di quel 7 per cento che ha fruttato due posti nell’assemblea regionale, è finita con la lista di Beppe Grillo avvitata in un meccanismo di ferocia burocratica, e con i grillini ad accusare: «Siamo come tutti gli altri partiti».
È successo che Favia, candidato alla presidenza ma anche nei listini provinciali di Bologna e Modena, sia stato eletto in entrambi i collegi, nel primo con 9.300 preferenze e nel secondo con 2.500. Il che gli imponeva di optare per uno dei due, liberando un posto a uno dei candidati risultati primi fra i non eletti, Andrea De Franceschi a Bologna oppure Sandra Poppi a Modena. Scelta non difficile, per uno che alla vigilia del voto dichiarava fiero: «Rispetteremo l’indicazione delle preferenze». Chiaro che avrebbe dovuto scegliere Bologna, e cioè la provincia che con maggiore convinzione lo aveva sostenuto. Tanto più che così avrebbe lasciato il seggio alla Poppi, che a Modena ha raccolto 717 voti, il doppio dei 376 di De Franceschi. Sarebbe stata la quadra perfetta, e invece. Sul più bello, Favia non se l’è sentita. «Di scegliere in modo unilaterale privatizzando la decisione» ha detto lui con mano sul cuore. «Di far fuori il tuo braccio destro» ha ringhiato una parte del movimento sul piede di guerra.
Come che sia, ecco la soluzione: il movimento ha indetto «elezioni secondarie», che in una nota ha definito «strategia innovativa, rivoluzionaria nell’ottica della trasparenza e della democrazia» e insomma roba da far impallidire le primarie del Pd, l’avanguardia della partecipazione. La decisione è stata affidata a 40 delegati, tutti candidati a consigliere regionale e perciò titolati a esprimersi «con voto libero, segreto e secondo coscienza» in quanto «grandi elettori» del movimento e quindi in ultima analisi «saggi».
Le previsioni in Rete non lasciavano spazio a dubbi: la Poppi è favorita, ovvio. Le aspettative erano altissime: «Se Sandra non andasse in Regione anche questo movimento sarebbe come tutti gli altri partiti, facciamo valere il voto dei cittadini» si leggeva sui blog. Macché. All’assemblea in 31 hanno scritto il nome di De Franceschi. Immediata la rivolta sul web contro «la politica del già visto». Con i grillini a demolire lo slogan di Beppe, «ognuno vale uno»: «Si sono fatte le primarie dopo il voto, complimenti. Ognuno vale uno, ma decide sempre qualcuno, tutti gli altri son nessuno, sicuri che vogliamo cambiare in meglio la politica?». E contro l’orwelliano «qualcuno è più uguale degli altri», dalla fattoria a Cinque stelle è partito pure un accorato appello a Grillo, con Vittorio Ballestrazzi, ex Verde capogruppo nel Comune di Modena, a chiedergli di intervenire perché «qui è successo l’inimmaginabile e il movimento così muore prima di nascere».
Lui ancora non ha proferito Verbo, magari lo farà al ritorno dalle bianche sabbie di Malindi. Nell’attesa ci ha pensato Favia a rispondere: «Ballestrazzi può sempre tornarsene da dove è venuto, cioè un partito». Del resto, per dirla con Winston Churchill: «La democrazia funziona quando a decidere sono in due e uno è malato».


«Non tutto quel ch'è oro brilla,
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Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»

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Re: Dalla rivoluzione alla poltrona: rissa fra grillini

Messaggiodi nemesys_72 il 12 apr 2010, 23:14

mai avuto dubbi che fossero diversi dagli altri..
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Re: Dalla rivoluzione alla poltrona: rissa fra grillini

Messaggiodi marcosniper il 13 apr 2010, 00:10

noooo!! non ci posso credere... 8O 8O
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Re: Dalla rivoluzione alla poltrona: rissa fra grillini

Messaggiodi takion il 13 apr 2010, 12:22

Con i grillini a demolire lo slogan di Beppe, «ognuno vale uno»
il vero slogan è solo "uno vale uno" e non quello detto e/o riportato. Logicamente anche in quello c'è la possibilità di contestazione se il programma non ha una coerenza valida per tutti (e qui intendiamo tutta Italia, in quanto ogni cosa decisa deve essere minimamente compatibile con le altre regioni, di modo che possano avvalersene in caso serva).

ma decide sempre qualcuno
Errore! Sono diversi qualcuno a decidere, via voto online o via voto stabilito con meeting da qualche parte, dopo discusso. La maggioranza vince e gli altri devono attenersi alla scelta fatta.

In effetti c'è qualche problemino all'interno del MoVimento, ma questo perché alcuni tentano di impostare partito-politicamente la cosa, cioè come facevano prima, magari quando iscritti o militanti in qualche partito. E qui entra in ballo il "non-statuto" e ognuno viene rimandato là a rileggerlo tutto (che non è tanto). Chi gli ha detto di accettare? Prima di farlo obblighiamo sempre e tutti a leggere la base del MoVimento, proprio per evitare queste fastidiose ed inutili diatribe...
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Re: Dalla rivoluzione alla poltrona: rissa fra grillini

Messaggiodi Aragorn il 13 apr 2010, 13:53

domanda mia ma se uno prende i voti, viene eletto con le preferenze poi x' deve decidere il partito? che differenza c'è con la partitocrazia italiana? nessuna... anzi no qui si fa le verginelle.... un pò come l'inter in calciopoli....

immagino che i 18mila euro al mese di bonus da consigliere regionale facciano gola, ma chi si erige al nuovo nn può cadere nei vecchi luoghi comuni della politica.... x chiosare i nostri nonni dicevano "chi va al mulino si infarina..."


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