Crisi di governo: le posizioni dei partiti

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Crisi di governo: le posizioni dei partiti

Messaggiodi Aragorn il 26 gen 2008, 17:47

:arrow: Autonomie libertè democratie
Siamo contrari all'interruzione della legislatura. Il momento è particolarmente delicato. Abbiamo detto al Capo dello Stato che serve un momento di pacificazione per ridare fiducia ai cittadini. Occorre avviare un dialogo costruttivo tra le forze politiche con l'obiettivo di dare vita ad un governo che affronti la revisione della legge elettorale, le riforme istituzionali essenziali e alcune misure sul piano economico e sociale necessarie in questo particolare momento».

:arrow: Sudtirolen Volkspartei (SVP)
Sigfried Brugger ha ribadito il no alle elezioni anticipate «che non risolvono i problemi di sistema del Paese» ed il sì «ad un governo di transizione impegnato nella realizzazione di una nuova legge elettorale e nella risoluzione dei problemi più urgenti: un esecutivo sul modello del governo Ciampi nel 1993». Brugger ha, infine, ribadito che quella attuale «è una crisi più che politica del sistema politico. Senza la nuova legge elettorale, equilibrata ed adatta al sistema politico italiano non si risolve». Il modello scelto dalla Svp è quello tedesco, «per dare stabilità, tutelare e privilegiare il rapporto eletto-elettore e non la regia delle segreterie di partito».

:arrow: DCA-NUOVO PSI-PRI-MPA
Elezioni anticipate il prima possibile. È questa invece la posizione espressa dai rappresentanti del Nuovo Psi. «Solo un Parlamento e un governo legittimati dal voto dei cittadini - ha affermato il socialista Stefano Caldoro - potranno affrontare una nuova fase costituente». Per il democristiano Gianfranco Rotondi, invece, il ricorso alle urne potrebbe essere evitato solo se «i due partiti più grandi assumessero l'impegno a governare il paese per tutti e tre gli anni della legislatura. Se questo non è possibile è inutile perdere tempo».
Una posizione analoga è stata espressa anche da Francesco Nucara ed Antonio Del Pennino (Pri) e da Giovanni Pistorio (Mpa). «Abbiamo chiesto di verificare la possibilità di formare un governo di grande coalizione. Se questo non fosse possibile allora è necessario andare subito ad elezioni» ha detto invece Mauro Cutrufo della Democrazia cristiana per le autonomie.

:arrow: UDEUR
«L'Udeur è contrario all'ipotesi di governi tecnici, siamo per il voto anticipato e per aprire una nuova fase costituente» ha spiegato l'ex ministro della Giustizia. Mastella ha poi ribadito che a questo punto sono necessarie elezioni politiche anticipate ed è difficile dare vita ad altre soluzioni. «A meno che in questi giorni dovessimo assistere ad un miracolo. In tal caso, per quanto scettici e chiamati a verificarne l'autenticità non ci dimostreremmo miscredenti».

:arrow: SDI
Un nuovo governo per approvare la legge elettorale, partendo dal modello regionale su cui era fondata la bozza Chiti. Ma se un accordo di questo tipo non fosse possibile, si vada ad elezioni gestite dal governo di Romano Prodi, soluzione in linea con quanto avviene in tutte le democrazie occidentali mentre ogni altra soluzione sarebbe un bizantinismo. Questa invece la posizione dei Socialisti dello Sdi espressa a Napolitano dal capogruppo alla Camera Roberto Villetti.

:arrow: IDV
L'Italia dei Valori ha chiesto invece di tornare al più presto al voto, tuttavia si è dichiarata disponibile «ad un governo istituzionale a brevissimo tempo e soltanto per l'emergenza» rappresentata dalla necessità di approvare una nuova legge elettorale. La posizione dell'Idv è stata spiegata dal suo leader Antonio Di Pietro al termine dell'incontro con Napolitano.

:arrow: RADICALI - LISTA BONINO
Non si sono presentati ai colloqui

:arrow: VERDI
Affidare il reincarico a Romano Prodi per non interrompere il lavoro di risanamento avviato dal governo di centrosinistra è stata invece la richiesta dei Verdi a Napolitano. «I Verdi - ha spiegato il leader Alfonso Pecoraro Scanio al termine del colloquio - hanno chiesto al presidente della Repubblica di reincaricare l’onorevole Prodi che ha ricevuto la fiducia in una delle due Camere per non interrompere il lavoro di risanamento economico, proprio nel momento in cui si possono e si devono aumentare i salari dei lavoratori e si deve investire su giovani e precari».

