Allarme lanciato dall'Istat

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Re: Allarme lanciato dall'Istat

Messaggiodi takion il 21 gen 2009, 22:57

No, no... ad esempio in Romania producono la stessa copia di un modello Renault, tranne che qui e in Francia costa ben 10.000 euro in più e questo perché nei 2 casi monta sedili in pelle, mentre la prima monta in similpelle... piccola differenza che per alcuni è enorme, ma 10.000 cocuzze son sempre 10.000 cocuzze, o no?

Dei veicoli cinesi mi ero interessato personalmente perché ero intenzionato, ma poi oltre ai crash tests c'erano anche le norme di costruzione generiche che non hanno permesso l'omologazione in Europa, e credo sia stato meglio così!
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Re: Allarme lanciato dall'Istat

Messaggiodi nemesys_72 il 21 gen 2009, 23:38

mi dici marca e modello please?
azie..
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Re: Allarme lanciato dall'Istat

Messaggiodi takion il 22 gen 2009, 00:08

Ecco, quello è cosa che non ricordo e che ho poi buttato causa appunto la notizia negativa avuta. Comunque che ricordi, erano importate da una ditta italiana mi sembra in E. Romagna. Avrebbero dovuto commercializzare il tutto e lanciare il veicolo in breve, però ad ispezioni eseguite in seguito,non mostravano i requisiti richiesti: plastica ed altro non a norma. Sì, il costo era basso, ma poi per lo smaltimento? Ricordo 'immagine pubblicata che riportava 1 solo veicolo in foto, mentre gli altri nell'hangar erano tutti coperti da un unico telo.

Anche qui il danno è doppio: si inquina per produrre e si inquina malamente per smaltire...
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Re: Allarme lanciato dall'Istat

Messaggiodi takion il 23 gen 2009, 13:45

Oggi siamo al 23 di gennaio 2009.

Dopo tutte le dichiarazioni positive di ripresa del paese e di altri paesi, e questo solo per brevi e vacillanti cambiamenti, si vada ora a vedere le borse in generale... come dicevo tempo fa, sono saliti sull' ottovolante e ancora non sono stati in grado di scendere... e questo, andrà avanti ancora per non poco... attendete e vedrete.
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Re: Allarme lanciato dall'Istat

Messaggiodi takion il 28 gen 2009, 12:57

Forse ogni tanto qualcuno mi ascolta e in questo caso ciò è positivo...ma negativo per l'economia interna dato quello che dicono... i capitali escono e quindi ci si indebolisce...

E' il caso di farsi spiegare dai produttori come mai in Germania costino meno nonostante l'export/import.
Ah, ho capito: qui ci sono gli schiavi e quindi...

Panda a 4900 euro, Punto a 6400
Tutti a comprare in Germania

Solo 4990 euro per una Panda, 6450 per una Grande Punto e 9.990 per una Bravo: no, non sono usate, ma nuove di zecca e con tre anni di garanzia. Questi i prezzi di listino Fiat in Germania dove sono stati appena lanciati gli incentivi statali: non c'è bisogno di essere grandi analisti per scoprirlo, basta andare un secondo sul sito http://www.fiat.de per verificare come il mondo dell'auto, in Italia, sia davvero sull'orlo del baratro.

E già perché se verranno confermate le prime indiscrezioni sugli incentivi che l'Italia si appresta a varare (si parla di 1000 euro a macchina) durante la riunione di oggi pomeriggio al Governo, significa che ci sarà un fiume di auto comprate in Germania e poi rivendute in Italia.

Oggi sul nostro mercato una Panda costa infatti nella migliore delle ipotesi (km0, promozione Fiat sommata a sconti della concessionaria), 8000 euro, una Grande Punto 10 mila e una Bravo 14 mila: differenze di prezzo da tre a cinquemila euro quindi con le stesse vetture vendute in Germania.

D'altra parte oggi è fin troppo facile andare in Germania, comprare un'auto e poi tornare in Italia, soprattutto per un operatore del settore che non avrà certo difficoltà - con la crisi che c'è - a ottenere auto con sconto rottamazione per poi rivenderle in Italia. E il rischio che le concessionarie italiane si trovino spiazzate ai danni degli importatori diventa reale.

Con queste premesse, insomma, diventa folle pensare che il nostro mercato dell'auto possa ripartire con un misero incentivo di 1000 euro. Come scrive infatti "Suddito" nel nostro blog: "Andate sul sito http://www.fiat.de cioè l'homepage del sito FIAT e guardate le offerte: fammi questi prezzi anche qui e vedi che la compro la macchina nuova".
Difficile, davvero difficile dargli torto. E allo stesso modo è difficile capire perché all'interno dell'Europa si debba avere una tale differenza di prezzi per lo stesso prodotto. Insomma siamo tornati di colpo agli anni Ottanta, al periodo che fece nascere il fenomeno degli 'importatori' paralleli e che trasformò il mercato dell'auto in Italia in una specie di Giungla senza regole e senza tutele per il consumatore.

