Come si dice in gergo "polvere negli occhi"...
MILANO - Da una parte del tavolo sedevano i tecnici del Comune. Di fronte c’erano i delegati di tutti i produttori di auto straniere in Italia. L’incontro ha chiarito l’inconsistenza (su basi scientifiche) delle deroghe all’Ecopass che Palazzo Marino ha concesso alle vetture diesel Euro 4. Quella deroga è un cavallo di battaglia per i settori del Pdl che spingono per un Ecopass «morbido», che non scontenti troppo dal punto di vista elettorale. Se però si tiene presente l’obiettivo primario del ticket (ridurre l’inquinamento e proteggere la salute dei milanesi), le cose cambiano. Le macchine diesel Euro 4 sono infatti esentate dall’Ecopass perché si attende l’omologazione dei filtri anti- inquinamento da applicare alle marmitte. I produttori hanno però spiegato che il mercato si sta orientando su un tipo di filtri che avrebbe un’efficacia molto limitata nel ridurre le emissioni di Pm10. In sostanza: anche con i filtri, in base allo smog prodotto, le auto diesel Euro 4 dovrebbero comunque pagare 5 euro per entrare nei Bastioni. Resterebbero auto molto inquinanti. Allora, si chiedono i critici e gli ambientalisti, «che senso ha continuare a far circolare liberamente quelle auto, che stanno annullando gli effetti positivi del ticket?».
Negli ultimi sei mesi la «lenta morte» dell’Ecopass è sempre più evidente. Principalmente per due fattori. Primo: il ricambio fisiologico delle auto. Con la conseguenza che, rispetto a un anno fa, entrano gratis in centro tra le 7 e le 10 mila auto in più. Secondo: la proroga all’esenzione per i diesel Euro 4. Stando allo smog che producono, quelle auto sarebbero inserite in classe Ecopass 4 (5 euro ogni ingresso). Ma si aspettavano i filtri antiparticolato, quindi sono state esentate dal pagamento con quattro diverse proroghe, a partire da inizio 2008 a fine 2009. Bisogna però considerare che inquinano 30 volte più delle macchine, ad esempio quelle a benzina Euro 1 e 2, che per entrare in centro devono sborsare 2 euro. Critico il consigliere dei Verdi Enrico Fedrighini: «Il filtro antiparticolato è stato il feticcio per i cultori della deroga, di chi non vuole regole al traffico privato. Ora che il bluff è scoperto, per rimettere nei giusti binari l’Ecopass bisognerebbe azzerare deroghe e agevolazioni. Per far capire ai milanesi che si fanno le cose seriamente». Su questo punto hanno insistito anche Legambiente e Mamme antismog nel ricorso presentato contro il ticket: quelle macchine «rappresentano il 23 per cento dei veicoli diesel circolanti in area Ecopass e hanno emissioni nocive assai più alte di molti veicoli soggetti a pagamento».
L’associazione dei produttori di auto straniere (Unrae), prima ancora del ricorso, aveva già chiarito al Comune l’inconsistenza del «privilegio»: con i filtri oggi in circolazione, le auto diesel Euro 4 non farebbero comunque il salto a una classe Ecopass meno inquinante, ma dovrebbero comunque pagare 5 euro di ticket (si parla sempre di filtri da applicare alle auto già in circolazione, quelli di serie e quelli per i furgoni funzionano benissimo contro lo smog). Allora perché oggi non pagano? Le ragioni sono da ricercare nelle prossime scadenze elettorali e nei sondaggi che fotografano il consenso dei milanesi per l’amministrazione Moratti. Duro anche il commento del capogruppo del Pd, Pierfrancesco Majorino: «Diciamo che dovrebbero pagare tutti, e che i soldi dell’Ecopass dovrebbero andare direttamente al trasporto pubblico senza passare dal bilancio del Comune. Per come è stato gestito fino a oggi, il provvedimento è fallito».
http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/09_maggio_4/ecopass_inutile-1501320519729.shtml