:arrow: PDCI
«Il Pdci dice no a qualsiasi ipotesi di governo tecnico o istituzionale e ribadisce che appoggerà un eventuale reincarico a Romano Prodi con la stessa maggioranza uscita dalle urne, altrimenti l'unica ipotesi è il voto anticipato» ha detto invece il segretario del Comunisti Italiani, Oliviero Diliberto, al termine dei colloquio con il Capo dello Stato. «Siamo indisponibili a qualsiasi soluzione che snaturi la coalizione uscita dalle urne - ha spiegato Diliberto - dunque siamo contrari a qualsiasi ipotesi di governo tecnico, istituzionale, di larghe intese o di scopo come il fantasioso lessico della politica italiana definisce questi esecutivi».

:arrow: SD
A conclusione delle consultazioni della giornata odierna il capo dello Stato ha incontrato gli esponenti della Sinistra democratica. Il suo leader Fabio Mussi ha annunciato che la sua formazione è favorevole a un governo a termine per fare una nuova legge elettorale. «Noi siamo disposti a votare un governo a termine di breve durata, con mandato limitato e con pochi punti programmatici» ha detto Mussi, precisando anche che Sd «ritiene impensabile che in un eventuale governo a termine possano far parte i trasformisti che hanno rovesciato Prodi e il centrosinistra».


«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,

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Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
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Re: Crisi di governo: le posizioni dei partiti

Messaggiodi Aragorn il 26 gen 2008, 17:51

Da notare come l'unione perda i pezzi: italia dei valori e udeur vogliono le elezioni subito anche se Dipietro si è detto cmq disposto a un governo di larghe intese, mentre la cossìdetta sinistra antagonista (verdi, pdci, sd) da quel che si capisce nn accetta accordi con "le destre" di nessun tipo, quindi anche se è fantapolitica se riuscissero ad arruolare Casini per consentire di fare un governicchio perderebbero gran parte della maggioranza distruggendo difatto la coalizione di sinistra.

Triste vedere il comportamento dei radicali in questo momento difficile e di incertezza. Cmq da quel che si evice dalla varie dichiarazioni la loro idea è di una nuova maggioranza senza la sinistra massimalista, testualmente: " una nuova maggioranza parlamentare che si faccia forte di questa legislatura per affrontare l’emergenza delle riforme economiche e istituzionali. Torniamo a proporre - come già fatto da Pannella ben prima che Rutelli evocasse senza crederci le “maggioranze di nuovo conio” – che si coinvolgano gli economisti liberisti, i socialisti liberali, le personalità del mondo produttivo per aggredire la miseria e il declino italiano, presentando al Paese un chiaro programma di radicale rientro dal debito pubblico, di liberalizzazioni e riforme per la competività e la produttività, nonché per liberare risorse da investire nel vero welfare a favore delle fasce più povere della popolazione."


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Re: Crisi di governo: le posizioni dei partiti

Messaggiodi Aragorn il 28 gen 2008, 12:53

:arrow: Lega Nord
«VOTO E NIENTE NOMINE»- La delegazione della Lega Nord ha riconfermato a Napolitano la sua posizione: «Non c'è altro da fare che sciogliere subito il Parlamento e andare subito al voto». La Lega è convinta che solo un governo legittimato dalle elezioni possa affrontare le tante emergenze che affliggono in questo momento il Paese «da quella sui rifiuti, alla questione economica - ha spiegato Maroni - perché bisogna garantire alle famiglie italiane un potere d’acquisto adeguato». Per il Carroccio «l’unica via per uscire dalla crisi restano dunque le elezioni anticipate» e non c’è alcuna possibilità di riformare prima del voto la legge elettorale. «E’ stato il senatore Calderoli - spiega Maroni - a rappresentare al presidente Napolitano che non è possibile modificare la legge elettorale perché non ci sono le condizioni e la stessa bozza Bianco non avrebbe la maggioranza in Commissione a Palazzo Madama». Il Carroccio è convinto di portare a casa anche con questa legge «una maggioranza solida e stabile sia alla Camera che al Senato». E a chi fa un paragone con il governo Dini del ’95, appoggiato dalla Lega Nord e legato al raggiungimento di precisi obiettivi, Maroni spiega che «oggi è cambiato tutto, rispetto ad allora non ci sono né il contesto né le condizioni».
Il capogruppo del Carroccio alla Camera ha poi aggiunto un particolare sulle nomine in scadenza delle aziende pubbliche (oltre 600) e la vendita di Alitalia. «Confidiamo nel capo dello Stato perché eviti che questo governo uscente compia atti che non sarebbero accettabili. C'è tempo fino a giugno, se si va al voto subito si faranno poi le nomine».

