Sesto Calende - Un giovane albanese in manette per tentato omicidio plurimo. I carabinieri sulle tracce dei due complici del ragazzo
Ubriaco tenta di investire i clienti di un bar
Tentato omicidio plurimo. È la pesante accusa che grava in capo ad un giovane cittadino albanese di 19 anni, protagonista circa un mese fa, l’8 gennaio scorso, di una serata ad altissima gradazione alcolica. Il ragazzo, disoccupato e già colpito da ordine di espulsione emesso dalla Questura di Varese, accompagnato da due connazionali tuttora ricercati, ha prima inveito senza ragione contro i clienti del bar “Baka’n” di Sesto Calende in via Manzoni: davanti al locale, apparentemente senza ragione e in evidente stato di ebbrezza (i tre erano già stati allontanati da un altro bar della zona pochi minuti prima), ha poi tentato di colpire le persone all’esterno del bar con una mazza da baseball, senza però ferire nessuno. Subito dopo, a bordo di un’Alfa 166 di proprietà della convivente del proprio fratello, ha tentato di investire a forte velocità gli avventori del locale fortunatamente senza riuscirci, sfondando la struttura metallica esterna del locale. Il giovane albanese con i suoi due complici ha poi tentato di allontanarsi a bordo dell’auto, che però non è ripartita. A quel punto, dopo aver chiuso la macchina, temendo forse di subire un furto, è fuggito.
I carabinieri della compagnia di Gallarate e della stazione di Sesto Calende, al termine di una intensa quanto proficua attività investigativa coordinata dalla pm Sabrina Di Taranto della Procura di Busto Arsizio, hanno fermato l’indiziato ieri, 13 febbraio, intorno alle 14 circa, a Golasecca. Nella casa del giovane gli uomini dell’Arma hanno anche trovato un orologio di marca Breil provento di furto commesso a Varese nel dicembre 2004 e materiale di vario genere (televisori lcd, vari orologi, un pc portatile di marca Olidata, un cappellino da stuart, una chiave di accensione di una autovettura Mercedes e di una Jeep) verosimilmente di provenienza illecita: per questo è stato denunciato per ricettazione, oltre che per violazione della legge sugli stranieri. Per la proprietaria dell’Alfa 166 utilizzata per il tentato omicidio plurimo è scattata la denuncia per favoreggiamento personale: la donna, una trentaduenne italiana fidanzata con il fratello dell’arrestato, ha infatti presentato il giorno dopo i fatti una falsa denuncia di furto della propria autovettura. Il giovane albanese è stato portato nel carcere di Busto Arsizio, mentre sono in corso indagini per identificare gli altri due complici albanesi.
Se vi fossero persone che ritengono che il materiale ritrovato dai carabinieri possa essere di loro proprietà, possono rivolgersi alla stazione di Sesto Calende.