Così oltre ad avere il problema della sovrapproduzione, dei conti in rosso, delle auto che non si vendono, ora le case automobilistiche in Italia dovranno fare i conti anche con i loro 'colleghi' degli altri mercati che inonderanno il nostro Paese di modelli a prezzi stracciati. E si troveranno di nuovo a gestire, come negli anni Ottanta, un enorme contenzioso per garanzie di auto a cui - per legge - sono obbligati a dare assistenza.
(28 gennaio 2009)


http://www.repubblica.it/2009/01/motori/motori-gennaio09-3/rottamazioni-germania/rottamazioni-germania.html?ref=hpspr1
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Re: Allarme lanciato dall'Istat

Messaggiodi Aragorn il 28 gen 2009, 13:51

vergognoso


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le radici profonde non gelano.
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L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»

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Re: Allarme lanciato dall'Istat

Messaggiodi takion il 28 gen 2009, 15:09

Ecco, ora mi si provi che questo è fantascientifico o che è una sorta di cospirazione... questo in riguardo a ciò di cui si discuteva in altro thread e dove appunto specificai che siamo in una brutta situazione ove però chi dovrebbe far risollevare la nazione, se ne infischia, pur di avere sempre il proprio stipendio garantito (oltre alle agevolazioni). Non vi sembra troppo?

La Fiat ha già peccato anni fa di stessa questione, ed allora, perché aiutare ancora un'azienda che "tradisce" la propria nazione? Dovrebbe essere lei stessa a denunciare certi divari, ma non lo fa perché gli introiti sono enormi.

Cosa si fa di solito quando una ditta è in continuo passivo?

Nota: già da anni le auto italiane all'estero costano di meno (25% in meno!). Perché qui paghiamo di più?

Cari italiani smettete di belare!
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Re: Allarme lanciato dall'Istat

Messaggiodi Aragorn il 28 gen 2009, 15:29

infatti non compro italiano


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Re: Allarme lanciato dall'Istat

Messaggiodi takion il 28 gen 2009, 16:19

E questo, scusa se te lo dico, è un grosso errore. Partecipi così all'esportazione di capitale, cosa che non dovrebbe avvenire anzitutto in momenti di crisi...

Qui bisogna mettere in condizione chi produce, di farlo bene e con prezzi validi per tutti; al contrario che se ne vadano con le loro ditte in altri paesi, ma quando esporteranno di qua, dovranno pagare un alto prezzo.

Ora ti chiederai: e i lavoratori? Quelli sono sempre sul "filo del rasoio" perché sia che vanno in cassa integrazione che altro, saranno sempre alla mercé dei datori e dei sindacati. Sarà allora giusto "premiare" quelle ditte che sono rimaste qui e hanno sempre operato tenendo conto delle varie esigenze collettive.

Vorrei ricordare a tutti che in Italia nel 1960/70 c'erano ditte che fecero gola a molti paesi, però più che i costi di produzione furono gli interessi occulti a farle sparire. Vedete la Olivetti che fu assorbita dagli USA...

Come mai sempre e solo la Fiat ha avuto tali prestiti, poi non restituiti? Provate a chiedere un prestito ad una banca e non restituirlo e vediamo che vi capita... è questo il divario e lo sporco da eliminare. Perché la collettività deve pagare il doppio per qualcosa che da altre parti è venduto a meno? Che inghippi hanno sotto?

Vediamo di scoprirlo tutti insieme e pubblicarlo in ogni luogo.

Mastella diceva che non voleva essere sottoposto alla "gogna pubblica", ma se si comporta così ogni politico...dobbiamo anche dargli il premio?

Tanto ormai il malcontento è in ogni luogo e se non ci si rialzerà tutti (nel mondo), ci saranno soluzioni negative.
Bisogna proprio arrivare a quello?

Una piccola delucidazione: se hai un dente con una piccola carie, la curi o attendi che il dente marcisca del tutto? Qui si può dire che hanno permesso che il dente marcisse del tutto e solo per loro lucro, non per necessità!
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Re: Allarme lanciato dall'Istat

Messaggiodi takion il 02 feb 2009, 12:57

Beh, sembra che la cosa non sia così circoscritta alla sola Italia... che ne pensate dei lavoratori inglesi? Hanno chiaramente espresso di non fare sciopero per razzismo, ma per mantenere il loro posto. Purtroppo ci si mettono sempre in mezzo i politici...

Che ne pensate? Teniamo presente che siamo tutti in momenti di restrizioni..!

http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_876021715.html
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