ROMA - La Cassazione ha esaminato quello che viene considerato l' ultimo capitolo della vicenda giudiziaria di Eluana Englaro e renderà nota la sua decisione nel più "breve tempo possibile". Lo assicura il primo presidente della Suprema Corte, Vincenzo Carbone, dopo aver presieduto le Sezioni Unite Civili nell' udienza pubblica sul ricorso della Procura Generale di Milano contro il provvedimento della Corte d'Appello del capoluogo lombardo che nel luglio scorso aveva autorizzato l' interruzione della alimentazione artificiale che tiene in vita Eluana, in stato vegetativo permanente da quasi 17 anni.
Un ricorso che il Pg della Cassazione, Domenico Iannelli, ha chiesto di dichiarare inammissibile. I tempi per il deposito del verdetto, ha precisato Carbone, saranno brevi "tenuto conto della particolarità del caso" ma sul pronunciamento - atteso con fiducia dagli avvocati del padre di Eluana, Beppino Englaro - già si sono innescate le polemiche.
Dal Vaticano, il card. Javier Lozano Barragan, presidente del pontificio consiglio per la salute, ribadisce che sospendere l' idratazione e l'alimentazione "é una mostruosità e un assassinio". Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, si aspetta dalla sentenza "il rispetto sempre della dignità della persona". Mentre l' Associazione Dossetti sostiene che la richiesta del Pg della Cassazione "dà il via libera all'eutanasia". "Il Pm non era legittimato ad impugnare la decisione della Corte d'appello - ha detto in udienza il Pg della Suprema Corte - perché il caso Englaro è soggettivo ed individuale", non riguarda cioé l' "interesse generale e pubblico" che giustifica una procura a fare ricorso in sede civile.
In altri termini, secondo il Pg, l'azione di un Pm è chiaramente stabilita in questi casi dal codice civile ma il caso Eluana non vi rientra. Il Pg Iannelli ha però sottolineato che se la Cassazione dovesse dichiarare ammissibile il ricorso, allora lui stesso chiederebbe l'accoglimento del primo motivo, ovvero che venga verificata ancora una volta la condizione di "stato vegetativo permanente" in cui versa Eluana, in coma dal 1992 dopo un incidente stradale.
La richiesta di una nuova valutazione scientifica, secondo gli avvocati di Englaro, Vittorio Angiolini e Franca Alessio (curatrice speciale di Eluana), "ha un unico scopo: non proporre un nuovo accertamento, ma un accertamento che non abbia mai fine e che potrebbe portare il medico ad un livello tale da trasformarlo in colui che si impadronisce della vita di altri. Ma se la vita è un diritto indisponibile, non può essere prolungata all'infinito. E' ora che Eluana venga lasciata morire come chiede suo padre da 16 anni". I legali hanno ribadito che lo stato vegetativo permanente di Eluana è immodificabile, quindi il ricorso non solo sarebbe inammissibile ma ormai le condizioni della donna sarebbero già coperte da un "giudicato interno", il fatto cioé che l' accertamento dello stato vegetativo permanente viene considerato "definitivo ed immutabile".
L' ultima parola spetta ora ai giudici della Suprema corte. La decisione sarà nota solo dopo il deposito in cancelleria: le previsioni indicano da qui a una settimana. E' probabile che i supremi giudici decidano di concentrarsi sull'aspetto prettamente giuridico che riguarda l'ammissibilità del ricorso del Procura generale di Milano. In questo modo i giudici non entrerebbero nel merito della questione. Se invece il collegio, presieduto da Vincenzo Carbone, si orienteranno per l'ammissibilità del ricorso (che aprirebbe la strada ad un nuovo processo d' appello a Milano, celebrato da un collegio diverso), le motivazioni rappresenteranno una fondamentale linea-guida giuridica per i malati come Eluana. Su tutte le affermazioni spicca la solennità del mutismo di Beppino Englaro, il padre di Eluana, arrivato questa mattina presto in Cassazione. Ha atteso per ore evitando con garbo e determinazione le domande dei giornalisti, ha assistito all'udienza in prima fila, e poi è tornato a Milano.
Non ha voluto dire nulla, confermando di non voler più fare dichiarazioni alla stampa, in fede ad una promessa fatta per la figlia. La sua scelta del silenzio, davanti all' ennesimo passaggio del calvario di Eluana, fa da contraltare al clamore delle prese di posizione del mondo ecclesiastico, della politica e della società civile, a riprova di quanto una tragedia privata possa pesare ed avere ripercussioni sulla vita collettiva.
http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_816739606.html
Qui la Chiesa avverte la Cassazione (di cosa?) Hanno per caso scoperto una cura?
[url]javascript:open_panel("/norep/video_new.jsp?t=&ct=&u1=mms://play.ansa.it/30secondi/i200811112235.wmv&u2=http://play.ansa.it:8080/ramgen/30secondi/i200811112235.rm&dt=")[/url]
La tua vita, dopo che paghi ogni cosa e che ti dicono essere responsabile, in effetti non è tua in frangenti di questo tipo...e nel caso di un non credente che fanno? Si arrogano ancora il diritto di decidere per lui..!