Software pirata, in Italia fa danni per oltre un miliardo di euro
Roma, 15 mag. (Ign) - Un miliardo di euro in danni. Ecco quanto ha perso nel 2006 il settore dell'informatica in Italia a causa del software piratato. Il dato è comunque in calo se raffrontato a quello dell'anno precedente: si tratta di 119 milioni di euro in meno, passando così da 1.157 milioni a 1.038 . Questa inversione di tendenza, che si traduce in un 2%, emerge dal rapporto annuale che IDC ha stilato su richiesta della Business Software Alliance. Un rapporto che parla di un’Europa sostanzialmente stabile in questo mercato, con un tasso di illegalità pari al 36% (nel 2005 era al 37%), ma con il nostro Paese che passa dal 53% del 2005 al 51% del 2006.
Nonostante ciò l’Italia nel corso del 2007 rimarrà nella ‘watch list’ del ministero per il Commercio statunitense, una lista ‘nera’ nella quale sono inseriti quegli Stati dove la proprietà intellettuale dei prodotti non è tutelata.
Non manca però lo sforzo per porre un freno alla pirateria. Business Software Alliance, infatti, lavora a stretto contatto con la Guardia di Finanza italiana proprio per contrastare il fenomeno. E le attività di prevenzione stanno portando i loro frutti, come sostiene Luca Marinelli, presidente di BSA in Italia. “Sta funzionando anche perché i produttori di software stanno comunicando in maniera efficace - afferma a Ign, testata online del gruppo Adnkronos - spiegando gli effettivi vantaggi che un programma originale può portare rispetto a uno copiato”. Una sorta di “maturità”, sostiene Marinelli, che affiancata all’attività dell’associazione e a quella del governo, sta pian piano cambiando il trend. “Il governo - continua - sta facendo bene”. Comunque, il dato tendenziale “è positivo, specialmente per il nostro Paese”. Anche se, raffrontato con il resto dell’Europa, il valore italiano è l’unico di uno Stato occidentale economicamente sviluppato “ad avere tassi di pirateria quasi balcanici”, prosegue Marinelli che ribadisce: “Resta ancora molto da fare perché abbiamo pur sempre un 51% di software illegalmente utilizzato”. Quindi, per la BSA in Italia non resta che continuare “a lavorare perché l’impegno a favore della legalità veda schierati insieme mondo aziendale, mondo associativo e mondo politico-istituzionale”.
Nel resto dell’Europa, rileva poi la società di analisi, aumenta il tasso in Finlandia e in Germania anche se complessivamente le perdite sono costanti. Importante, invece, il dato della Grecia che, pur restando fanalino di coda della classifica europea, registra un calo del 3% dovuto soprattutto alle modifiche legislative che hanno permesso alla polizia di investigare anche sugli asset informatici.
Per il futuro IDC stima oltre 250 miliardi di euro investiti in software per computer nei prossimi quattro anni. Se il tasso di pirateria dovesse rimanere costante e svilupparsi come fa attualmente, allora le ricadute potrebbero essere molto pesanti, con una perdita calcolata di circa 133 miliardi. Con le ovvie conseguenze sul settore.
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