:arrow: UDC
CASINI: «GOVERNO DI PACIFICAZIONE O AL VOTO CON PREFERENZE» - Anche la consultazione dell'Udc, come quella precedente della Lega, è durata una quarantina di minuti. Il leader Pier Ferdinando Casini, accompagnato da Lorenzo Cesa, Rocco Buttiglione, Francesco D'Onofrio e Luca Volontè, al termine si è presentato ai giornalisti per una sintetica dichiarazione. Poche parole, dal leader centrista, per sottolineare l'esigenza «di un governo di pacificazione»: «Un Paese in ginocchio ha bisogno di un governo di pacificazione tra la gente più responsabile di centrodestra e di centrosinistra». Poi l'alternativa, nel caso fosse impossibile formare l'esecutivo di tal genere: «Se non è possibile, elezioni subito. Siamo indisponibili a pasticci e trasformismi». Ma con una postilla finale da parte l'esponente centrista: se si va ad elezioni ad aprile nell'attuale legge elettorale «bisogna inserire le preferenze» per fare la facoltà di scelta dei propri rappresentanti «direttamente ai cittadini e non ai vertici di partito».


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Re: Crisi di governo: le posizioni dei partiti

Messaggiodi Aragorn il 28 gen 2008, 13:50

:arrow: AN
«Al voto subito»: é questa la richiesta avanzata da Alleanza nazionale al Quirinale. «Abbiamo chiesto al presidente della Repubblica di prendere atto della necessità di interrompere la legislatura, di sciogliere le Camere e di ridare la parola agli elettori» ha detto Gianfranco Fini al termine del colloquio con il capo dello Stato. «Al presidente - ha aggiunto Fini - abbiamo ribadito che per An l'Italia ha bisogno di un governo che abbia una maggioranza politica e che affronti i temi come quelli della sicurezza, dei salari e del rilancio delle piccole e medie imprese. Oggi non c'è alcuna condizioni perchè nasca un governo così».

:arrow: PRC
«Abbiamo chiesto al Capo dello Stato un governo a termine, di scopo, per sbloccare la legge elettorale sull'impianto dell'ultima bozza Bianco così da contrastare ogni trasformismo». E' questa la posizione espressa dal segretario del Prc, Franco Giordano, durante il colloquio al Quirinale della delegazione del suo partito con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Giordano ha ribadito la «necessità che tutte le forze di sinistra si presentino, indipendente dalla legge elettorale, unitariamente alle elezioni». Circa la proposta dell’Udc di mantenere l’attuale legge ma reintroducendo le preferenze, il segretario del Prc taglia corto: «No a piccolissimi aggiustamenti. Va proprio cambiata la legge elettorale». Non è d'accordo, invece, Pino Sgobio, capogruppo alla Camera dei Comunisti italiani: «Dei governi tecnici o istituzionali i lavoratori italiani hanno un brutta esperienza e un cattivo ricordo: ci si ricordi del governo presieduto da Dini nel '95. La sinistra si guardi bene da fare accordi con partiti del centrodestra. Caduto Prodi non resta che tornare alle urne».


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Re: Crisi di governo: le posizioni dei partiti

Messaggiodi Aragorn il 29 gen 2008, 13:46

:arrow: Forza italia
BERLUSCONI - Berlusconi non è d'accordo. Secondo il Cavaliere, «la presente legge elettorale ha consentito una piena governabilità alla Camera a una coalizione che aveva vinto di soli 24 mila voti, mentre non l'ha consentita al Senato perché lì la sinistra aveva avuto meno voti del centrodestra». L'ex premier chiarisce poi le sue dichiarazioni sulla possibilità di ricorrere alla piazza qualora il Capo dello Stato non decida di indire nuove elezioni: «Le mie affermazioni erano proprio di segno contrario. C'è stata disinformazione piena e totale, una vergogna. Ho detto semplicemente che abbiamo ricevuto molte richieste dalla nostra base per organizzare manifestazioni di piazza ma che noi abbiamo rinunciato a farlo». E il dialogo sulle riforme? «Non abbiamo cambiato idea. Ma non è possibile pensare di attuare riforme importanti in tempi brevi».

:arrow: PD
VELTRONI - «Le elezioni anticipate sono un'alternativa che non corrisponde ai bisogni del Paese - spiega invece il sindaco di Roma -. Questa ipotesi appare anche contraddittoria a quanto dichiarato da tutti i partiti politici in questi mesi». «L'Italia ha forse bisogno di entrare in una campagna elettorale infuocata? - chiede il segretario del Pd - L'Italia ha bisogno di tornare forse a governi formati da 12-13 partiti? O forse ha bisogno di usicre di tutto questo?». «Alcuni partiti che chiedono il voto - aggiunge Veltroni - sono gli stessi che hanno raccolto migliaia di firme per cambiare legge elettorale. Noi abbiamo presentato due ipotesi: fissare la data delle elezioni per la primavera dell'anno prossimo e affrontare una serie di riforme », oppure «fissare la data delle elezioni entro qualche mese, nel primo semestre di quest'anno, e cambiare almeno il sistema di voto». Poi la stoccata al centrodestra: «Perché si ha tanta fretta di votare se si è sicuri di vincere? E non si è invece disposti ad aspettare due mesi ed avere una legge elettorale che garantisca stabilità?. Eravamo ad un passo da un accordo possibile e io credo che possiamo partire dalla prima bozza Bianco e da lì cercare una possibile convergenza per dare al Paese stabilità e ai governi governabilità». Berlusconi ha chiarito che le forze del centrodestra si presenteranno assieme in caso di voto: e il Pd? «Se ci saranno elezioni subito - risponde Veltroni - il Partito democratico si presenterà con uno schieramento che avrà al centro un programma di governo e non lo schieramento stesso


