700 milioni di euro dallo Stato per i giornali di carta

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700 milioni di euro dallo Stato per i giornali di carta

Messaggiodi Aragorn il 02 apr 2008, 12:58

Sostenere l’editoria in Italia costa caro. Solo nel 2005 saranno circa 500 i milioni di euro che lo Stato italiano verserà sotto forma di contributi a giornali e organi di informazione, mentre per il 2007 si stima che la cifra arriverà a toccare i 700 milioni di euro. Tanti soldi se si pensa che con solo la metà dei 700 milioni del 2007 si potrebbe rimettere in sesto parte del bilancio Alitalia (le perdite stimate ammontano a circa 360 milioni di euro l'anno).

Ma la legge impone di “sostenere il pluralismo dell’informazione e di garantire l’esercizio della libertà di stampa”. E così con tanto di normativa alla mano, quella del 1981, fiumi di denaro giungono alla carta stampata e non.

Per la verità il governo Prodi aveva deciso di apportare una serie di modifiche e lo scorso agosto il sottosegretario Franco Levi aveva anche presentato un ddl di modifica. Obiettivo principale: semplificare la disciplina, riordinando l’intera materia ed aggiornandola anche sulla base delle nuove tecnologie. Da qui la previsione di ricomprendere nelle attività editoriali degne di sostegno economico anche i giornali online e le varie pubblicazioni via web.

Spazio anche ad una riduzione dei finanziamenti con la prescrizione che l’intero ammontare dei contributi concessi non potrà superare il 60 per cento dei costi sostenuti, se si tratta di giornale di partito, o il 50 per cento per le altre attività editoriali. Ma per il momento non se farà nulla visto la fine improvvisa della legislatura. Bisognerà attendere la prossima, ma nel frattempo i finanziamenti continueranno a scorrere.

Per carità sostenere l’attività giornalistica è un fine alto e nobile, ma molto spesso proprio queste erogazioni si perdono nei rivoli di un’editoria alle volte troppo influenzata da interessi personali e particolari. Ecco allora il proliferare di giornali fantasma, o che vivacchiano vendendo qualche migliaio di copie. Redazioni riempite con figli di e spesso sotto organico. Oppure magazine messi in circolazione per il gusto solo di ricevere i contributi.

E c’è anche chi per gonfiare le vendite regala copie o arrotonda la tiratura dato che alla fine i finanziamenti la legge li concede in base al numero delle copie stampate e non piuttosto a quello delle vendite effettive. Una selva intricata, quindi, nella quale è possibile trovare trappole e sprechi e dove è sempre più difficile scovare iniziative editoriali serie. Soprattutto se si tratta di iniziative legate al mondo politico.

Così capita che un partito come l’Udeur, ormai dismesso, riceva per il suo giornale “Il Campanile Nuovo” oltre un milione di euro. Certo il finanziamento riguarda il 2005, quando allora l’Udeur era vivo ed ago della bilancia politica, ma per poco più di tremila copie giornaliere gli italiani daranno al quotidiano dell’ex Guardasigilli 1 milione 331mila 558,37 euro. Soldi su cui è già in atto una guerra all’ultimo sangue tra i reduci uderrini e lo stesso Mastella che però prontamente si è premurato di defenestrarli spedendoli ai probiviri. Si capisce ci sono due miliardi di vecchie lire in ballo e l’ex ministro non vuole alcuna interferenza sulla gestione patrimoniale.

Non c’è guerra, invece, dalle parti di Gianfranco Rotondi il quale con il suo giornale “La Discussione”, tenuto in vita da due eurodeputati dell’Udc, ottiene un contributo dallo Stato di oltre 2 milioni e mezzo. Peccato però che notizie ufficiali sulla vendita delle copie non si abbiano. Un dato però c’è, con l’ingresso nel Pdl “La Discussione” dovrebbe scomparire insieme al contributo, tranne che Rotondi non decida di trasformalo da organo di partito in cooperativa.

