Votando il 13 aprile invece che il 6, i parlamentari alla prima legislatura non rieletti matureranno la pensione". Lo sostiene il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli.
"Quando il governo deve schierarsi dalla parte del cittadino o della Casta a parole dice di essere con il cittadino ma nei fatti sta sempre con la Casta - afferma l'esponente della Lega Nord -. La scelta della data del 13 aprile per il voto in alternativa a quella del 6 di aprile può apparire casuale ma non lo è affatto: votando il 6 aprile, infatti, i parlamentari alla prima legislatura non rieletti non avrebbero maturato la pensione, votando invece come stabilito dal Consiglio dei Ministri il 13 aprile, ovvero una settimana dopo, acquisiranno la pensione".
"E poi - conclude Calderoli - parlano di voler fare l'election day per ridurre i costi della politica! Ben altri saranno i costi di queste pensioni, non solo in meri termini quantitativi, ma anche per il messaggio dato al Paese, perché questo è il tipico esempio di come fatta la legge viene subito trovato l'inganno".