ROMA - "Non è vero che il costo della vita troppo alto sia colpa dell'euro, ci sono tante altre ragioni". Lo ha detto Giorgio Napolitano intervenendo questa mattina ad una manifestazione di giovani organizzata dal Parlamento europeo al Campidoglio in occasione del cinquantesimo anniversario della forma del Trattato di Roma. A dimostrarlo, ha aggiunto il presidente della Repubblica, il fatto che in molti paesi dell'Unione Europea l'introduzione della moneta unica non ha portato ad alcun rincaro.
I commenti negativi" sull'euro, ha proseguito il capo dello Stato "sono spesso basati su false premesse: non è vero che il costo della vita è aumentato con l'introduzione dell'euro". "Bisogna vedere - ha detto ancora Napolitano - ciò che c'è di speculazione e ciò che c'è di carente nelle nostre strutture" perché "in altri paesi che hanno introdotto l'euro non sono aumentati i prezzi, nè il costo della vita".
Il presidente della Repubblica ha poi esteso la difesa dell'euro a quella dell'Unione Europea. "L'Italia - ha affermato - deve battersi per l'Europa, contro i paesi che frenano l'avanzamento dell'Unione Europea". "Ci sono paesi europei molto gelosi dello loro prerogative", ha aggiunto Napolitano sottolineando che esistono problemi, a cominciare dall'immigrazione, dalla formazione, dalla ricerca, dall'energia, "che nessun paese europeo può risolvere da solo", ma può farlo nell'Unione Europea.
"E' stata una grande sciocchezza", per Napolitano, il fatto che durante la discussione sul testo del nuovo Trattato alcuni paesi non abbiano voluto scrivere che la bandiera con le stelle in campo azzurro e l'Inno alla Gioia sono simboli dell'Europa unita. "Noi italiani dobbiamo dare il buon esempio, infischiamocene di questa decisione, continuiamo a sventolare quella bandiera e a cantare quell'inno", ha detto.