Chiude Guantanamo.... ma è solo di facciata

[Aragorn]

Una nuova Guantanamo targata Obama. Ricreata sotto un altro nome e in un luogo diverso, ma con una capienza cinque volte l'originale, e standard decisamente più bassi quanto a rispetto dei diritti umani. Sorgerà sul suolo afgano entro l'inizio dell'estate, contro la volontà popolare e l'opinione di Karzai, con un investimento da 60 milioni di dollari nella provincia di Parwan. Smascherando il gioco delle tre carte praticato dal neo presidente americano, auso e consumo dei media: chiudere la struttura che meglio tutelava i prigionieri indiziati di terrorismo, per trasferirli nella terra senza legge di una zona di guerra. Dove poter gestire al riparo da occhi indiscreti, e sotto l'ombrello del codice marziale, la detenzione dei "nemici combattenti" . Il cui afflusso subirà un prevedibile incremento, a seguito del surge (l' aumento delle truppe) tra Afghanistan e Pakistan, annunciato proprio in questi giorni. «Gli individui ancora detenuti a Guantanamo Bay al momento della chiusura della struttura verranno rimpatriati o trasferiti ad altra prigione Usa.coerentementeconlasicurezzana-zionale e gli obiettivi di politica estera». A svelare l'inganno bastano le poche righe contenute alla sezione 3 dell'ordine esecutivo sulla chiusura di Guantanamo. Quello che autorizza il trasferimento degli attuali inquilini di Camp Delta verso qualunque carcere sotto giurisdizione statunitense. Comprese le galere ufficiali annesse a molte delle 800 basi americane all'estero. Una quindicina solo in Afghanistan, tra presenti e future. Come il nuovo supercarcere in via di realizzazione tra i monti a sud est di Charikar, 50 km a nord di Kabul.

LA NUOVA CITTADELLA

La piana è la stessa che ospita la più grande base Usa nel Paese, nei pressi di Bagram. All'incrocio tra il passo del Pan-jshir e 1' arteria in direzione della capitale. Qui, su uno spazio di 40 acri (16 ettari, 162.000 m2) dovrebbe aprire i battenti una cittadella carceraria da 1.100 posti. Formata da una decina di blocchi semipermanenti della taglia di un campo da football con celle da 50 piedi quadrati, e da un'altra mezza dozzina di edifici di supporto logistico e amministrativo. Per l'avviamento sono preventivati 24+7.4 milioni di dollari nel biennio 2009-2010. Costo d'esercizio 7 milioni annui. Il personale addetto agli interrogatori è stato individuato attraverso pubbliche gare d'appalto rivolte ai contractor privati. Tra le figure rintracciate persino un esperto mullah, incaricato di condurre le funzioni e fare da consulente.
Il progetto, supervisionato dal gen. Doug Stone, era stato caldeggiato dai vertici del Pentagono già negli ultimi mesi diBush. Pervederlo confermato bisognava tuttavia aspettare l'insediamento di Obama. Il quale, contrariamente alle attese e ai proclami elettorali, non ne ha affatto bloccato l'iter e ilavori. Evitando di inserire la nuova Guantanamo afgana tra le installazioni da accantonare coi tre ordini esecutivi di gennaio. Il paradosso è che nel vituperato avamposto cubano vige l'Habeas Corpus (obbligo di sostanziare le accuse agli arrestati), nonché l'art. 3 della Convenzione di Ginevra sullo standard vitale minimo. In Afghanistan invece no. Semplice la spiegazione. Essendo Camp Delta una sorta di protettorato americano, la Corte suprema ha riconosciuto nel 2004 il diritto dei catturati ad appellarsi ai tribunali e alla costituzione a stelle e strisce. Da allora è stato un susseguirsi di azioni legali dei dannati della base, fino a convincere la Casa Bianca della necessità di chiudere la baracca, divenuta un colabrodo giuridico. Completamente oppostoti quadro afgano. In una zona di guerra a sovranità straniera i giudici Usa non hanno potere. Vale la legge marziale. Che non prescrive l'Habeas né limiti alla detenzione, come neppure la possibilità di farsi difendere. Agli imputati senza uniforme, tuttora privi della protezione dei regolamenti sugli abusi ai prigionieri di guerra, non rimane che sperare in una ridefinizione del loro status da parte di un Unlawful enemy combatant review board. Organo carcerario prò forma (non un tribunale), convocato a discrezione del comandante, al quale trasmette una mera raccomandazione. Per riconoscere ai carcerati afgani il diritto di appellarsi, occorrerebbe un atto politico. Alquanto improbabile, dato che equivale all'estensione della medesima facoltà a decine di migliaia di "nemici fuorilegge" arrestati nelle basi Usa di tutto il mondo. Il giudice dello Us District John Batesha sollecitato Obama a motivare la sua posizione entro oggi.

