Togliere alla Chiesa per dare allo Stato. La maggioranza ribalta il decreto del governo sulla ripartizione dell'otto per mille del gettito Irpef 2007 e taglia di cinque milioni e mezzo di euro l'importo destinato alla "conservazione dei beni culturali legati al culto cattolico". Ovvero le chiese. Soldi che adesso, grazie al blitz dell'Unione in commissione Bilancio della Camera, finiranno nelle casse pubbliche per finanziare interventi tanto fumosi quanto cari alla sinistra radicale: la lotta alla fame nel mondo, l'assistenza ai rifugiati e il contrasto ai danni provocati dalle calamità naturali. «Ormai siamo al ridicolo, nell'Unione la maggioranza disfa con la mano sinistra quello che il governo fa con la destra», attacca Daniela Santanché(An), componente della commissione Bilancio.
E dire che per il governo la questione era chiusa. Nel senso che oltre undici milioni di euro (per l'esattezza 11.374.000), ricavati dalle quote dell'otto per mille dell'Irpef 2007 non attribuite dai contribuenti alle confessioni religiose, sarebbero dovuti finire «ad enti e organismi religiosi nell'ambito degli interventi per la conservazione dei beni culturali». Come accade di solito, visto che nel 2004, ad esempio, alla conservazione e ai lavori di manutenzione delle chiese è stato attribuito il 44,64% dell'otto per mille assegnato allo Stato. Nella maggioranza, però, più di qualcuno non la pensa così. In particolare la sinistra radicale, che ha spinto il resto dell'Unione a ribaltare lo schema di decreto messo apunto da Palazzo Chigi- La commissione Bilancio retta dall'ulivista Lino Duilio, infatti, ha espresso parere favorevole ad una diversa ripartizione delle quote. Motivo: l'eccessivo importo assegnato dal governo agli enti religiosi a fronte delle numerose domande che, pur apparendo «oggettivamente meritevoli in quanto riferite a situazioni di vera e propria emergenza», resterebbero escluse dal riparto. Vale a dire le iniziative peraffrontare «le calamità naturali» e quelle «per combattere la fame nel mondo e per garantire l'assistenza a irifugiati». Così, viste le«risorse insufficienti a soddisfare tutte le rihieste pervenute», la commissione a ha espresso parare favorevole - poi trasmesso al presidente della Camera, Fausto Bertinotti - a «limitati correttivi al testo del provvedimento». Questi: «Una riduzione del 50% del complesso delle risorse di cui si prevede l'assegnazione a favore di enti religiosi» (pari a cinque milioni e mezzo di euro); un taglio del 40% della «quota di risorse assegnate direttamente al ministero dei Beni culturali» (2.400.000 euro); una «decurtazione dell'importo, oggettivamente consistente, di cui si prevede l'erogazione a favore dell'Anci» (630mila euro). In totale fanno 8.530.000 euro che l'Unione gira a favore dei temi che stanno a cuore allasinistraradicale: 5.900.000 euro per finanziare «alcuni degli interventi per far fronte a calamità naturali»; due milioni di euro a favore dei progetti «per combattere la fame nel mondo», il resto ai rifugiati. «Il centrosinistra è sempre più sfilacciato», tirale somme Santanchè, «adesso arriva addirittura a ribaltare i provvedimenti del governo. Sono proprio alla frutta».