ROMA - Sono 255 i militari italiani che hanno contratto malattie tumorali in dieci anni di missioni all'estero in Afghanistan, Iraq, Libano e Balcani nel periodo 1996-2006. Di questi, 37 sono morti, ossia il 14,5%. Lo ha detto il ministro della Difesa, Arturo Parisi, davanti alla commissione d'inchiesta sull'uranio impoverito del Senato. Nello stesso periodo i militari malati per tumore ma non impiegati all'estero sono stati 1.427.
LE CIFRE - Dei 255 militari malati di tumore in missione all'estero, 161 appartengono all'Esercito, 47 alla Marina, 26 all'Aeronautica e 21 ai Carabinieri. Dei 37 morti, 29 erano dell'Esercito, uno dell'Aeronautica e sette dei Carabinieri. «La Direzione generale di sanità militare non è al momento in grado di verificare quanti dei militari estranei alle missioni all'estero abbiano operato in poligoni di tiro nazionali», ha detto aggiunto Parisi. Il ministro ha affermato inoltre che «non esiste alcun segreto di Stato sull'argomento», ma «vari fattori hanno impedito sinora di raggiungere una solida base informativa. Queste sono le cifre che risultano dalla raccolta dei dati in possesso del sistema sanitario nazionale», che possono variare di qualche unità dopo le ulteriori verifiche di dati clinici e libretti personali». Per avere un quadro completo vanno aggiunti i dati che si stanno raccogliendo presso i disciolti ex distretti militari. «Restano tuttavia fuori i casi di militari che si sono congedati da anni e che non hanno chiesto riconoscimento della causa di servizio. La loro malattia quindi potrebbe essere nota solo al Sistema sanitario nazionale e non anche a quello militare».
CONTESTAZIONE - Secondo l'Osservatorio Militare, però, i numeri forniti dal ministro della Difesa Arturo Parisi al Senato, sono di gran lunga «inferiori a quelli in possesso dello stesso Stato maggiore della Difesa». Evidentemente, spiega Domenico Leggiero, dell'Osservatorio «ci sono interessi che vanno ben oltre quello che potevamo supporre». Leggiero sostiene che i dati sono «inferiori sia rispetto a quelli denunciati nella scorsa legislatura, sia rispetto ad un documento della sanità militare dello Stato maggiore della Difesa, di cui l'Osservatorio è in possesso» in cui si parla di «2.536 militari affetti da patologie tumorali, di cui 164 deceduti».
RISARCIMENTI - Ci sono 170 milioni di euro a finanziamento del decreto legge del 28 settembre scorso per il riconoscimento della causa di servizio ai militari che hanno contratto malattie durante il servizio, ha illustrato Parisi. Il ministero della Difesa, inoltre, vuole creare un «centro» che operi e analizzi il fenomeno dell'uranio impoverito formato dai maggiori esperti della materia, in quanto «l'individuazione del nesso causa-effetto è ancora oggetto di verifica».
fonte corsera