Batteri, i possibili hardisk del futuro

Roma, 25 mag. - (Ign) - Batteri possibili 'memorie' del futuro. E' questa la scoperta del professor Masaru Tomita ed il suo staff dell'università giapponese 'Keio', che potrebbe sorprendere anche i non amanti della tecnologia. Sono stati infatti codificati con successo circa 100 bit di informazioni nel Dna di un batterio, esattamente il 'Bacillus subtilis'. I dati archiviati dal gruppo di ricerca nipponico nel microrganismo corrispondono alla famosa formula di Albert Einstein "E=MC2", oltre a "1905", l'anno in cui lo scienziato tedesco pubblicò la 'Teoria della Relatività'.

I batteri, al contrario dei più comuni supporti di memorizzazione (hardisk, mp3, pennette, cellulari) hanno una notevole resistenza ai cambiamenti climatici, anche i più estremi, ed il loro ciclo vitale è di migliaia di anni. Il 'Bacillus subtilis', spiegano gli studiosi dell'università giapponese, ha un Dna molto compatto, tanto da essere particolarmente adeguato alla registrazione di dati.

"Anche il Cnr è in grado di sequenziare interi genomi batterici - dice l'esperto del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Luciano Milanesi, a Ign, testata online del gruppo Adnkronos-, dove per sequenziare si intende la capacità di saper leggere il Dna del microrganismo, risalendo per esclusione all'informazione immagazzinata". Ma, secondo il tecnico del Cnr, una eventuale applicazione commerciale è per il momento da escludere, infatti, "per poter leggere tutta la sequenza di un batterio oggi - spiega Milanesi -, con le apparecchiature sofisticate che abbiamo, ci vogliono in media da uno a tre giorni".

Il professor Masaru Tomita dal canto suo auspica uno sviluppo tecnologico tale da poter riuscire ad immagazzinare l'intera conoscenza umana in una unità batterica. "Quello che sembra strano - conclude MIlanesi - è come loro possano pensare di accumulare una quantità di informazione astronomica in un batterio che più o meno ha la capacità di 4 floppy, senza con questo attentare alla sua vita". Scettica anche la dottoressa Katsumi Doi, docente presso la Kyushu University ed esperta di batteri: "Avremo bisogno di ancora molto altro tempo per le applicazioni pratiche".








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Scritto da Aragorn | il 2007-05-29 12:48:07 |