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Re: Crisi di governo: le posizioni dei partiti

Messaggiodi Aragorn il 29 gen 2008, 13:47

CALENDARIO - La situazione, dunque, resta ingarbugliata. Nel pomeriggio, il Capo dello Stato incontrerà i presidenti emeriti della Repubblica: Francesco Cossiga (17,30), Oscar Luigi Scalfaro (18) e Carlo Azeglio Ciampi (18,30). Già domani, mercoledì mattina, ci potrebbe essere il primo tentativo di dare una soluzione alla crisi. Lo stesso Napolitano avrebbe spiegato che è un suo preciso diritto-dovere tentare di verificare se una maggioranza politica esiste. Anche perché, stando ad alcune indiscrezioni, il Capo dello Stato ha già verificato che «sul voto anticipato non c'è una maggioranza». Quanto all'ipotesi di un governo 'ponte' guidato da Giuliano Amato, l'Udc si dichiara contraria: «È inadeguato». Il vicepresidente di Palazzo Madama, Mario Baccini, apre invece a Franco Marini: «Se, al termine delle consultazioni, il Capo dello Stato decidesse di dare l'incarico per formare un nuovo esecutivo a una persona di alto profilo, come il presidente del Senato, per salvare il Paese dal declino, questo appello non resterà inascoltato».


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Re: Crisi di governo: le posizioni dei partiti

Messaggiodi nemesys_72 il 29 gen 2008, 15:30

noooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo marini noooooooooooooooooooo..
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la fine della cdl?

Messaggiodi Aragorn il 29 gen 2008, 17:37

IPOTESI AMATO O MARINI - La situazione, dunque, resta ingarbugliata. Nel pomeriggio, il Capo dello Stato incontrerà i presidenti emeriti della Repubblica: Francesco Cossiga (17,30), Oscar Luigi Scalfaro (18) e Carlo Azeglio Ciampi (18,30). Già mercoledì mattina ci potrebbe essere il primo tentativo di dare una soluzione alla crisi affidando l'incarico a una personalità di rilievo. Anche perché, stando ad alcune indiscrezioni, il Capo dello Stato avrebbe verificato che «sul voto anticipato non c'è attualmente una maggioranza». Quanto all'ipotesi di un governo-ponte'guidato da Giuliano Amato, l'Udc si dichiara contraria: «È inadeguato». Il vicepresidente di Palazzo Madama, Mario Baccini, apre invece a Franco Marini: «Se, al termine delle consultazioni, il Capo dello Stato decidesse di dare l'incarico per formare un nuovo esecutivo a una persona di alto profilo, come il presidente del Senato, per salvare il Paese dal declino, questo appello non resterà inascoltato». Immediata la risposta di Berlusconi: «No a giochi di palazzo». E altrettanto rapida la controreplica di Baccini: «Stimo troppo Berlusconi per permettermi di rispondergli. Diciamo che molte volte in politica si confondono gli interessi generali del Paese con gli interessi di parte. Detto questo, Berlusconi mi può dire di tutto perché gli voglio bene». È il segretario nazionale dell'Udc, Lorenzo Cesa, a cercare di spazzare via ogni dubbio: «Per votare qualsiasi governo è necessario che ci siano precise condizioni politiche che al momento sono del tutto inesistenti». Questo non impedisce però a Gianfranco Rotondi, della Dc per le autonome, di lanciarsi in una previsione: «L'Udc si spaccherà e il presidente incaricato troverà al Senato una maggioranza». «Non si tratterà di larghe intese - aggiunge - , per tirare a campare bastano quelle piccole. Sarà una rovina per il Paese e per la sinistra ma andrà così». Il leghista Roberto Maroni è ancora più netto: «Nessuno può pensare di stare sul pero, sul melo o sul fico contemporaneamente. Se si sta con noi si è contro qualsiasi altro governo diverso. Altrimenti si esce dalla coalizione. Se l'Udc vuole fare giochini o giochetti è chiaro che si mette fuori da qualsiasi ipotesi di alleanza alle prossime elezioni».


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