In attesa del voto del 29 e 30 settembre

Tutto quello che succede a livello politico in Italia.

Moderatori: thrantir, patrix78, Beleg

In attesa del voto del 29 e 30 settembre

Messaggiodi Aragorn il 28 set 2010, 14:58

E' iniziato il vertice del Pdl a Palazzo Grazioli: si metterà a punto il discorso programmatico che Berlusconi farà domani alla Camera. Le "colombe" finiane in una lettera si dissociano da Bocchino. Ma Della Vedova insiste: "Se non ci coinvolgono presenteremo un nostro documento". Movimenti a Montecitorio: lasciano l'Udc i cinque siciliani, Calearo e Cesario dall'Api al Misto

Roma - È iniziato a palazzo Grazioli il vertice con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e lo stato maggiore del Pdl in vista del discorso che il premier terrà domani alla Camera. Ad attendere il Cavaliere, arrivato da Milano, c'erano i coordinatori Verdini, Bondi e La Russa, i capigruppo di Camera e Senato i ministri Tremonti, Alfano, Matteoli, Frattini e Vito. Presente anche l’avvocato Niccolò Ghedini.

Tensione alta Ore di fibrillazione in attesa del discorso di Berlusconi alla Camera. I finiani appaiono divisi o quanto meno molto disorientati. Bocchino ieri pretendeva la convocazione di un tavolo di maggioranza "a tre gambe" per decidere sul documento che avrebbe dovuto leggere il premier. Ma l'incontro non c'è stato e quattro autorevoli esponenti di Futuro e libertà hanno preso carta e penna per scrivere una lettera nella quale si dissociano da Bocchino.

Della Vedova: possibile nostro documento I finiani però insistono. Se non saranno coinvolti nella stesura della risoluzione presenteranno una propria risoluzione. Lo spiega il portavoce del movimento, Benedetto Della Vedova: "Noi siamo ancora in attesa di essere consultati. Oggi pomeriggio ci sarà un vertice del Pdl, spero ancora che sceglieranno il percorso intelligente, quello di coinvolgerci". Altrimenti, osserva, "è evidente che Fli non si può presentare ad un appuntamento così importante senza un proprio documento".

Cosa voterà Fli Cosa ci sarà scritto nell’eventuale risoluzione dei finiani ancora non è stato deciso: "Magari insisteremo su altri provvedimenti che pure erano presenti nel programma ma che sono stati dimenticati, ad esempio il quoziente familiare" spiega il sottosegretario all’Agricoltura Antonio Buonfiglio. E quale sarà l’atteggiamento del gruppo di Fli sulla risoluzione di Pdl e Lega, anche quello è tutto da decidere: "Dipenderà molto da quello che dirà Berlusconi, ci sono tante opzioni. Io ad esempio non mi sento tanto bene..." dice Enzo Raisi.
Le colombe contro Bocchino Mario Baldassarri, Roberto Menia, Silvano Moffa e Pasquale Viepoli in una lettera hanno manifestato il proprio disappunto contro Bocchino, che aveva chiesto, esplicitamente, la convocazione dei rappresentanti del Fli alla riunione della maggioranza: "Assistiamo, ancora una volta, ad esternazioni che lasciano perplessi, personali prese di posizione, trattandosi di scelte non preventivamente discusse e decise nell’ambito dei rispettivi gruppi parlamentari. Noi continuiamo a ritenere, soprattutto in questa delicata fase, che la via più difficile, ma più utile per il paese, resti quella del confronto responsabile e rigoroso, anche se aspro, sui temi che interessano la vita quotidiana di milioni di famiglie e di milioni di imprese". Ma i "futuristi" schierati con Bocchino ribattono sprezzanti: "A parlare sono due sottosegretari e due presidenti di commissione, che finora con il Cavaliere hanno minimizzato e devono far vedere che non gli hanno raccontato balle".

