L'Unione Europea vuole controllare il VoIP. Eurojust avvia un'indagine
Telefonia internet, diritto alla privacy, lotta alla criminalità. Sono
i tre elementi che si intersecano nell'indagine che sarà avviata da
Eurojust, l'organo comunitario che ha il compito di sviluppare
politiche comuni in tema di criminalità organizzata e cybercrime.
Un'indagine che punta a risolvere il problema dell'intercettazione dei
software VoIp (Voice over Internet Protocol), programmi come il
popolarissimo Skype che consentono di telefonare gratis via internet.
L'impossibilità di ascoltare le conversazioni di sospetti e indagati
che utilizzano questi software ha messo in crisi decine di indagini
penali.
Una decisione che arriva dopo le richieste della Direzione nazionale antimafia che lo scorso venerdì aveva
invitato le autorità competenti, nazionali e comunitarie, a trovare
soluzioni per tracciare anche le comunicazioni vocali sul web. A
mettere in moto il tutto è stata un'inchiesta di Repubblica,
che portava alla luce il nuovo costume dei boss mafiosi: parlarsi con
Skype, il software leader della telefonia web, un sistema
"blindatissimo", basato su un algoritmo segreto di criptazione,
invulnerabile alle intercettazioni. La società ha sede in Lussemburgo e
per questo ha opposto motivi di natura legale di fronte alle richieste
di collaborazione da parte dei magistrati.
"Ho due chili di cocaina, per l'ora e il luogo
dello scambio sentiamoci su Skype". E' questo lo stralcio di
conversazione tra due sospetti trafficanti, riportata da Repubblica,
che ha messo in allarme le istituzioni italiane e europee. Dopo la
denuncia, il ministro dell'Interno Maroni ha creato una task force per
trovare una soluzione, un gruppo di lavoro formato da rappresentanti
del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, dalla Polizia di Stato,
Carabinieri, Guardia di Finanza e Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Le procure italiane hanno difficoltà non solo con Skype, ma anche con
altri tipi di software che consentono di scambiarsi mail e messaggi.
L'Unione Europea però non vede di buon
occhio una task force nazionale, vuole invece trovare una soluzione a
livello comunitario, che metta insieme i contributi e gli sforzi di
tutte le autorità degli stati membri.
A coordinare l'indagine di Eurojust
sarà Carmen Manfredda, componente italiano dell'organo comunitario.
''La possibilità di intercettare le comunicazioni telefoniche via
Internet è uno strumento essenziale nella lotta contro la criminalità
organizzata", spiega la Manfredda.
"Eurojust avvierà l'indagine nel pieno
rispetto della protezione dei dati e dei diritti civili. Il nostro
obiettivo è superare gli ostacoli di natura tecnica e legale che
impediscono il lavoro dei magistrati. Non abbiamo intenzione di
limitare l'utilizzo della telefonia via Internet, ma impedire ai
criminali di utilizzare Skype e sistemi analoghi per pianificare e
organizzare le loro azioni illegali''.
Fonte Repubblica.it
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