Privacy in Rete, ''Anche chi scarica mp3 illegalmente va tutelato''

Roma, 18 lug. - (Adnkronos) - ''Non si devono rivelare i dati di chi scarica musica dal web con il peer-to-peer''. Il tribunale civile di Roma ha respinto con questa motivazione, legata alla salvaguardia della privacy, i ricorsi presentati dalla Peppermint e da Techland contro Wind e Telecom che non volevano rivelare i nomi degli utenti dei due provider accusati di scaricare file audio illegalmente. Una vittoria per i difensori della privacy e dei diritti dell'utente digitale, che riporta in primo piano il problema di far coesistere legalità, diritti d'autore e rispetto della privacy sul web.

"La sentenza del tribunale di Roma che condanna due aziende per violazione della privacy degli utenti riguardo lo scambio di materiale tramite il peer-to-peer e' importante e costituisce un elemento che anche la politica dovrà valutare", afferma intanto Pietro Folena, presidente della Commissione cultura della Camera, competente anche per il diritto d'autore. "Occorre -prosegue Folena- la depenalizzazione della condivisione dei contenuti, anche perche' e' ormai provato che essa non danneggia i detentori dei diritti, ma addirittura in alcuni casi induce un 'bisogno' di cultura che ha positive ricadute anche sul mercato. Una recente ricerca dell'Anica, ad esempio, dimostra che tra chi fa file sharing vi e' una maggiore propensione ad andare al cinema rispetto al resto della popolazione." A tal proposito Folena ricorda che "la Camera ha gia' approvato alcun ordini del giorno bipartisan per favorire la condivisione della conoscenza. Ora stiamo studiando misure legislative che vadano in questa direzione, tutelando sia il diritto d'autore che i diritti degli utenti".




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Scritto da Aragorn | il 2007-07-23 11:48:21 |