Kaspersky: ''Dai nuovi hacker una minaccia globale''

Roma, 30 mag. (Ign) - Scenari inquietanti che mettono a rischio il sistema occidentale. A lanciare l'allarme sulla minaccia del cybercrime è Eugene Kaspersky (nella foto), uno dei pionieri della lotta ai virus, fondatore del Kaspersky Lab, tra le più importanti case mondiali che producono programmi in grado di debellare dai computer i trojans e gli altri codici maligni.

Il russo, che oggi sarà a Milano per parlare della ''pirateria informatica, un hobby diventato business'', anticipa con un'intervista a Ign, testata on line del gruppo Adnkronos, i possibili sviluppi del crimine informatico, e dà la sua ricetta in tre punti: ''Una polizia della rete, una sorta di 'Internet Interpol'; qualità dei software antivirus; cultura della formazione e della conoscenza delle tecnologie. Solo così si potranno affrontare le nuove sfide''. Ma sarà una lotta difficile, perché per Kaspersky'' i nuovi hacker, quelli che viaggiano sulla Rete, sono realmente in grado di colpire al cuore il sistema''. Rischi enormi ''che corriamo sempre di più, ora che le tecnologie mettono a disposizione di tutti grazie alla possibilità di accesso attraverso Internet alle banche o ai pagamenti utilizzando carte di credito e bancomat, e di operare su dati che, direttamente o indirettamente, ci obbligano ad esporci con password, chiavi, pin e dati sensibili che sono le chiavi per gestire i nostri soldi e quindi fanno gola ai professionisti del cybercrime''.

Il 45enne russo spiega come ''i telefonini di ultima generazione, gli smartphone per esempio, sono veri e propri computer che a differenza del pc non hanno il mouse, ma hanno tastiera, video, software gestionali, la possibilità di navigare in rete e di fare le stesse operazioni che si fanno con un pc, con in più le funzioni di un telefono''. Oggetti che ''possono diventare terra di conquista da parte degli hacker di tutto il mondo, che potrebbero 'utilizzarli' per sottrarre dati sensibili e creare problemi che noi ora non riusciamo neanche a immaginare''. Una situazione che dovrebbe essere tenuta presente, perché potrebbe scatenare un'apocalisse nel settore dell'IT: ''Pensiamo solo al fatto -ipotizza l'esperto russo- che potrebbero riuscire a far collegare i nostri telefoni a pagine web 'particolari' oppure a far fare chiamate a numeri a pagamento di un certo tipo''.

Cambiano gli strumenti e le tecnologie, ma anche gli hacker non sono più gli stessi. ''Ultimamente in Gran Bretagna -spiega Kaspersky- hanno arrestato tre pirati informatici: uno aveva 19 anni, uno 21 e l'altro 67. Non c'è più il 'bad guy' americano che si diverte attaccando i sistemi protetti, come se fosse all'interno di un gioco. Siamo di fronte a un business che è mondiale -aggiunge- con obiettivi che sono legati alla reale possibilità di estorcere denaro e di ricattare le istituzioni cui vengono sottratti i dati sensibili''.

Nel mondo in questo momento tre sono le aree calde per le attività criminose: l'America del Sud, la Cina e la Russia. Zone dove il crimine può maggiormente prendere piede per via degli scarsi controlli delle forze di polizia e delle istituzioni.

Qual è la ricetta giusta per fronteggiare le sfide degli hacker? ''Oggi, solo le aziende che si occupano di sicurezza informatica possono combattere il cybercrime. Ma la situazione sta precipitando e ad una velocità sempre meno controllabile. Ogni anno, infatti, diventa sempre più difficile garantire la sicurezza. Il cybercrime sta diventando sempre più organizzato e consolidato. A complicare le cose anche l'internzaionalità dei reati: un cybercriminale che attacca una banca in Gran Bretagna, può farlo dalla Russia o dalla Cina. Per questo servono principalmente tre cose: una polizia della rete, una sorta di Interpol di Internet; software di protezione di alta qualità; una cultura informatica di buon livello da parte di chi usa i computer, sia esso giovane o anziano. Poi, oltre allo sviluppo e al lancio di nuove tecnologie di sicurezza -conclude Kaspersky- è necessaria una coalizione unita con la partecipazione attiva di tutti quelli che sono coinvolti nella lotta contro il cybercrime''.










Tags: sicurezza software internet

Scritto da Aragorn | il 2007-05-30 12:37:15 |