Fare paura col fascismo per scoprire che era Che Guevara

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Fare paura col fascismo per scoprire che era Che Guevara

Messaggiodi Aragorn il 30 mag 2008, 12:34

Ma l'avete letta l'intervista di Carlo Bonini all'autore del famoso raid al Pigneto su Repubblica di oggi? (la trovi qui). A rigor di logica quasi tutti i giornali dovrebbero fare macchina indietro e buttare al macero le loro prime pagine dedicate al rigiurgito nazista e razzista a Roma.

Leggetevi il racconto del capopolo (si fa chiamare Ernesto) che ha scatenato l'aggressione: "Eccome qua, io sarei il nazista che stanno a cercà da tutti i pizzi. Guarda qua. Guarda quanto sò nazista...". La mano sinistra solleva la manica destra del giubbetto di cotone verde che indossa, scoprendo la pelle. L'avambraccio è un unico, grande tatuaggio di Ernesto Che Guevara. "Hai capito? Nazista a me? Io sono nato il primo maggio, il giorno della festa dei lavoratori e al nonno di mia moglie, nel ventennio, i fascisti fecero chiudere la panetteria al Pigneto perché non aveva preso la tessera".

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Per giorni ci hanno raccontato che Roma era sotto scacco che un filo nero collegava tutto: dall'aggressione al giovane gay, Christian Floris fino all'assalto ai negozi del Pigneto. Per giorni hanno voluto alludere al fatto che un fascista al Campidoglio aveva implicitamente scatenato il ventre nero della città, che la svastica fiammeggiante avrebbe infiammato i colli fatali di Roma. Ci sono state marce anti-fasciste, cortei di solidarietà, bandiere e fiaccole. Tutto contro un balordo col mito del "Che" deciso a vendicare in proprio il furto di un portafoglio.

Leggetevi l'intervista: certo non c'è nulla di edificante, è una storiaccia di violenze, degrado e vendette, ma in qualche modo "business as usual" per una città come Roma dove succede di molto peggio.

Non c'entra Alemanno, non c'entra il governo delle "destre". Le cose sono tristi e banali come sempre, ma non miglioreranno se le si cambia di nome.


«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,

le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»

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Re: Fare paura col fascismo per scoprire che era Che Guevara

Messaggiodi takion il 30 mag 2008, 13:44

Siamo sempre di fronte a ciò che si chiama "guerra dei poveri". Un portafogli rubato e un appuntamento ad un posto ove si presumeva sarebbe stato ritrovato. Poi la disperazione e la reazione, non certo scusabile...
E per fortuna che di mezzo non hanno messo altro...

L'unica cosa che ancora tutti non hanno imparato è il convivere pacificamente.

Lo stesso sarebbe accaduto a qualche italiano all'estero nello stesso frangente. A questo porta la situazione attuale.

Quello che però mi colpisce è: perché se non vogliono là gli immigrati, non si affittano loro quei negozi? Non hanno soldi? E come fa un immigrato ad averne se quando arriva di qua, in genere neppure ha dove dormire?

Sta accedendo né più né meno quello che accadde tanto tempo fa, nell'antica Roma.
Da quando le persone corrotte si uniscono tra loro per costituire una forza, le persone oneste devono fare lo stesso
(Conte Leo N. Tolstoy)
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Re: Fare paura col fascismo per scoprire che era Che Guevara

Messaggiodi Beleg il 31 mag 2008, 01:07

Bonini l'avrà fatto pure per la storia del portafoglio... Ma le altre quindici persone che erano dietro di lui, e che lui ha affermato di non conoscere? Almeno un paio avevano mazze e sciarpe con svastiche, come ha confermato una giornalista che si è trovata nel mezzo dell'assalto ai negozi del Pigneto. Si delinea comunque una certa matrice.
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