La Procura della Repubblica di Torino ha aperto un'inchiesta sul mondo del calcio, con particolare attenzione a quello degli arbitri. L'indagine è stata affidata al sostituto procuratore Raffaele Guariniello. Quest'inchiesta riguarda la stagione scorsa, 2004-2005: si tratterebbe di uno stralcio di un'altra indagine, passata poi per competenza alla Procura torinese.
Perché? Perché uno degli intercettati (sono più di due, stando alle ultime notizie) abita a Torino. Si tratta comunque di dirigenti calcistici che hanno dimestichezza col mondo arbitrale. Nelle telefonate ci sarebbero anche riferimenti a fatti che hanno destato l'interessamento della Procura. Le carte sono state subito secretate: potrebbero non esserci questioni rilevanti dal punto di vista penale, anche se esiste il reato di frode sportiva, ma particolarmente interessanti dal punto di vista sportivo. La Procura torinese ha quindi avvisato, come previsto dalla legge, la Federcalcio, nella persona del generale Italo Pappa, numero 2 della Guardia di Finanza ma anche capo dell'Ufficio indagine della Figc.
Pappa da sempre ha ottimi rapporti con i magistrati, e l'ha dimostrato anche in recenti indagini. La Figc ha di fatto aperto un'inchiesta su questa delicata vicenda, ed è possibile che abbia anche svolto già accertamenti nella massima discrezione in attesa anche di sviluppi da Torino. Ma ci si muove con cautela: siamo nella fase cruciale della stagione, il 9 giugno partono i Mondiali.
Da luglio, comunque, è probabile che questa inchiesta venga accelerata: Franco Carraro vuole presentarsi all'appuntamento con l'Uefa con la massima trasparenza possibile. L'8 dicembre, infatti, assegnano gli Europei 2012 e gli avversari (Polonia-Ucraina e Ungheria-Croazia) sono pronte a mettere in risalto eventuali aspetti negativi della candidatura italiana.
Pulizia totale, dunque. C'è da stabilire però se le chiacchiere tra i diversi soggetti erano solo parole in libertà, come a volte succede, o se hanno rilevanza, e quale, da punto di vista della giustizia sportiva. L'ultima inchiesta che aveva sfiorato il mondo arbitrale era partita dalla Procura di Livorno: un'intercettazione che riguardava l'allora designatore Paolo Bergamo.
L'indagine poi era passata alla Procura romana, ed archiviata, mentre nel frattempo Bergamo si era dimesso dalla carica. Ora bisogna vedere con chiarezza cosa c'è in questo filone torinese, che riscontri si possono avere, se è stato davvero commesso qualche reato sportivo, o anche se si è tentato di commetterlo. Nelle intercettazioni più di due persone che parlano tra loro. Secondo alcune fonti potrebbe trattarsi di un materiale "estremamente interessante". Non resta quindi che aspettare.