di Aragorn il 24 ott 2007, 00:24
La battaglia iniziò alle 21:00 del 23 ottobre con un sostenuto sbarramento di artiglieria: l'obiettivo iniziale era la Linea Oxalic, che i mezzi corazzati avrebbero dovuto superare per puntare verso la Linea Pierson. Ad ogni modo i campi minati non erano ancora stati completamente ripuliti quando l'assalto iniziò.
Il primo giorno, la forzatura del corridoio a nord si fermò a tre chilometri dalla Linea Pierson, mentre più a sud i progressi furono più consistenti, ma si fermarono sulla Cresta di Miteirya.
Il 24 ottobre, il comandante dell'Asse, Generale Georg Stumme (Rommel era in licenza per malattia in Austria), morì per un attacco di cuore e il Generale Ritter von Thoma prese il comando, mentre a Rommel fu ordinato di tornare in Africa, dove arrivò il 25 ottobre.
Gli alleati furono costretti ad abbandonare l'attacco verso sud, dopo un altro tentativo abortito alla Cresta di Miteirya. Montgomery diresse tutte le sue forze in un attacco verso nord: questo andò finalmente a buon fine nella notte tra il 25 e il 26. L'immediato contrattacco di Rommel invece fallì. Gli Alleati avevano perso 6.200 uomini contro i 2.500 dell'Asse, ma mentre Rommel aveva solo 370 carri armati pronti all'azione, Montgomery ne aveva ancora più di 900.
Montgomery sentì che l'offensiva stava perdendo la sua spinta e decise di riorganizzarsi. Ci furono una serie di piccole azioni ma, per il 29 ottobre, la linea dell'Asse era ancora intatta. Montgomery era ancora fiducioso e preparò le sue forze per l'Operazione Supercharge. Le infinite operazioni di disturbo e il logorio causato dalle forze aeree alleate avevano ridotto la forza effettiva dei carri di Rommel a 102 unità.
La seconda offensiva massiccia degli alleati si svolse lungo la costa, inizialmente per catturare il rilievo di Tel el Aqqaqir. L'attacco iniziò il 2 novembre 1942. Al 3 novembre, Rommel era rimasto con solo 35 carri armati operativi; nonostante riuscisse a contenere l'avanzata britannica, la pressione sulle sue truppe rese necessaria la ritirata. Lo stesso giorno il Feldmaresciallo ricevette da Adolf Hitler un ordine di "Vittoria o morte" che fermò la ritirata; ma la pressione alleata era troppo grande e le forze italo-tedesche dovettero cedere nella notte tra il 3 e il 4 novembre.
Ciò nondimeno, molte unità offrirono una caparbia resistenza, come i paracadutisti della Folgore, che spesso fermarono i carri armati nascondendosi nelle buche ed attaccandovi sotto delle mine anticarro mentre passavano sopra, o la Divisione Corazzata Ariete, della quale celebre è il messaggio finale ricevuto dal Comando d'Armata: «Carri nemici irrompono spalle Ariete. Con ciò Ariete circondata. Carri Ariete combattono». Alla fine del combattimento, non uno dei carri era funzionante, ma gli Inglesi pagarono un prezzo altissimo, in uomini e mezzi.
Anche le unità tedesche combatterono ai limiti delle loro possibilità ma, avendo le divisioni di fanteria una propria dotazione di mezzi di trasporto, diversamente dalle divisioni italiane, riuscirono a sganciarsi; inoltre la brigata paracadutisti Ramcke, appiedata e a ranghi ridotti dagli estenuanti combattimenti, riuscì ad assaltare un convoglio inglese e a procurarsi così i mezzi necessari per lo sganciamento. Tra le testimonianze del valore dimostrato dagli italiani, possiamo riportare la seguente: «dobbiamo davvero inchinarci davanti ai resti di quelli che furono i leoni della Folgore» trasmesso dalla BBC di Londra riportando un discorso del primo ministro Churchill, alla Camera dei Comuni.
Il 6 novembre le forze dell'Asse, non più in grado di opporre resistenza organizzata, iniziavano il ripiegamento; purtroppo, per le divisioni di fanteria italiane, non motorizzate, era preclusa ogni via di fuga, e oltre 30.000 soldati si dovettero arrendere. Molti di più riuscirono però a ripiegare, sia per le capacità tattiche di Rommel, che per l'estrema prudenza di Montgomery, che non voleva cadere vittima di una delle brillanti invenzioni delle quali il suo avversario si era mostrato più volte capace.
Winston Churchill riassunse la battaglia, il 10 novembre 1942, con la famosa frase: «Ora, questa non è la fine, non è nemmeno l'inizio della fine. Ma è forse la fine dell'inizio».
La battaglia fu il più grande trionfo di Montgomery, e gli valse il nome di "Lord Montgomery Visconte di Alamein" quando venne fatto Pari d'Inghilterra. Il successo del suo piano portò Montgomery a preferire la superiorità schiacciante in tutte le successive battaglie, dandogli la reputazione di essere eccessivamente cauto.
Con l'Operazione Torch, che si svolse in Marocco alla fine di novembre, la Battaglia di El Alamein segnò la fine della minaccia portata dalle forze dell'Asse in Nord Africa.
da wikipedia
«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,
le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»