Poi, se il lavoratore fa sciopero perché vuole i propri soldi, allora lo si pecetta da subito con enormi sanzioni. Ma i sindacati che cavolo fanno? Perché non vanno anche loro a piantare patate? Ora si frapporrano per avere altri soldi pure loro, sempre alla faccia di chi lavora, di chi ha guadagnato 100 e si vedrò dare forse 70..! I sindacati sono là per "ungere" e non per applicare i diritti di chi lavora.
Non è ora di svegliarsi?
ROMA - E' dura la reazione del governo all'annuncio della Fiat di effettuare due settimane di cassa integrazione in tutti gli stabilimenti italiani tra la fine di gennaio e i primi di febbraio. Il ministro delle Attività produttive Sviluppo Claudio Scajola ha definito "inopportuna" la decisione del Lingotto, e renderà più difficile il dialogo con il governo. Parlando a SkyTg24, Scajola ha ricordato che pur avendo contatti continui col gruppo torinese "non sapevamo che avesse deciso" la Cig. "Speriamo che si "che si possa rannodare il filo" del dialogo, ha concluso.
Concetti analoghi a quelli espressi dal ministro del Welfare Maurizio Sacconi: il governo, ha detto, lavorerà "per riannodare il filo del dialogo" con la Fiat e a questo sarà dedicato l'incontro previsto per venerdì al ministero. "Abbiamo il compito di ricucire", ha aggiunto.
Gli incentivi. Secondo Scajola sono uno strumento che, di per sé, turbano il mercato e per questo il governo sta pensando di rinnovarli, ma con un importo inferiore e per un periodo limitato nel tempo per arrivare a una loro graduale fine.
I sindacati. La decisione di mettere 30 mila lavoratori in cassa integrazione per 2 settimane tra un incontro e l'altro con il sindacato "è un modo singolare di procedere. Qualcuno lo chiamerebbe un ricatto": così il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, ha commentato l'annuncio della Fiat "Ci siamo visti prima di Natale - ha detto Bonanni - e abbiamo un incontro il 29. Tra un incontro e l'altro ci fa trovare 30 mila cassa integrati. E' un modo singolare, lo ripetiamo, qualcuno lo chiamerebbe un ricatto".
Il titolo giù in Borsa. In una mattinata pesante per tutto il listino il titolo del Lingotto è il peggiore del paniere principale, lasciando sul terreno circa il 3%.
Blocchi stradali a Pomigliano. Nuove proteste da parte dei 38 operai della Fiat auto di Pomigliano d'Arco, il cui contratto, scaduto a fine anno, non è stato rinnovato. I lavoratori precari hanno bloccato per qualche ora alcune strade cittadine, ed impedendo la circolazione. I manifestanti hanno lasciato la stanza del sindaco, occupata ieri dopo essere saliti sul tetto del municipio, ed aver sfilato in corteo per le strade cittadine.
http://www.repubblica.it/economia/2010/01/27/news/scajola_fiat-2088887/