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Con la maturazione delle CPU Dual-Core, AMD ha lanciato anche una serie di applicativi per migliorarne la gestione e il funzionamento, tanto da parte dell'utente che dello stesso sistema operativo. Sono comparse diverse utility per il monitoraggio dello stato del processore (per il voltaggio, la frequenza, la temperatura, lo stato di occupazione dello stesso, ecc.). Altre hanno, invece, permesso gestioni più sofisticate della CPU, come ha fatto il CPU driver, il software che consente l'attivazione della modalità di risparmio energetico denominata "Cool And Quiet" per tutti i processori dotati della funzione omonima.

Ultimamente la stessa AMD ha rilasciato una patch chiamata "Dual-Core Optimizer" che permette di agevolare alcuni giochi nelle prestazioni. Per la gestione della temporizzazione, vi sono alcuni giochi che si appoggiano sulla API di Windows, altri che la bypassano completamente andando direttamente a gestire l'istruzione RDTSC (Read Time Stamp Counter) della CPU che non è dotata di funzione di sincronizzazione via hardware. Questi applicativi, quindi, non beneficiano della corretta gestione che il sistema operativo fa del conteggio del numero di cicli del processore, operazione delicata sui sistemi multi-core per via della sincronizzazione che i core devono mantenere lungo tutto il processo di elaborazione. Detto in altre parole, si vanno a creare delle mancate sincronizzazioni e, quindi, delle latenze che rallentano il frame-rate del gioco. Questa patch, a detta di AMD, si interpone tra il software e la CPU andando a correggere periodicamente i contatori del numero di cicli in modo da tenere sincronizzazione periodica dei core.

All'installazione della patch, si va a modificare il file boot.ini del sistema operativo aggiungendo l'istruzione /usepmtimer che attiva la funzionalità di cui sopra.

In questo piccolo articolo, vogliamo valutare quanto questo problema può limitare attualmente i sistemi dual-core di AMD e, quindi, quanto sia più o meno utile tale patch.