Pratica il cattolicesimo senza autorizzazione
Habiba, prima convertita a processo in Algeria
L'hanno trovata sulla corriera verso Tiaret con dodici Vangeli nello zaino. Ora Habiba, meno di trent'anni e da quattro converta al cristianesimo, è la prima persona a processo con l'accusa di aver «praticato un culto non musulmano senza autorizzazione». Per la prima volta», scrive il quotidiano El Watan, «viene veramente messa in discussione la libertà di praticare liberamente la fede cristiana». Secondo il giornale, Habiba non ha voluto rinunciare alla sua religione. «O è la moschea o è il tribunale», gli avrebbe intimato, continua El Watan, il procuratore di Tiaret durante un primo colloquio. «Ti hanno fatto bere dell'acqua che ti porterà diretta in paradiso?», ha chiesto ieri il giudice in aula. Per evitare anche l'accusa di proselitismo, la ragazza si è difesa dicendo che i vangeli sono testi personali e non destinati ad altre persone. Il ministero della religione si è costituito parte civile e il procuratore ha già richiesto una condanna a tre anni di prigione. Martedì prossimo la sentenza. Insieme a lei passeranno in tribunale altri sei membri del comunità cristiana di Tiaret accusati di proselitismo.