Briguglio: decideremo "Ascolteremo con attenzione il discorso di Berlusconi e dopo esserci riuniti decideremo come votare come si fa in un soggetto politico". Così Carmelo Briguglio (Fli) ai microfoni di Radio Città Futura. A proposito del mancato vertice, l’esponente di Futuro e Libertà ha spiegato: "Se c’è una maggioranza ed è tale e va ad un passaggio decisivo e impegna il capo del governo in dichiarazioni programmatiche che riguardano i grandi problemi del paese, credo che una preventiva consultazione nelle forme che si vogliono sarebbe opportuna anche perchè domani ci sarà un voto e non sarà una fiducia in senso tecnico". Secondo Briguglio è auspicabile che il discorso di Berlusconi "punti a rendere più coesa la maggioranza. Se poi qualcuno pensa di fare un cambio surrettizio dei numeri, credo che questo altererebbe sì la maggioranza uscita dalle elezioni".

Farefuturo: Fini lasci presidenza "Se vuole prendere sul serio se stesso e quello che ha detto in questi anni, Fini dovrebbe abbandonare il limbo dei Gruppi parlamentari che offre il fianco a chi lo accusa di oscure trame di Palazzo; dovrebbe fondare un proprio partito investendo tutto se stesso in questa operazione; dovrebbe di conseguenza dimettersi da presidente della Camera e non per le torbide e risibili accuse intorno a Montecarlo, ma per riacquistare libertà di tono e di movimento". Lo dice Alessandro Campi, direttore scientifico di Farefuturo, in una conversazione con Il Foglio. "Fini - aggiunge il professore - dovrebbe, insomma, tornare più esplicitamente, ma fuori del Pdl, a combattere la propria battaglia di rinnovamento in stile europeo e modernizzatore del centrodestra".

L'Udc perde i siciliani L'Udc perde cinque pezzi. I deputati siciliani Saverio Romano, Calogero Mannino, Giuseppe Drago, Giuseppe Ruvolo e il campano Michele Pisacane ufficializzano il loro addio lasciando il gruppo alla Camera per dare vita a una componente del Misto che si chiamerà Popolari per l’Italia di domani. I cinque, tuttavia, nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio, smentiscono le voci che li vorrebbero destinatari di offerte da parte del premier in cambio del loro voto favorevole domani: "Ci viene da ridere quando sentiamo queste insinuazioni che peraltro sono calunnie di fuoco amico" assicura Romano. "Non voteremo mai per risolvere i problemi della maggioranza, stiamo esprimendo una posizione politica in dissenso rispetto alla linea di Casini".

Calearo se ne va Lasciano Alleanza per l’Italia Massimo Calearo e Bruno Cesario. I due deputati resteranno alla Camera nel gruppo Misto, dove erano passati dopo aver lasciato il Pd per aderire al partito di Rutelli. In una nota, Calearo, che è stato tra i co-fondatori del partito, fa sapere di aver rassegnato le dimissioni durante l’esecutivo del partito che si è svolto stamattina: "Lascio l'Api, ma non mi muovo dal gruppo Misto - afferma -. Resto fedele all’idea di un grande centro, di un terzo polo in grado, finalmente, dopo anni di immobilismo, di avviare la stagione delle riforme. Certo, ci vorrà un po' di tempo prima che diventi una realtà politica consolidata". Ironia dall'Api: "Auguri al ministro Calearo".
© IL GIORNALE ON LINE


«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,

le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»

Avatar utente
Aragorn
Site Admin
Site Admin
 
Messaggi: 21155
Iscritto il: 06 ago 2004, 23:45
Località: Lunà Cepeen (varès)

 

Re: In attesa del voto del 29 e 30 settembre

Messaggiodi Aragorn il 28 set 2010, 14:59

posso capire i centristi del'udc delusi da casini ma li avrei capiti di più dopo l'annuncio dell'allenza con la bresso, ma Calearo promesso ministro di veltroni che ora passa al pdl nn ci arrivo qualcuno mi aiuti...

che pena il ns parlamento


«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,

le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»

Avatar utente
Aragorn
Site Admin
Site Admin
 
Messaggi: 21155
Iscritto il: 06 ago 2004, 23:45
Località: Lunà Cepeen (varès)


Torna a Politica

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite