Dida: Da numero 1 al mondo a Pippa colossale

[Aragorn]

Uno che ride sempre o è un cretino oppure un falso. I brasiliani - quasi tutti - ridono sempre: c'è Ronaldo che sghignazza, c'è Cafu che si sbellica, c'è Ronaldinho che dà di gomito, c'è Adriano che piroetta, c'è Robinho che fa la foca e c'è pure Denilson che scimmiotta il macaco sul triciclo.

Dida non ride mai. E non parla, né fa segno. Forse perché è timido, forse perché è un po' orso, forse perché un carioca che sceglie la porta invece del doppio passo sulla fascia qualche tara genetica deve pure averla. 0 forse perché ha capito che la vita fa schifo anche a Copaca-bana e che, come diceva quello là, in un attimo può darti tutto e in un attimo tutto toglierti. Basta un rigore parato a Li-verpool contro la Juve per diventare campione d'Europa, basta un petardo di un delinquente per sprofondare giù in fondo all'abisso. E non uscirne più.

Questo è pur sempre il paese di piazzale Loreto, e quindi none stata una sorpresa vedere il cadavere di Nelson de Jesus Silva penzolare, appeso per i piedi, dai tìtoli a nove colonne di tutti i giornali di ieri dopo la tafazziana prestazione con il Bayern. Punizione esemplare, e pure condivisibile, se vogliamo, ma che non aiuta a risolvere il mistero di un uomo venuto dal nulla che nel nulla sembra essere destinato a tornare.

Niente "prime" platinate, niente stigmate del predestinato, niente contratti fantasmagorici a vent'anni per uno che non è mai stato un Unto del Signore del -la pelota: Anzi, quasi unxvjrriculum da travet: esordio nel Viteria di Bahia, poi il Cruzeiro, dove vince Coppa del Brasile nel 1996 elibewadores l'anno dopo. Poi il Lugano, sai che roba, una comparsata al Milan che lo rispedisce subito al Co-rinfhias, dove però vince lo scudetto nel 1999 eilmondiale per club l'anno dopo. Insommma, uno che emerge solo nel calcio esotico, che sarà anche fascinoso ma è pure un pò ' roba di serie b, perché i brasiliani veri - quelli forti - giocano in Europa e non sulla spiaggia. E avanti e indietro tra Corinthias e Milan (con pastìccio passaporti falsi annesso), dove diventa titolare solo quando si fa male Abbiati. È lì che all'uomo invisibile cambia la vita: Champions League e Coppa Italianel2003,poiscudettoeSupercop-pa europea l'anno dopo e via via, di trionfo in trionfo, di superparata in su-perparata, fino al petardo che il 12 aprile 2005, durante un quarto di finale dominato contro l'Inter, lo rovina per sempre. A Milanello dicono che non è vero, ma è così che sono andate le cose. E almeno stavolta, non è colpa sua.

Dida era uno che aveva in mano il biglietto milionario della lotteria e il destino glielo ha portato via. Il miglior portìe-re del mondo assieme a Buffon e Cech, la"panteranera" di due stagioni da urlo, oggi è diventato un brocco, un peso morto, una barzelletta. Ormai, nessuno si fida di lui. Tutti lo scansano, tutti lo evitano, tutti lo guatano diffidenti. E lui, zitto, con quella riga da ballerino anni Trenta nei capelli. I compagni della difesa piuttosto che appoggiagli una palla in disimpegno rischiano il dribbling sul centravanti, gli avversari quando arrivano ai trenta metri tirano sempre, che basta inquadrare lo specchio della porta e qualcosa succederà. E quando arriva un corner o un calcio di punizione allora sì che si scatena il delirio. Perché lui non esce, non esce, non esce: lì fuori c'è un inferno che lo aspetta per massacrarlo.
L'altra sera con il Bayern è stato solo l'ultimo fotogramma di una galleria degli orrori, un album di famiglia di ginoc-chiette molli, palle saponate, tuffi a farfalle, barriere disposte apresepe, grottesche prese pallavolistiche come in quel Milan-Sampdoria o respinte fantozzia-ne come il gol regalo a Martìns nel derby dell'anno scorso e a Cruz in quello di quest'anno, come in quella papera "de luxe" con il Leeds qualche tempo fa.

E al Milan non sanno più cosa fare. Hanno provato con il bastone: «Guarda che stavolta rischi il posto», lo ha rimbrottato Ancelotti dopo due pesciate a Firenze e a Lecce. Poi, con la carota: «Si riprenderà perché è un grande professionista», lo ha rincuorato Kakà, primo esponente della "cupola" deibrasi-liani rossoneri, subito contradetto, però, da un velenosissimo Shev-chenko secondo il quale «se sei il portiere del Milan non puoi sbagliare». Poi, con la "rotazione", provando quell'impresentabile pippone di Kalac, acquistando il portiere del Messina Storari e sperando che un po' di riposo avrebbe fatto a bene a Dida proprio come a Julio Cesar, sfrattato per qualche tempo dalla porta interista dal bollitissimo Toldo. Infine, con il disarmo unilaterale: contratto fino al 2010 firmato proprio prima del derby perridargli fiducia. Einvece niente. Ogni domenica, il solito disastro...

Il dramma è che Dida non lo incastri con la vita privata come un Adriano qualunque. Casa, campo e famiglia. Sempre il primo ad arrivare agli allenamenti, sempre l'ultimo ad an -dare via. E a casa, moglie e figli. E niente uscite la sera, solo cene con gli amici "declinanti" Cafu e Serginho e niente discoteche e niente prive all'Hollywood e niente festini e niente Corona, Lele Mora e squinzie televisive. Sempre zitto, sempre basso profilo, sempre vestito di scuro e quel fare un po' legnoso, un po' ingessato, un po' bacchettone che tra gli spifferi di Milanello - dove è impossibile fargli dare un'intervista a Milan Channel - gli avevano fruttato il soprannome acidognolo di "cameriere".

Nello sport non è la prima volta che un trauma senza senso ti rovina per sempre. Basti ricordare la tragedia di Mo nica Seles, imbattìbile e giovanissima - e quindi odiatissima - numero uno del tennis mondiale, pugnalata alla schiena da un tifoso di Stefy Graf. Perfettamente guarita nel giro di pochi mesi, non è più riuscita a vincere un torneo, prigioniera a soli vent'anni dei suoi fantasmi e della crudeltà del destino. Monica come Nelson, coltelli come petardi, paura e demoni. Basta poco per far crollare il castello di carte. E stavolta è toccato a Dida rimanerci sotto.

[Joistick]

Non so perchè c'è il presidente del Milan che lo continua a difendere

[yuzzu]

è normale...un presidente in mezzo alla stagione mica critica un proprio giocatore!!!

[Aragorn]

cmq è vero dopo il petardo è diventato insicuro di colpo

[nemesys_72]

di chi è l'articolo??

[Yoann]

cmq è vero dopo il petardo è diventato insicuro di colpo

eh si..per questo mi dispiace..
però come dice sheva questo è il milan e non può sbagliare..quindi dida dobbiamo mandarlo via o farlo diventare il secondo..

[yuzzu]

il problema è che lo vedono tt che dida nn è piu sicuro...eh allora perchè il milan continua a puntare su di lui????mah...

[yuzzu]

MILANO, 5 aprile 2007 - "Sono rimasto esterrefatto dal titolo della Gazzetta dello Sport ('Berlusconi toglie la fiducia a Dida'). È esattamente il contrario. Alla fine di Milan-Bayern, avendo visto con attenzione la partita e avendo visto a più riprese il replay dei gol che abbiamo fatto e che abbiamo subito, ho difeso Dida in maniera assoluta. Non lo cambierei con nessun altro portiere".

nn so cm fa berlusca ad essere cosi convinto di dida...bah....

[nemesys_72]

un presidente nel momento cruciale della stagione non può permettersi di criticare apertamente il proprio portiere..

mica tutti son come moratti................

[yuzzu]

un presidente nel momento cruciale della stagione non può permettersi di criticare apertamente il proprio portiere..

mica tutti son come moratti................

lo so..però nn si dicono cazzate..dici:"a fine stagione tireremo le somme"o altro...x stare sul vago...nn dire che nn cambieresti dida cn nessuno!!!lo sa anche lui che è una cazzata!!!