Stesso dilemma in cui si dibattono due giornali come “Europa” e “L’Unità”. Qui la battaglia è per chi dovrà essere l’organo ufficiale del Pd. Nel frattempo i due giornali si dividono quasi 11 milioni di euro con il quotidiano fondato da Antonio Gramsci a fare la parte del leone con 6 milioni e mezzo. Tutto bene se non fosse che “Europa”, giornale che esce solo 5 giorni su sette, con una foliazione di otto pagine e con poco meno di 5mila copie vendute al giorno prende quasi 4 milioni di contributi. Non c’è che dire un bel finanziamento.

Quattro milioni di euro vanno anche a “Liberazione” giornale di Rifondazione Comunista, mentre l’organo d’informazione dei Comunisti Italiani, “La Rinascita della Sinistra” per l’anno 2005 si dovrà accontentare, si fa per dire, di solo 900mila euro.

Dalla spartizione pubblica non si sottrae nemmeno Antonio Di Pietro che se da un lato attacca i privilegi della casta dall’altro con il suo “Orizzonti Nuovi” incassa dallo Stato quasi 19mila euro. Non male per un giornale che dovrebbe avere una cadenza quindicinale ma che dall’inizio dell’anno ha pubblicato solo tre numeri, l’ultimo il 21 marzo scorso. Mistero poi sull’effettiva tiratura. La pioggia di contributi, però, non investe solo il centrosinistra.

Anche nell’ex Casa delle Libertà c’è spazio per i finanziamenti. “Il Secolo d’Italia”, ad esempio, storico giornale di An, riceve poco più di tre milioni di euro di sovvenzioni, mentre va meglio per Giuliano Ferrara che per “Il Foglio” ottiene 3 milioni ed 821mila euro. Caso singolare, poi, è quello de “La Padania” che si giova di 4 milioni di euro di finanziamenti. Come dire, in politica va bene gridare “Roma ladrona”, ma quando si tratta di incassare è tutto un altro discorso.

Molto particolare è invece la situazione di “Linea”. La presidenza del consiglio è stata diffidata dal Movimento Fiamma Tricolore a considerare come proprio organo questo giornale ed a concedere i contributi. Ma con tutto ciò il giornale, oggi espressione dei Nazional popolari, movimento politico semisconosciuto, percepisce un contributo di oltre 2 milioni e mezzo di euro. E meno male che c’era la diffida.

Sul versante Forza Italia c’è “Liberal” che per il 2005 avrà 941mila euro. Contributo che certamente aumenterà negli anni successivi visto ormai il passaggio a quotidiano.

Nel novero non va dimenticato nemmeno “Libero” che grazie ai fondi della legge dell’81 percepirà quasi 6 milioni e mezzo di euro di finanziamenti. Ma non è solo la politica a giovarsi dei contributi statali.

C’è chi come il “Corriere canadese”, giornale editato e venduto all’estero per i nostri connazionali in Canada, otterrà quasi tre milioni di euro. In totale per il 2005 i giornali extraitaliani peseranno sulle casse statali per ben 8 milioni e 376mila euro. E la lista non finisce qui perché a battere cassa ci sono poi i giornali la cui proprietà è nelle mani degli stessi giornalisti. Un caso su tutti “Il Manifesto” che beneficerà di quasi 4 milioni e mezzo di euro, il finanziamento più alto della categoria. Per finire ci sono i giornali editi da cooperative, fondazioni o enti morali. In tutto quasi 7 milioni di euro sparpagliati tra un nugolo di medie, piccole e piccolissime attività editoriali.

Da “Famiglia Cristiana” (416mila euro) al giornalino della “Porziuoncola di Assisi” (12mila ed 800 euro) passando per “Sprint e Sport” un settimanale d’informazione sul calcio dilettantistico di del Piemonte e della Lombardia. Centoquattromila euro all’anno per non lasciare al buio gli appassionati calciofili piemontesi e lombardi delle serie di calcio minori.

In fin dei conti quello che davvero conta è la notizia.


«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,

le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»

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Re: 700 milioni di euro dallo Stato per i giornali di carta

Messaggiodi Ibanez89 il 02 apr 2008, 14:52

i solti vergognosi sprechi
CiAo DanIele...

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insomma poco alla volta mi si sta bruciando tutto :asd:

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