Gli israeliani hanno colpito in raid aerei zone del Libano controllate dagli Hezbollah oggi, nono giorno di bombardamenti costati la vita a oltre 300 persone sinora, mentre i marine Usa sono sbarcati per evacuare i cittadini americani.
E' la prima volta che i militari statunitensi tornano in Libano dopo il ritiro nel 1984, alcuni mesi dopo l'attacco a una base della marina da parte di un attentatore suicida costato la vita a 241 americani.
Una quarantina di marine sono sbarcati all'alba su una spiaggia in un'area cristiana a nord di Beirut per contribuire alle operazioni in atto per portare a Cipro 1.200 americani.
I marine, aiutati dai soldati libanesi, hanno imbarcato donne e bambini.
"Siamo molto felici di partire", ha detto Fadia Semaan, americana di origine libanese, che è partita con il marito e tre figli.
"Noi siamo abituati alla guerra ... ma i bimbi no", ha detto il marito, Goerge. "Siamo felici di andarcene, ma anche molto tristi. Ci siamo lasciati dietro molti parenti senza cibo, denaro o qualsiasi altra cosa".
Hezbollah, i cui legami con Iran e Siria accrescono i timori che il conflitto in atto possa diffondersi, non ha ostacolato l'evacuazione degli stranieri intrappolati in Libano dai bombardamenti israeliani su porti, aeroporti e strade.
Israele è sotto pressione perché non impedisca l'evacuazione degli stranieri presenti in Libano, via terra e via mare.
La sua aviazione ha colpito roccaforti degli sciiti nelle cittadine orientali di Baalbek e Hermel, l'area di Bir al-Abed nella parte meridionale di Beirut e diversi villaggi nel sud.
Due soldati israeliani sono rimasti feriti in scontri con i guerriglieri Hezbollah al confine con il Libano, dice l'esercito israeliano.
Le truppe israeliane hanno sferrato raid oltre il confine negli ultimi giorni per cercare di fermare il lancio di razzi da parte di Hezbollah nel nord di Israele, dove 15 civili sono stati uccisi. Due soldati israeliani sono morti e nove hanno riportato ferite in un raid ieri.
Israele non ha escluso un'operazione su larga scala all'interno del Libano, ma è cauto sul ritorno nel territorio abbandonato sotto la pressione degli attacchi Hezbollah nel 2000 dopo 22 anni di occupazione.
Lo stato ebraico ha sferrato un'offensiva dopo che il gruppo militante sciita libanese ha catturato due suoi soldati e ne ha uccisi altri otto in un raid oltre confine il 12 luglio. Ha respinto la proposta di Hezbollah di uno scambio di prigionieri.