UN BUCO NERO

Anche nel migliore dei casi, la nuova prigione di Bagram non andrà comunque oltre le garanzie di Guantanamo. Ereditando i più spinosi tra i dossier dei 600 reclusi nel vecchio istituto penitenziario, prossimo alla pensione: almeno 100 di terroristi apolidi, da 6 anni in un limbo pre-processuale. Ma soprattutto metabolizzerà per osmosi lo stile ruvido del modello Bagram. Un buco nero che nessun fotografo o ong è riuscito a violare. L'accesso all'area è interdetto dai checkpoint su una strada dal nome beffardo, Disney drive. Innumerevoli secondo Afgan Human rights organization (Ahro) gli episodi di tortura in questi anni, sfociati nella morte violenta di tali Habibullah e Dilawar, e nella detenzione di lObimbi under 13. Fu in questa polverosa vallata, prescelta per la Guantanamo due, che il capitano Carolyn Mood concepì e applicò la lista di tecniche esportate ad Abu Ghraib. Dalla privazione di sonno alle luci sempre accese con musica a pieno volume, dall'ipotermia alla pratica di appendere per i polsi all'uso dei cani. In un habitat malsano tipo segrete medievali. I più fortunati hanno dunque salutato il trasferimento a Guantanamo come l'uscita da un inferno. Nel panorama della guerra al terrore, Camp Delta è in realtà il carcere più umano: pasti da 34 dollari (il doppio dei marines), celle da 80 piedi, luoghi di culto, spazi comuni e di ricreazione, programmi linguistici, medico 24 ore su 24, servizio postale, solo 3 casi di abusi nei report di 8 commissioni su 24000 interrogatori, e ingresso libero per Croce Rossa e avvocati. Il waterboarding (annegamento simulato) venne usato 3 volte a Bagram, mai a Cuba. Da qui l'idea di clonare il penitenziario caraibico in un deserto dei tartari con garanzie più sfumate. E vicino al fronte.

ESCALATION DI OSTILITÀ

L'escalation delle ostilità farà lievitare il numero dei fermati. Quindi, a struttura ultimata, giungeranno una bella fetta dei 255 guantanameros: 20-80 indiziati in attesa di processo, 50-80 rilasciabili a rischio di ritorsioni in patria, e i restanti non indiziabili troppo pericolosi da liberare. Tra essi la mente dell'11/9 Sheik Mohammed, la cui confessione estorta è carta straccia. Tutto ciò a patto che si superino le polemiche già innescate dal progetto. Così sintetizzate dal deputato della camera bassa afgana Shu-kria Barakzai: «Per le nostre leggi la terra non si può dar via. Nessuna nazione ha diritto di farsi una prigione, minando la carta costituzionale e la legittimità del nostro governo». Secondo il direttore del quotidiano Erada, Rahman Oria, la questione sarebbe stata uno dei punti d'attrito nei burrascosi colloqui tra Obama e Karzai. Il carcere doveva sorgere nei pressi di Kabul a gestione mista. L'emergere degli abusi di Bagram ha spinto gli afgani a dare forfeit ripiegando su un remake della casa circondariale di Pul-I-Charki. Gli americani però non si fidano a spedirci pesci grossi, temendo combine e amnistie. Il capo di Ahro, Lai Gul, ritiene che la rabbia popolare stia montando: «La nuova prigione è un affronto ai diritti umani: siamo certi che in questa Guantanamo 2 non saremo in grado di monitorare i prigionieri più di quanto ci permettano ora».
Gli stessi democratici americani sono perplessi. Due esimi senatori come Robert Byrd e Tim Johnson hanno preteso spiegazioni, su un progetto che contraddice la richiesta di una commissione d'indagine sui carceri di Bush avanzata dal capo del comitato giustizia Patrick Leahy. Il problema è che la legge Usa vie -ta di mescolare detenuti comuni e militari. Tramontata l'ipotesi di smaltirli in Europa, non rimarrebbero che installazioni di massima sicurezza come Fort Leavenworth, sede dell'Army college. Ma i congressmen di 6 stati hanno mes -so le mani avanti. Per giunta nulla assicura che una piccola sezione della Guantanamo afgana non si trasformi nell'ennesimo centro di smistamento "transitorio" dei rapimenti extragiudiziali della Cia. Come accaduto nella porzione di Bagram denominata Hangar. Obama ha sì ordinato la chiusura del network di siti fantasma: ad eccezione di «strutture usate per la detenzione transitoria a breve termine» (come si legge nell'ordine esecutivo).
www. laltrogiornale.com

[nemesys_72]

una genialata..

[takion]

Giustamente l'hanno fatta dalle parti dei condannati,così da essere almeno "accuditi" secondo le loro tradizioni, cosa che appunto vedo come coerente. Sarà forse un po' più difficile il trattenerli, dato che Al Queyda non starà ora tanto calma...

Comunque Obama ha mantenuto ciò che aveva detto e quello è l'essenziale!

[Aragorn]

Giustamente l'hanno fatta dalle parti dei condannati,così da essere almeno "accuditi" secondo le loro tradizioni, cosa che appunto vedo come coerente. Sarà forse un po' più difficile il trattenerli, dato che Al Queyda non starà ora tanto calma...

Comunque Obama ha mantenuto ciò che aveva detto e quello è l'essenziale!

takion dai li hanno spostati in zona di guerra dove nn hanno nessuna garanzia dei diritti umani

[nemesys_72]

ma ha mantenuto la sua promessa di chiudere guantanamo.................................
il resto sembra non importi e non sia visto............

[takion]

No, le garanzie ci sono e sono date dai contingenti esteri che ancora stanno là; inoltre c'è il team medico italiano e se non saranno rispettate alcune parti, saranno loro per primi a farsi sentire.

[nemesys_72]

eh sì..
faranno entrare tutti là..
come no..
e il team italiano andrebbe proprio a rompere le scatole in un carcere americano..
come no..

[takion]

e il team italiano andrebbe proprio a rompere le scatole in un carcere americano..

Non serve in quel modo, perché sappiamo bene le restrizioni che saranno applicate, ma basta dirlo quando si torna in patria ai vari giornali etc... ci pensano poi loro a fare gli articoli e le indagini necessarie, ma comunque anche in quel caso si verrà a sapere molto presto anche senza "imbeccate" in patria...

Le prime indagini a Guantanamo partirono per una soffiata dei media americani che sostenevano che là c'era qualcosa che non era compatibile con lo status dichiarato... fu solo una flebile voce, ma diede luogo a ricerche più ampie.

[nemesys_72]

beh, era meglio se si tenevano guantanamo, ora spenderanno più soldi per andar nella nuova di quanto spendevano prima....

[takion]

Teoricamente (da come sentito da voci esterne all'Italia) saranno rimpatriati a spese loro... poi vedremo...

gli States tramite Obama hanno già dichiarato che quanto prima intendono ritirare i contingenti... vedremo anche questo...

Guantanamo dovrebbe essere poi:

1) O ridata a Castro

2) O trasformata in "paradiso" per dollarosi...

Anche qui bisogna attendere.

[nemesys_72]

rimpatriati??
son carcerati, semmai li esportano ed importano..
con spese ben superiori che andar solo fino a guantanamo, non solo per gli states, ma anche per avvocati e seguiti..